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9 Marzo 2022
17:41

Ucraina, oltre 100000 cavalli rischiano di morire

L'allarme della Federazione Equestre Ucraina: decine di centri ippici, rifugi, allevamenti e maneggi si trovano in zone di aperto conflitto, i titolari restano al fianco dei cavalli ma i rischi sono enormi e le risorse iniziano a scarseggiare.

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cavallo
Credit Pixabay

«Il settore dell’equitazione ucraino, i cavalli e i loro responsabili, hanno urgente bisogno di aiuto per sopravvivere e andare avanti in questi tempi così tragici e difficili». L’appello arriva da Mykhaylo Parkhomchuk, segretario generale della Federazione Equestre Ucraina, che nei giorni in cui infuria la guerra si è fatto portavoce dell’emergenza che accomuna un intero settore, dagli allevatori ai maneggi passando per centri ippici e fattorie.

«Ci sono più di 100.000 cavalli in Ucraina, molti dei quali sono coinvolti nella guerra, senza possibilità di fuggire e cercare sicurezza, senza riparo e cure – sottolinea Parkhomchuk – Proprietari di cavalli, maneggi, atleti, allevatori e professionisti sono in condizioni disperate, senza alcuna risorsa a disposizione salvare i loro cavalli».

La Ukrainian Equestrian Federation (Uef), attraverso la neonata fondazione di beneficenza e con l’assistenza della International Equestrian Federation, ha aperto una raccolta fondi per acquistare in particolare mangime, che inizia ormai a scarseggiare e in alcuni casi è completamente esaurito, e sta fornendo assistenza logistica attraverso il suo sito raccogliendo offerte di trasporto dei cavalli anche fuori dal Paese. La federazione fornisce inoltre una mappa aggiornata dei rifugi disponibili e e raggiungibili e gestisce la consegna delle merci acquistate con le donazioni o donate direttamente per far sì che arrivino a destinazione.

Aperto un hub in Polonia per mangime e accoglienza

Grazie agli sforzi congiunti è stato attivato un hub logistico in Polonia, un centro equestre di Głogów Małopolski, in cui i cavalli vengono accolti e in cui è possibile stoccare il mangime. Mercoledì sera un convoglio dovrebbe partire da qui alla volta di Kiev: «La situazione lì si fa difficile – spiegano dalla fondazione – Le strade sono bloccate in molte regioni, il carburante non è sempre disponibile, e ci sono oltre 25 richieste per aiutare a trasportare i cavalli all'interno dei confini Ucraina che al momento non hanno trovato alcuna soluzione».

Un altro hub è attivo e funzionante a Leopoli, e si basa su una rete di distributori che ricevono e smistano i generi di prima necessità. Alcune spedizioni di recupero degli animali sono partite in questi giorni, e le persone e le organizzazioni che hanno contattato la Fondazione Equestre Ucraina dando disponibilità a collaborare sono già mille. Oltre a quelle europee, spiegano dall’ente, molte offrono aiuto dagli Stati Uniti, dal Canada, dal Messico e da Singapore. L'obiettivo è mettere al sicuro quanti più cavalli possibile, evacuando le strutture che sorgono in zone di aperto conflitto e in cui i bombardamenti continuano a mietere vittime.

Centinaia di offerte di trasporto, stalle e lavoro per supportare la comunità equestre ucraina

«Ci sono quasi 200 contatti che offrono aiuto per il trasporto dal confine – spiega l’Uef – Attualmente ci sono offerte per stalle per oltre 1.000 cavalli, molti possono ospitare anche accompagnatori e le loro famiglie. Circa 130 contatti hanno offerto opportunità di lavoro. Molti contatti rappresentano anche gruppi o organizzazioni, o sono rappresentanti che possono coordinarsi ulteriormente con le comunità locali. Abbiamo avviato la raccolta di dati da club e scuderie sui bisogni e le necessità per le prossime tre settimane, e mappiamo la situazione generale nelle varie regioni».

Sul sito dell’Uef è possibile inviare richieste di aiuto, fare una donazione, dare disponibilità per trasporti, logistica e ospitalità dei cavalli o donare cibo comprandolo direttamente dai siti polacchi e inviandolo all’hub già attivo: «Continueremo a fare il possibile per aiutare il mondo equestre ucraino – concludono dalla fondazione – La nostra promessa è che quanti più fondi possibile andranno direttamente ad aiutare gli ucraini e i loro cavalli».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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