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14 Febbraio 2024
15:27

Uccelli tropicali: quali e quanti sono

Ai tropici vivono oltre 5.000 specie diverse di uccelli ed esistono almeno una trentina di intere famiglie endemiche delle foreste pluviali tropicali che quindi non si trovano in nessuna altra parte del mondo.

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In tutto il mondo esistono oltre 11mila specie di uccelli, diffuse praticamente in ogni habitat e angolo del globo. È però ai tropici e nelle lussureggianti foreste tropicali che si trova il maggior numero di specie conosciute. Sebbene le foreste pluviali tropicali coprano appena circa il 6 o 7% della superficie terrestre, ospitano più della metà di tutte le forme di vita terrestri del nostro pianeta. Ai tropici vivono infatti oltre 5.000 specie diverse di uccelli ed esistono almeno una trentina di intere famiglie endemiche delle foreste pluviali tropicali e che non si trovano quindi in nessuna altra parte del mondo.

Tra gli uccelli tropicali più noti e numerosi in termini di specie ci sono sicuramente i tucani, i pappagalli, i colibrì, gli uccelli del paradiso, i martin pescatori, i buceri e numerose specie di colombe e galliformi. Questi sono però solo alcuni dei gruppi di uccelli che proprio ai tropici esprimo il massimo della loro diversità in termini di specie, forme, colori (gli uccelli tropicali sono tra i più colorati in assoluto) e adattamenti. Tutto questo è reso possibile dal fatto che le foreste tropicali sono alcuni degli ecosistemi più stabili, produttivi e e ricchi di risorse dell'intero pianeta.

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A differenza delle regioni più temperate e soggette al ciclo delle stagioni, nelle foreste tropicali la disponibilità di cibo è pressoché perenne durante tutto l'anno. Ai tropici non esistono infatti stagioni secche o con grandi sbalzi di temperatura. Le precipitazioni sono molto elevate e costanti e queste condizioni portano quindi allo sviluppo di grandi e rigogliose foreste sempreverdi dove ci sono frutti, nettare e insetti praticamente sempre. Le condizioni umide e la temperatura calda costante sono ideali per la crescita della vegetazione, che si traduce perciò in un'elevatissima produzione di biomassa.

Inoltre, le foreste pluviale ospitano habitat che si sviluppano non solo al livello del suolo, ma anche in altezza. La stratificazione verticale delle foreste tropicali con almeno quattro livelli, ovvero suolo, sottobosco, chiome interne e chiome che emergono in superficie, permette la creazione di microhabitat e microecosistemi che producono tantissime nicchie ecologiche diverse e che consentono la coesistenza di numero elevatissimo di specie. Tutto ciò vale chiaramente per tutti i gruppi animali, ma sicuramente con gli uccelli che la biodiversità tropicale trova il massimo della propria espressione. Vediamo quindi un po' più da vicino quali sono alcuni degli uccelli più rappresentativi delle foreste tropicali.

Il tucano toco

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Il tucano toco (Ramphastos toco) è la più grande e nota specie di tucano e vive in diversi ambienti del Sud America. Si ciba principalmente di frutta, che strappa con il suo grande becco direttamente dai rami degli alberi, ma occasionalmente mangia anche uova, piccoli rettili, insetti e anfibi. Per deglutire il cibo piega la testa all'indietro di circa 180 gradi, facendo sì che il pasto arrivi direttamente nella faringe. Alla sua stessa famiglia, ovvero Ramphastidae, appartengono però oltre 40 specie diverse di tucani e uccelli simili, tutti diffusi tra le lussureggianti foreste di centro e sud America.

I pappagalli

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Nel mondo esistono circa 410 specie di pappagalli diffuse prevalentemente nelle regioni a sud mondo. Sono animali incredibilmente intelligenti e possono imparare a imitare la voce umana, abilità che li hanno resi molto popolari, loro malgrado, come animali da compagnia. Molte specie vivono anche in habitat meno lussureggianti e in regioni temperate, ma è tra le foreste tropicali del Sud America e in Australia che troviamo il maggior numero di specie. Il genere Ara è sicuramente quello più conosciuto. Comprende otto specie viventi, tra cui l'ara scarlatta (Ara chloropterus), uno dei più iconici pappagalli e l'ara gialloblù (A. ararauna).

Il bucero bicorne

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Il bucero bicorne (Buceros bicornis) vive nelle giungle e nelle foreste pluviali dell'Asia meridionale. Abita le fitte volte di alberi, dove si nutre soprattutto di frutta, semi ma anche piccoli vertebrati come roditori, rettili e altri uccelli. Come altre specie di bucero è seriamente minacciato di estinzione, sia per la perdita di habitat, poiché necessità di grossi alberi maturi con cavità in cui nidificare, che a causa il bracconaggio. Viene spesso ucciso perché confuso con il ricercatissimo bucero dall'elmo (Rhinoplax vigil), una delle specie più minacciate al mondo per il cosiddetto "avorio di bucero", derivato dal suo elmo.

Gli uccelli del paradiso

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Gli uccelli del paradiso sono una famiglia di coloratissimi uccelli diffusi soprattutto nelle foreste pluviali tra la Papua Nuova Guinea e l'Australia orientale. Se ne conosco circa 45 specie differenti, note soprattutto per il piumaggio incredibilmente elaborato e colorato dei maschi e per le loro danze. Per conquistare le femmine molti maschi si esibiscono infatti in complessi e sofisticati rituali di corteggiamento, che includono danze, canti e pose spettacolari. Maschi e femmine possiedo infatti uno spiccato dimorfismo sessuale, con i primi che hanno creste, code pennacchi e altri ornamenti incredibilmente vistosi e colorati.

I galli

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I nostri polli allevati non sono altro che la forma domestica del gallo bankiva della giungla (Gallus gallus), ancora diffuso allo stato selvatico in buona parte dell'Asia meridionale. Domesticati all'incirca 8mila anni fa, uno studio recente ha confermato che la selezione è partita proprio da questo gallo (in particolare dalla sottospecie spadiceus), ma che nel tempo ci sono stati diversi incroci e ibridazioni sia con le sottospecie che con altre specie vere e proprie di galli selvatici, come il gallo di Lafayette (Gallus lafayettii, in foto), quello di Sonnerat (Gallus sonneratii) e quello di Giava (Gallus varius).

L'aquila arpia

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L'arpia (Harpia harpyja) è un enorme rapace che vive nella foresta tropicale amazzonica, dove a causa della deforestazione e della perdita di habitat è considerata "Vulnerabile" dalla IUCN. È diffusa soprattutto in Brasile, dove nel fitto della foresta caccia bradibi, scimmie e altri grossi mammiferi. Le femmine sono più grandi dei maschi e possono superare i 220 centimetri di apertura alare, raggiungendo anche un peso di quasi 10 kg. Hanno inoltre artigli ricurvi e affilati incredibilmente lunghi che nelle femmine più grosse possono addirittura superare i 12 cm di lunghezza.

I colibrì

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Esistono circa circa 366 specie diverse di colibrì, tutte originarie del continente americano. Si tratta di uccelli di piccole dimensioni, con un battito d'ali rapidissimo e un cuore che può raggiungere una frequenza cardiaca di ben 1.260 battiti al minuto in alcune specie. Non tutte le specie abitano ai tropici, ma la maggiore diversità si riscontra soprattutto tra le foreste tropicali e subtropicali umide delle Ande settentrionali e tra le colline pedemontane vicine. Solamente in Colombia vivono oltre 160 specie diverse, mentre in Ecuador, relativamente piccolo, ne ospita circa 130.

Le colombe e le tortore

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Tutti conosciamo piccioni e tortore che vivono anche nelle nostre città, tuttavia la maggior parte delle specie, quelle tra l'altro più colorate, vivono soprattutto ai tropici o nelle immediate vicinanze. Tra le colombe più appariscenti ci sono sicuramente quelle del genere Goura, conosciute anche come gure o colombe coronate. Sono quattro specie di grandi dimensioni (le più grandi della famiglia) tutte endemiche della Nuova Guinea e di alcune isole vicine. La loro caratteristica più evidenti è sicuramente la vistosa e bellissima corona di piume che sia i maschi che le femmine hanno sul proprio capo.

Il galletto di roccia delle Ande

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Il galletto di roccia delle Ande (Rupicola peruvianus) è un colorato passeriforme diffuso tra le foreste nebulose andine tropicali. Il maschio ha una grande cresta discoidale e un piumaggio scarlatto o arancione brillante, mentre la femmina è decisamente meno appariscente. Gruppi di maschi diversi competono tra loro per conquistare le femmine e ogni maschio mostra il suo piumaggio colorato, dondola e danza emettendo una gran varietà di richiami. Dopo l'accoppiamento, la femmina costruisce il nido sotto una sporgenza rocciosa e sarà solo lei a occuparsi dell'incubazione delle uova e della cura dei piccoli.

Il martin pescatore del paradiso

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Il martin pescatore del paradiso di Numfor (Tanysiptera carolinae) un martin pescatore arboricolo endemico dell'isola indonesiana di Numfor, al largo della costa nordoccidentale della Nuova Guinea. Mangia prevalentemente lumache e grandi insetti come cavallette e blatte e pare abbia un richiamo simile al canto del cuculo. Non è una specie a rischio, tuttavia è minacciata dal crescente disboscamento della foresta che viene abbattuta per essere convertita in campi agricoli. Come il martin pescatore del paradiso comune (in foto), possiede due lunghe e sottili penne che sporgono dalla coda.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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