I delfini che si mettono in fila per curare la propria pelle nella “clinica” dei coralli

I delfini tursiopi indopacifici che vivono nel Mar Rosso si sfregano contro coralli e spugne per automedicare la propria pelle grazie alle sostanze rilasciate dagli invertebrati.

23 Maggio 2022
12:41
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In caso di fastidiose infiammazioni cutanee o dermatiti di solito ci rechiamo da un medico, che a seconda del caso può prescriverci unguenti o altri medicinali. Anche gli altri animali hanno problemi alla pelle ma nel caso dei tursiopi indopacifici che vivono nel Mar Rosso la "clinica" è composta da coralli e spugne e la pomata è invece il loro muco.

Come dei veri pazienti, i delfini si mettono rigorosamente in fila in attesa del proprio turno e poi si strofino su spugne e coralli selezionati per curare la loro pelle. Lo ha scoperto di recente un gruppo di ricercatori, che ha poi descritto questo nuovo comportamento di automedicazione sulle pagine della rivista iScience.

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Un tursiope indopacifico (Tursiops aduncus) nuota nelle acque del Mar Rosso

Ben tredici anni fa, la coautrice dello studio Angela Ziltener, biologa dell'Università di Zurigo, aveva osservato per la prima volta un gruppo di tursiopi indopacifici (Tursiops aduncus) mentre si strofinava contro i coralli nel Mar Rosso settentrionale, al largo delle coste egiziane. Nessuno aveva mai visto prima qualcosa del genere e insieme al suo team ha anche notato che i delfini sembrava scegliere accuratamente le specie contro cui strofinarsi.

Era evidente che i cetacei sapessero esattamente cosa stavano facendo e così i ricercatori si sono guadagnati la loro fiducia per studiarli più da vicino. Hanno così scoperto che sfregandosi ripetutamente contro i coralli, i tursiopi stavano agitando i minuscoli polipi che li compongono stimolandoli a rilasciare muco. Hanno quindi raccolto questa sostanza per studiarla in laboratorio, scoprendo che conteneva numerose molecole con proprietà antibatteriche e antiossidanti.

Le specie scelte dai delfini sono infatti poche è ben selezionate: la gorgonia Rumphella aggregata, i coralli del genere Sarcophyton e le spugne Ircinia. Questa scoperta ha portato il team ha supporre che i delfini strofinino il rostro, la coda e altre parti del corpo contro questi invertebrati per assorbire le sostanze e curare le infezioni della pelle oppure per riequilibrare il proprio microbioma cutaneo.

In alcuni casi i delfini hanno anche staccato pezzi di coralli Sarcophyton per scuotendoli con la bocca. In questo modo le sostanze fuoriescono più efficacemente ed più facile che finiscano sulla pelle del rostro e della testa. Si tratterebbe quindi di un vero e proprio caso di automedicazione animale con l'utilizzo di invertebrati, un po' come quello scoperto di recente negli scimpanzé, che invece utilizzano gli insetti per medicare le proprie ferite.

Evidentemente, tra l'altro, la cura della pelle in fondo al mar dev'essere una priorità per molti abitanti degli oceani. Sempre di recente si è scoperto infatti che alcuni pesci hanno l'abitudine di sfregarsi contro la pelle ruvida degli squali per rimuovere i parassiti e mantenere in salute la propria cute. Questo nuovo studio sul comportamento evidenzia inoltre l'importanza fondamentale che alcuni invertebrati delle barriere coralline possono avere per delfini o pesci, che necessitano quindi ancora di maggiore attenzione e protezione.

Gli autori dello studio fanno notare infatti che, nell'area in cui hanno studiato questo comportamento, il turismo è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni. Sempre più persone vogliono nuotare con i delfini e questo potrebbe essere un problema. Per questo motivo Angela Ziltener ha fondato Dolphin Watch Alliance, un'organizzazione che si occupa di conservazione e che educa le guide turistiche e i turisti su come approcciarsi in modo sicuro ai delfini affinché venga ridotto il disturbo lasciando tranquille e protette le barriere coralline.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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