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18 Giugno 2021
19:04

Una corsa clandestina di cavalli con cori da stadio: si vantano su Facebook e i carabinieri li denunciano

Una corsa folle di cavalli, clandestina, insieme a decine di motociclisti che iniziano a riprendere la scena con i loro cellulari. Proprio queste immagini hanno permesso ai carabinieri della stazione di Camporotondo Etneo, insieme ai loro colleghi del nucleo operativo della compagnia di Gravina di Catania, di denunciare 6 persone, di Siracusa, tra i 37 e i 47 anni.

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Una corsa folle di cavalli, clandestina, insieme a decine di motociclisti che iniziano a riprendere la scena con i loro cellulari. Proprio queste immagini hanno permesso ai Carabinieri della stazione di Camporotondo Etneo, insieme ai loro colleghi del nucleo operativo della compagnia di Gravina di Catania, di denunciare sei persone, di Siracusa, tra i 37 e i 47 anni. Tra loro ci sono 5 pregiudicati. I reati contestati sono due: maltrattamenti di animali, spettacoli e manifestazioni vietate.

Due settimane fa il video è stato diffuso su Facebook ed è diventato virale. I motociclisti erano tutt’intorno ai cavalli che, esausti, erano costretti a prendere parte a una gara su una strada, trainando un calesse o, come viene chiamato in gergo, una "sciaretta". In sottofondo, cori che sembrano quelli di uno stadio. E, per l’appunto, la sfida era tra due scuderie, una siracusana e una catanese. I "team" avevano persino bloccato gli accessi a viale Falcone e Borsellino nella zona di Piscine, nel Comune di Camporotondo.

Gli sfidanti di questa competizione hanno pensato di commentare l'evento su Facebook, pensando di farla franca. Invece non è stato così. Sono stati denunciati il 47enne conduttore della scuderia siracusana e quattro suoi sostenitori. Tra loro, in particolare, il 37enne proprietario del cavallo che sul social si è vantato delle doti agonistiche dell’animale, documentando come da tempo fosse immerso nel mondo delle corse clandestine.

Proprio questa loro attività così social ha permesso di far fare ai carabinieri indagini in breve tempo e ricostruire persino le diverse mansioni di tutti i partecipanti alla sfida.

Kodami ha verificato il video ma ha scelto di non pubblicare le immagini perché nulla aggiungono rispetto a quanto scritto e per non mostrare atti di violenza e sopruso nei confronti di qualsiasi essere vivente.

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