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Una foto mostra un cavallo sul balcone di una casa ad Avellino ma è finto

Da alcuni giorni circolano su diversi social delle immagini di un cavallo detenuto in un balcone ad Avellino, ma la verità è che si tratta solo di un cavallo da giostra.

6 Febbraio 2023
12:10
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Su un balcone di una palazzo nel rione Parco ad Avellino da alcuni giorni è possibile veder fare capolino la sagoma di un cavallo. Le immagini dell'animale confinato in uno spazio microscopico sono diventate virali, ma sono bastate poche ore per svelare l'arcano: non si tratta di un animale ma di un finto cavallo da giostra posizionato in terrazzo.

In effetti, però, le foto scattate possono trarre in inganno. In diverse immagini è possibile vedere il cavallo posizionato in modo ambiguo, ad esempio con la testa fuori dalla finestra e in controluce. La scarsa qualità delle foto, la lontananza e l'immaginazione di chi guarda, poi, fanno il resto e quel semplice gioco per bambini diventa ben presto un "caso" di maltrattamento animale

Le Forze dell'ordine e persino diverse personalità politiche si sono recate sul posto per vederci chiaro, come il sindaco di Avellino Gianluca Festa che ha confermato che effettivamente si trattava solo di un gioco, un cavallo di plastica probabile frutto di una restaurazione.

Nessun maltrattamento animale, dunque, ma solo una svista o uno scherzo diventato virale. In ogni caso un eccesso di zelo nel controllare la veridicità dei fatti non fa mai male, soprattutto quando casi di animali tenuti in condizioni pietose purtroppo sono all'ordine del giorno.

Ne è un esempio eclatante la notizia recente degli ottanta cavalli scoperti all’interno di un allevamento illegale in Spagna, tenuti in pessime condizioni igienico sanitarie per essere poi macellati e destinati al mercato della carne equina. Il caso si concluse con una tonnellata di carne di cavallo sequestrata, decine di animali maltrattati e 41 persone arrestate lo scorso dicembre.

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Se un evento simile può sembra molto distante dagli standard italiani, però, ci sbagliamo di grosso. Ricordiamo, ad esempio, ad agosto del 2022 un doppio intervento del servizio veterinario della ASL Roma 4 per le segnalazioni in merito a presunti maltrattamenti di cavalli in due terreni di Ponzano Romano e Santa Marinella, in provincia di Roma. I cavalli erano infatti tenuti in un terreno recintato, all’apparenza abbandonati a loro stessi, e gli ispettori della Asl hanno dovuto appunto controllare il chip per risalire agli intestatari a cui gli animali però non sono stati sequestrati, ma hanno ricevuto solo un avviso di adottare una serie di misure a garanzia del benessere degli ungulati.

Una storia con un lieto fine, invece, è quella di Magic, un bellissimo trottatore italiano che, come molti altri cavalli, una volta finita la carriera in ippodromo si è ritrovato in strada ad alimentare suo malgrado il tristissimo e mai debellato fenomeno delle corse clandestine. Fu sequestrato per maltrattamento nel 2011 e da allora era rimasto "parcheggiato" come un oggetto nel limbo della lenta giustizia italiana, senza poter essere affidato in maniera definitiva a nessuno. Kodami ha raccontato di come fortunatamente dopo ben 10 anni di attesa per un processo che non c'è mai stato un'associazione è riuscita a ottenere il dissequestro per poterlo finalmente adottare.

È possibile detenere un cavallo in balcone?

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Ecco dunque che, se per molti poteva essere una semplice burla, per chi purtroppo di casi del genere ne ha visti tanti il detenere un cavallo sul proprio terrazzo di casa può essere un fatto più che credibile. In ogni caso, per chi realmente si stesse chiedendo se sia possibile detenere un cavallo in balcone la risposta è no, poiché il luogo va contro diversi standard definiti in modo chiaro e netto dal Ministero della Salute che ha redatto un "Codice per la tutela e la gestione degli equidi".

«Il proprietario e il detentore devono considerare le esigenze etologiche e fisiologiche dell’equide provvedendo al suo benessere, alla sua idonea sistemazione, fornendo alimentazione e cure – è possibile leggere in uno dei primi passaggi del documento – Gli equidi devono essere accuditi da persone in possesso di adeguate capacità e competenze in qualsiasi contesto… Deve essere altresì assicurata l’ispezione e la cura degli animali a intervalli adeguati e non meno di una volta al giorno al fine di provvedere ai loro bisogni essenziali. Devono essere evitate pratiche di allevamento, addestramento e utilizzo che causino agli animali sofferenze o lesioni, che li pongano stato d’ansietà o ne ledano la dignità. L’alimentazione e la cura sono adeguati se, alla luce delle conoscenze scientifiche di medicina veterinaria, rispondono alle esigenze degli equidi».

In particolar modo, per quanto riguarda il luogo in cui il cavallo può essere stabulato, il codice è altrettanto chiaro: «Le strutture vanno realizzate in materiali idonei tali da resistere e proteggere gli animali dagli eventi atmosferici nonché garantire un adeguato isolamento termico. Le pareti devono avere caratteristiche di particolare resistenza agli urti e ai calci degli animali, soprattutto nella parte inferiore e comunque almeno fino ad un’altezza di mt. 1,20. Nel caso in cui non sia prevista una parete piena al di sopra di mt 1,20, le eventuali pareti grigliate o con sbarre, devono essere concepite in modo tale da non consentire il passaggio dell’arto del cavallo. Le pareti dovranno essere impermeabili, lisce e senza asperità, facilmente lavabili e disinfettabili».

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