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Una foto pubblicata sui social da una guardia ambientale. Un cane di grossa taglia riverso al suolo con una corda tesa attaccata al collo appesa al portabagagli di una Opel. Un uomo ha ucciso un simil Maremmano trascinandolo per metri con la sua automobile. La causa di un gesto così atroce? Il cane avrebbe mangiato le sue galline. Di lì la punizione esemplare.
Il fatto è accaduto a Cerfignano, in provincia di Lecce, lo scorso 15 dicembre. Ad assistere con i suoi occhi alla scena orribile è stata Dania Carelli, guardia zoofila delle Guardie per l’Ambiente, che è ancora sconvolta per quanto accaduto: «Sono molto triste ma anche molto arrabbiata – ha spiegato a Kodami – sto dormendo a malapena e ho un mal di testa fortissimo».
«Mi sono ritrovata davanti a questa scena – ha raccontato raccogliendo un po’ di forze sui social – con la macchina che trascinava il maremmano, ormai morto. Ho fermato il signore suonandogli e sorpassandolo. Lui è sceso dalla sua, mostrandosi inspiegabilmente incredulo. Forse riteneva che il cane fosse ancora vivo? Dopo avergli urlato contro ho chiamato Carabinieri, i miei colleghi della Guardia Zoofila, la Asl e la Polizia Municipale. Toccherà alla legge fare il suo».
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«Mi era capitato di vedere queste scene al massimo sui social o in tv – ha continuato – non avrei mai voluto assistere a una cosa del genere con i miei occhi. Non ho potuto salvare il cane, ma voglio mettere a conoscenza il mondo intero del fatto che ancora nel 2022 succedono queste atrocità. Da oggi voglio dare voce a quel cane che non ha saputo difendersi da qualcuno di cui si fidava. Non meritava questa fine».
Dania ci spiega che episodi di maltrattamento contro gli animali sono tutt’altro che infrequenti in zona: «Anni fa trovai un cane bruciato in una campagna. Gli animali vengono considerati come cose e non come esseri viventi. Poche persone danno loro il benessere che meritano». Dania, peraltro, ha in cura altri tre Maremmani in una vicina masseria: «Da quando mi sono stati affidati, ricevo lamentele su lamentele, critiche su critiche. Minacce su minacce. Non mi sono fermata davanti a questo e non mi fermerò adesso. Anche se sono stanca. Mi è stato donato un terreno dove stavo facendo una recinzione per loro ma mi sono stati bloccati i lavori. C’è chi borbotta e dice che quei cani non devono venire in paese».
Da quanto ricostruito successivamente l’animale vittima dell'atrocità appena raccontata sarebbe figlio di uno di questi tre cani. Mesi fa era sparito, probabilmente rubato per fare la guardia in qualche fondo vicino. Sopraffatto dalla fame si sarà avventato sulle galline causando la folle reazione punitiva da parte dell’uomo, per fortuna intercettato prima che facesse sparire le tracce di quanto compiuto.
Adesso alcune associazioni si sono mobilitate per manifestare la propria vicinanza alla Guardia Zoofila e soprattutto per chiedere formalmente giustizia. Zampe che danno una mano ODV e Associazione Una Zampa per la Spagna ODV, patrocinate dallo studio legale “Giustizianimale” dell’avv. Giada Bernardi, hanno presentato denuncia nei confronti dell’autore di quella che definiscono, a buona ragione, una barbarie. Lo stesso studio legale sta seguendo anche la vicenda del Pitbull impiccato a Corigliano Calabro. Servirà del tempo. Nel frattempo si attende di capire se anche l’amministrazione di Santa Cesarea Terme, comune dal quale dipende la frazione dove è avvenuto il fatto, deciderà di prendere posizione su quanto accaduto.
