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29 Giugno 2021
13:06

Un maschio di tigre sta allevando da solo quattro cuccioli rimasti senza madre

In India un maschio di tigre ha iniziato a prendersi cura di quattro cuccioli rimasti senza madre. Un comportamento piuttosto sorprendente per una specie le cui cure parentali sono da sempre un compito affidato esclusivamente alla madre. Da circa un mese però P243, così si chiama il maschio, ha iniziato a catturare regolarmente prede per i piccoli.

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In India un maschio di tigre sta allevando quattro cuccioli che hanno perso la loro madre. Lo ha scoperto il Dipartimento Forestale dello stato del Madhya Pradesh, all'interno della Panna Tiger Reserve. La madre dei quattro cuccioli è morta il 15 maggio scorso a causa di una malattia, ma quando i funzionari hanno provato a localizzare i piccoli rimasti orfani hanno scoperto che un maschio, P243, era rimasto in zona per prendersi cura di loro. La notizia è piuttosto sconcertante, visto che i maschi di questa specie non sono certamente noti per essere affettuosi e premurosi genitori.

La sorprendente genitorialità di P243

Le manifestazioni di istinto paterno sono infatti molto rare tra le tigri (Panthera tigris), che solitamente vengono considerati animali piuttosto solitari e territoriali. Maschi e femmine generalmente condividono gli stessi territori, ma le interazioni sociali tra loro sono perlopiù limitate all'accoppiamento. I cuccioli vengono cresciuti esclusivamente dalla madre, che da sola si occupa di allevarli e insegnargli tutto ciò che c'è da sapere prima di diventare adulti. I piccoli trascorrono circa due anni insieme alla loro madre, poi si allontanano per cercare nuovi territori da occupare e per iniziare la vita da grandi.

I maschi adulti di solito tollerano la presenza dei propri cuccioli all'interno del territorio ma difficilmente collaborano attivamente al loro svezzamento e anzi, come accade anche per altri felini, spesso non si fanno troppi scrupoli ad uccidere piccoli di altri maschi rivali. Da circa un mese, però, P243 sembra aver capito la necessità di un cambio di atteggiamento, si è assunto le sue responsabilità di padre e ha iniziato a cacciare per i cuccioli. Attraverso le fototrappole i funzionari hanno osservato la tigre uccidere più volte diverse prede, come cervi sambar e bovini, per poi portarle ai piccoli affamati.

Sempre secondo i funzionari al momento il maschio non porta a caccia con sé i quattro cuccioli, ma si starebbe "limitando" a procurare del cibo per loro cercando di non allontanarsi troppo. Evidentemente è ancora troppo forte l'orgoglio da padre freddo e distaccato tanto in voga tra le tigri. Tuttavia i quattro tigrotti sembrano stare piuttosto bene e continuano a crescere felici e spensierati. I prossimi mesi saranno però quelli più difficili, e resterà da capire se e come i cuccioli riusciranno ad apprendere le abilità di caccia necessarie per sopravvivere da soli in natura.

Sebbene si tratti di un evento più unico che raro questo comportamento non è totalmente inedito tra le tigri. Una storia simile era stata osservata anche 10 anni fa nel parco nazionale di Ranthambore, nello stato del Rajasthan.

Le tigri: animali asociali ma non troppo

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Nel 2011 un altro maschio, chiamato Padmini, era stato osservato mentre condivideva una grossa antilope con i suoi tre cuccioli di circa 14 mesi. Ancor più sorprendete è stato però scoprire che successivamente diverse altre tigri si sono unite alla cena sociale. Dopo qualche ora, infatti, al gruppo si sono aggiunte altre due tigri femmine e un maschio, tutte e tre figli delle precedenti cucciolate di Padmini, e altri due individui non imparentate con la precedenti. In totale erano ben 9 le tigri che condividevano senza alcun atteggiamento aggressivo o intimidatorio la stessa preda. Anche l'etologo americano George Schaller, negli anni 60, ha riportato un comportamento simile. In quel caso il naturalista di origini tedesche aveva osservato un maschio adulto condividere una preda con due femmine e quattro cuccioli.

Questi eventi sociali tanto rari, ma ben documentati, dimostrano quanto poco ancora sappiamo sull'etologia e il comportamento sociale delle tigri. Per quanto ci piaccia inscatolare ed etichettare ogni cosa con parametri rigidi ma rassicuranti il mondo naturale è incredibilmente più complesso e sfaccettato di quanto potremmo mai immaginare. Le specie viventi e addirittura i singoli individui, come sta dimostrando P243, si adattano e cambiano il loro comportamento in modi sempre più sorprendenti. Serviranno certamente nuovi studi sulla socialità delle tigri, ma i funzionari continueranno a monitorare questa eccezionale e inaspettata espressione di istinto paterno.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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