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2 Ottobre 2023
16:25

Vanno in pensione i cani poliziotto Master e Baldo: il saluto ufficiale della Questura di Pescara

Esperti di esplosivi e impiegati per le attività di bonifica Master e Baldo hanno lavorato per la Questura di Pescara, distinguendosi sempre per la loro professionalità. Ora è giunto il momento anche per loro di andare in pensione. Gli agenti conduttori con i quali i cani hanno instaurato un legame fortissimo, adotteranno i due animali.

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«È giunto il momento di augurare buona vita a Master e Baldo, i nostri poliziotti della Unità Cinofila che hanno raggiunto la fine della loro onorata carriera»: il saluto ufficiale ai due cani “colleghi” che si sono sempre distinti per la loro professionalità, arriva da tutta la Questura di Pescara. Esperti di esplosivi e impiegati per le attività di bonifica in occasione della visita di alte personalità, di grandi eventi, nei servizi di polizia giudiziaria alla ricerca di armi, in questi anni i due simpatici Labrador hanno lavorato nella provincia abruzzese, ma spesso sono stati inviati in missione in altre città proprio per il loro talento.

Baldo ha iniziato il servizio in Polizia a giugno 2015 e Master a luglio 2017, affiancando i rispettivi conduttori Roberto e Lucio con i quali hanno instaurato un rapporto del tutto speciale, tanto che, come è bene che sia, hanno deciso entrambi di adottarli in modo che i cani non subiscano traumi da distacco, ma continuino ad essere amati e coccolati sempre allo stesso modo. «Noi tutti abbiamo apprezzato ogni istante di questa lunga esperienza insieme e sentiremo la vostra mancanza!» concludono dalla Questura.

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La questione dei cosiddetti cani “da lavoro”, è piuttosto discussa da tutti coloro che tengono in considerazione i diritti e il benessere degli animali, per i quali è difficile accettare l’immagine del cane eroe utilizzata per descrivere quello che sembra più essere una forma di sfruttamento. Per una buona causa, ma sempre, sfruttamento. Gli animali, come è noto, vengono impiegati da sempre in “compiti” pericolosi a causa dei quali possono ferirsi o addirittura morire.

Senza nulla togliere all’immenso valore che hanno queste “mansioni”, ci sarebbe però da chiedersi se sia poi giusto mandare gli animali a sacrificarsi per noi a causa di fenomeni di cui siamo gli unici responsabili, esempio per tutti la guerra, fenomeno sociale inventato dagli uomini per gli uomini, ma alla quale obblighiamo a partecipare anche gli altri animali.

Basti pensare alla Marina degli Stati Uniti che ha impiegato i delfini per rilevare le mine nel mare, all’esercito polacco che ha insignito del grado di caporale l'orso Wojtek in riconoscimento del suo decennale impegno tra i soldati, agli ufficiali dei servizi segreti americani che durante la guerra fredda piantavano piccoli microfoni nelle orecchie dei gatti per renderli delle spie mobili insospettabili all'interno delle strutture, alle forze americane che durante la Seconda Guerra mondiale, ebbero l'idea di installare bombe su pipistrelli e lanciarli contro le città giapponesi.

Davanti a questo quadro quantomeno discutibile, dove l’uomo è al centro e tutto il resto è qualcosa che deve mettersi al suo servizio, forse, c'è una domanda ancora più importante di quella legata al sacrificio degli animali a nostro beneficio: ci si dovrebbe domandare, infatti, più in generale se è giusto credere, come vediamo succedere in molte occasioni, che esistano vite meno importanti delle altre e più sacrificabili di altre, indipendentemente dal fatto di essere umane o animali.

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Simona Sirianni
Giornalista
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