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6 Febbraio 2023
11:25

Ucciso nelle campagne salentine e nascosto nell’erba: cane strangolato con il fil di ferro

Un cane è stato trovato morto tra le campagne di Santa Cesarea Terme e Coocumola: attorno al collo del fil di ferro, usato per strangolare l'animale.

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Il corpo nascosto tra la vegetazione. L’animale senza vita con del fil di ferro stretto al collo. È stato strangolato il cane ritrovato morto lo scorso sabato nelle campagne salentine. Ad accorgersi della sua presenza è stata una donna che stava passeggiando con il suo cane proprio lungo il percorso che va da Santa Cesarea Terme a Cocumola, frazione del Comune di Minervino di Lecce.

Probabilmente l’animale si trovava lì già da un paio di giorni. La presenza del cavo di acciaio legato intorno al collo ha fatto desumere senza troppi dubbi il chiaro intento di uccidere l’animale. La donna, accortasi del corpo nell’erba, ha subito chiamato Dania Carelli delle Guardie per l’Ambiente: «Ho ricevuto la chiamata e sono subito intervenuta – ha raccontato a Kodami – a quel punto sono arrivati anche Carabinieri, Polizia Locale e Asl veterinaria che hanno confermato che il cane è morto soffocato con il filo di ferro legato strettissimo al collo».

Difficile risalire al responsabile del gesto e soprattutto alle ragioni che possono aver portato a una così crudele uccisione. Il cane non era microchippato ed era di taglia medio grande.

Poche settimane fa un episodio analogamente terribile era avvenuto a pochi chilometri da lì, quello di White. Un contadino aveva deciso di punire un cane che gli aveva mangiato due galline trascinandolo con la sua automobile e provocandone così la morte. A cogliere sul fatto l’uomo era stata proprio Dania Carelli, che accudiva alcuni cani stanziali che abitavano in quelle campagne. La popolazione si era mobilitata per quanto fatto a White organizzando una fiaccolata per dire basta a queste atrocità figlie di una mentalità arretrata che non considera il rispetto per gli animali come una cosa necessaria. La donna era stata costretta a trasportare in un luogo più sicuro gli altri pastori.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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