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Kodami Call

Un rospo che mangia ai raggi X come non lo avete mai visto

Grazie a rari video a raggi X che mostrano l'interno della bocca di un rospo mentre mangia una preda i ricercatori sono riusciti a scoprire che cosa oltre a ingoiare la preda questi animali inghiottono anche la lingua.

16 Novembre 2022
17:21
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"Mangiati la lingua!" Non è solo un curioso rimprovero che si fa a chi non riesce a mantenere un segreto, ma per alcuni animali è un elemento intrinseco della propria anatomia di cui non possono fare a meno. Infatti, in un nuovo studio alcuni ricercatori tramite la videografia a raggi X hanno mostrato che i rospi delle canne (Rhinella marina) riescono a ingoiare le propria lingua senza problemi, soprattutto quando mangiano.

I video realizzati dai ricercatori del Mount Holyoke Colleges, negli Stati Uniti, fanno parte di uno studio pubblicato sulla rivista Integrative Organismal Biology e sono un misto fra una ricostruzione 3D, una radiografia semovente e una curiosa puntata della serie TV Dr. House. Invece di studiare gli esseri umani come l'omonimo protagonista della serie statunitense, però, i ricercatori hanno voluto indagare i meccanismi anatomici di un rospo che mangia, scoprendo che nell'inghiottire la preda questi anfibi ingoiano anche la loro lingua. 

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Le tecniche di caccia delle rane

Al rospo delle canne non piace troppo muoversi per cacciare. Una goccia di pioggia cade lentamente sul suo capo, ma lui non si sposta. Placido sul suo cumulo di terra rossiccia attende pazientemente il passaggio di qualsiasi cosa si muova per inghiottirlo in un sol boccone. D'altronde gli studiosi lo definiscono proprio un predatore "sit and wait", ovvero un carnivoro che attende che sia il suo pasto a camminargli sotto il naso e non il contrario.

Sono molti i rospi, le rane e le raganelle ad attuare questo tipo di tecnica di caccia e la vista in alcuni di questi animali si è adattata principalmente a percepire gli oggetti in movimento. Alcune saltano con tutto il corpo e spalancano la bocca per inghiottire interamente la propria preda, altre estroflettono la lingua appiccicosa e la proiettano in un guizzo rapidissimo. Questo organo è ricoperto da un muco vischioso che si attaccano alla preda che in una frazione di secondo si ritrova catapultata nella bocca dell'anfibio.

Alcuni studiosi tedeschi, con una ricerca pubblicata su Scientific Reports, hanno addirittura dimostrato che la forza adesiva racchiusa in quest'organo è tre volte superiore al peso dell'animale e la sua intensità è direttamente proporzionale alla pressione esercitata con l'impatto della lingua sulla preda. In parole povere è come se un uomo di 80 chili potesse sollevare una persona di 240 chili soltanto utilizzando la lingua.

Riuscire a vedere un rospo estroflettere così rapidamente la lingua è quasi impossibile per l'occhio umano. Secondo alcuni studi il tempo impiegato dalla lingua di questi animali per uscire fuori dalla bocca è di circa 0,07 secondi, lo stesso tempo impiegato dagli esseri umani per un battito di ciglia.

Come un piccolo cowboy coperto da tubercoli il nostro rospo prende a lazzo il suo boccone e rapidamente lo porta all'interno della bocca. Quello che accade da quel momento in poi è un mistero. Alcune specie di rane, come la Gastrotheca guentheri, possidono qualcosa di molto simile ai nostri denti per poter trattenere le prede all'interno, due serie di denti simili a piccole zanne cheratinose presenti sul palato. La maggior parte degli anfibi hanno anche una placca cartilaginea chiamata ioide attaccata a dei muscoli. Questa struttura poggia sul pavimento della bocca e la sua funzione è quasi del tutto sconosciuta, fino ad oggi.

Cosa avviene all'interno della bocca di una rana

Per scoprire cosa accade realmente all'interno della bocca di un rospo o di una rana gli autori hanno usato la videografia a raggi X. Questa tecnologia è molto simile a una radiografia, una tecnica che fa uso di radiazioni ionizzanti per avere una visuale interna di un oggetto, ma invece di effettuare una singola "foto" dell'interno di un organismo realizza un video con più fotogrammi in sequenza.

Grazie alle immagini ottenute i ricercatori ci forniscono un primo "assaggio" di ciò che avviene all'interno della bocca dell'animale dopo aver ingoiato una preda. Muscoli e cartilagini funzionano come una sorta di sistema a pulegge che corre giù lungo il loro stomaco fino ad incontrare il cuore. Una volta afferrata la preda e portata dentro la bocca l'intero pavimento orale viene ritratto all'indietro nella gola e la lingua con esso. In parole povere insieme al boccone, le rane ingoiano anche la lingua.

I ricercatori americani hanno anche ricostruito meticolosamente l'intero meccanismo in 3D mostrando ancor meglio cosa accade alle strutture cartilaginee. Una volta che la lingua ha raggiunto la sua massima estensione all'interno dell'animale, lo ioide si ritrae nella gola e la lingua, che è direttamente attaccata allo ioide, riemerge dallo stomaco e ritorna nella bocca. Non è chiaro quanto indietro lo ioide possa muoversi perché il suo percorso è bloccato dal cuore della rana.

Proprio in questa fase in cui l'organo ritorna nella sua sede originale gli scienziati hanno notato qualcosa di eccezionale: per staccare la preda dalla lingua appiccicosa lo ioide preme la lingua contro il tetto della bocca, dopo di che si muove in avanti essenzialmente raschiando il cibo nell'esofago. Dunque, probabilmente proprio per questo motivo alcune rane e rospi presentano denti sul palato che in teoria facilitano il distaccamento della preda dalla lingua.

Riuscire a essere i primi a catturare immagini così vivide e a spiegare meccanismi oscuri fino ad oggi deve essere un'esperienza meravigliosa per i ricercatori che, però, non hanno ancora terminato il loro lavoro, anzi sono solo all'inizio. Prima di confermare che questo meccanismo sia la regola in tutte le rane e i rospi dovranno studiare il comportamento alimentare di questi animali sotto i raggi X in molte altre specie. Nel frattempo possiamo goderci questi rari fotogrammi in bianco e nero chiedendoci quante altre cose ancora questi animali ci nascondono.

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