A Roccaraso torna l’orso marsicano Juan Carrito: nuovo avvistamento in un video

Juan Carrito, l’orso bruno marsicano del Parco dell’Abruzzo e del Molise, è stato nuovamente avvistato a Roccaraso: un video mostra l'orso attraversare di corsa una strada vicino alle piste da sci.

7 Febbraio 2022
15:09
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Con un video diffuso nelle ultime ore sui social si riapre la saga dell'orso marsicano Juan Carrito. Nelle immagini si vede l'orso attraversare di corsa una strada nella neve e poco lontano un mezzo della Guardia forestale.

Raggiunto da Kodami, il Parco nazionale dell'Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm) ha confermato che con tutta probabilità si tratta proprio di Juan Carrito e ancora una volta ha invitato a trattare con riguardo questa notizia perché «molti orsi durante i periodi caldi si svegliano dall'ibernazione per muoversi per brevi periodi, solo Juan Carrito però è capace di mobilitare così tanto i media». Questo il motivo per cui il Parco ha anche deciso di non diffondere subito attraverso i propri account social le immagini e a dire a Kodami che «dire dove si trova ogni volta rischia di sembrare un invito alle persone a recarsi nella zona dell'avvistamento, una pratica che può compromettere seriamente il benessere di questo individuo».

L'ibernazione è un momento fondamentale della vita di molti mammiferi, orsi compresi. In questa fase diminuiscono i movimenti e tutte le attività motorie, rallentando di conseguenza il metabolismo e abbassando la temperatura corporea fino a 4°C, di qui il nome "ibernazione". Non si tratta di un sonno profondo e ininterrotto come avviene per il letargo, ma una significativa riduzione delle attività per fare fronte alla carenza di risorse in inverno.

«L'ibernazione non è il profondo sonno del letargo – sottolineano ancora dal Parco – e gli orsi in periodi eccezionalmente caldi possono riprendere le attività consuete. Non è quindi un fatto eccezionale, se consideriamo le temperature elevate registrate nell'ultima settimana. Se tra una settimana l'orso sarà ancora in giro vorrà dire che l'ibernazione di Juan Carrito è finita in netto anticipo».

L'avvistamento è stato fatto da una cittadina campana, Anna Ponzo, non lontano dalle piste da sci che sorgono intorno a Roccaraso. Segnalare la posizione della fauna selvatica è sempre sconsigliabile, potrebbe esserlo ancora di più nel caso di un animale "famoso" come Juan Carrito, molto condizionato dall'attenzione che gli esseri umani gli hanno riservato fin dalla nascita.

Tuttavia, in questo caso specifico, è bene per gli automobilisti che attraversano la zona diretti ai numerosi stabilimenti sciistici prestare particolare attenzione. Come tutti i selvatici, anche l'orso marsicano non percepisce le automobili come un pericolo e la collisione potrebbe avere effetti spiacevoli e letali per tutte le parti coinvolte. Inoltre, un incidente di questo tipo potrebbe esacerbare la tensione già manifestata dalla Comunità del Parco a seguito di un altro incontro – decisamente troppo ravvicinato – tra gli umani e Juan Carrito che ha visto protagonista anche un Pastore tedesco.

L'orso marsicano è una sottospecie dell'orso bruno, endemica dell'Appennino italiano e arrivata quasi sull'orlo dell'estinzione. Da molti anni il Parco è impegnato in un'attività di reintroduzione di questa specie nel suo habitat naturale che finalmente sta dando i frutti sperati. Il prossimo monitoraggio della popolazione è atteso nel 2023 ma l'osservazione da parte del personale del Parco sembra confermare un trend positivo, ha anticipato a Kodami il direttore del Pnalm Luciano Sommarone.

In un contesto tanto delicato, cosa potrebbe accadere se un giovane individuo come Juan Carrito, una volta raggiunta la maturità riproduttiva, non fosse in grado di relazionarsi con il suo ambiente e i suoi simili? La fauna selvatica non va mai avvicinata, e soprattutto mai alimentata. Queste azioni sembrano manifestazioni di affetto e solidarietà, in realtà però sono molto dannose per i selvatici che rischiano di diventare dipendenti dalle risorse fornite dall'uomo. Lo stesso Juan Carrito ha già dimostrato di provare un'attrazione eccessiva per i cassonetti di un centro urbano di medie dimensioni come Roccaraso, oltre che per le sue pasticcerie.

La speranza del Parco è che Juan Carrito al termine del periodo di ibernazione possa risvegliarsi con «una testa diversa», finalmente indifferente agli appetitosi cassonetti di Roccaraso, ma soprattutto che le persone mettano fine a un interesse dannoso nei confronti di questo animale.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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