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4 Gennaio 2022
14:18

Trovato un lupo morto lungo i binari della ferrovia del Brennero, è il terzo in due settimane

Un lupo è stato trovato morto sui binari della ferrovia del Brennero. Si tratta del terzo individuo morto in poche settimane, ma secondo l'esperto non è un caso che proprio in questo periodo si avvicinino maggiormente alle strade.

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Foto Ufficio Stampa Provincia di Trento

Nel pomeriggio del 3 gennaio 2022 è stato individuato un lupo senza vita sui binari della ferrovia del Brennero, a pochi chilometri da Rovereto, nei pressi di Serravalle all'Adige. «Si tratta di un esemplare maschio, apparentemente giovane», avvisa la Provincia Autonoma di Trento in un comunicato stampa. I forestali hanno provveduto immediatamente a recuperare il corpo dell'animale, il quale è stato poi consegnato al veterinario dell'ASL, che si occuperà di svolgere gli accertamenti necessari.

Si tratta del terzo individuo trovato morto nella stessa zona nel giro di poche settimane. Gli altri due, un maschio e una femmina, erano stati individuati tra il 24 e il 25 dicembre, a pochi chilometri di distanza l'uno dall'altro, lungo la statale 240 che collega Rovereto a Riva del Garda.

«In questo periodo aumentano gli investimenti perché le prede, soprattutto cervi e caprioli, si abbassano e si avvicinano al fondovalle, dove ci sono più strade – spiega a Kodami Giovanni Giovannini, dirigente del Servizio Foreste della Provincia autonoma di Trento– Il Trentino meridionale, poi, è tra le zone con la più alta densità di lupi sul territorio provinciale ed è quindi normale che il numero di investimenti sia più alto proprio lì».

Il dibattito trentino sugli investimenti della fauna selvatica

Negli ultimi mesi, il problema degli investimenti ai danni della fauna selvatica è diventato cruciale in Trentino. Il 28 ottobre scorso infatti, il consigliere provinciale Filippo Degasperi (Onda Civica), per fare in modo di ridurre il numero degli animali vittime degli incidenti lungo le strade,aveva proposto una mozione (bocciata dalla giunta) per la realizzazione di corridoi faunistici.

Dopo Degasperi è tornato sull'argomento anche leghista Gianluca Cavada, il quale ha proposto di promuovere e incentivare l'utilizzo dei fondi europei per installare "termo camere" in grado di avvisare gli automobilisti della presenza degli animali e diminuire di conseguenza gli investimenti. La proposta è stata inserita nell'ordine del giorno e verrà discussa dalla Giunta Provinciale nel prossimo periodo.

Gli investimenti però, solo raramente interessano i lupi, e molto più spesso invece accade che le vittime siano cervi e caprioli «I lupi investiti in Trentino sono mediamente meno di 10 all'anno, gli ungulati invece si contano nell'ordine delle centinaia – afferma Giovannini – La Provincia Autonoma di Trento ha già inserito apposite segnaletiche che avvisano gli automobilisti quando attraversano i luoghi in cui avvengono più incidenti, ma ciò che è più importante per tutelare la fauna è il rispetto dei limiti di velocità. Inoltre, consiglio di verificare con la propria compagna assicurativa le modalità per ricevere un indennizzo dal possibile danno da fauna selvatica, perché da tempo non è più in vigore l'indennizzo da parte della Provincia Autonoma».

La presenza del lupo in Trentino dal 2008 ad oggi

Dopo circa 150 anni di assenza il lupo è tornato in provincia di Trento a partire dal 2008. A favorirne la ricomparsa sono stati numerosi fattori, tra cui la Direttiva Habitat, che dal 1992 ha inserito questa specie nella lista degli animali rigorosamente protetti.

Le prime testimonianze arrivarono dalla Val di Fiemme, dove vennero ritrovati i resti di un individuo morto nei pressi del Passo degli Oclini. Nel 2010 invece, venne rilevata la presenza di un maschio in dispersione in alta Val di Non.  Nel 2012, infine, avvenne l'incontro tra Giulietta e Slavc, in Lessinia, al confine tra la provincia di Verona e il comune di Ala. Il successivo accoppiamento tra i due individui viene considerato il primo contatto tra due popolazioni di lupo (quella italiana della sottospecie Italicus e quella dinarica-balcanica) separate da secoli e Giulietta e Slavc sono oggi considerati i primi lupi delle Alpi Nord orientali.

Al giorno d'oggi i lupi sono diffusi in molte aree del territorio trentino e il loro comportamento resta elusivo nei confronti dell'uomo, ma secondo il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, questo ritorno rappresenta un rischio per l'ordine pubblico e nelle ultime settimane ha infatti chiesto   al Ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani, di accelerare le pratiche che permetteranno alla Provincia di attuare le linee guida di gestione del lupo in maniera autonoma.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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