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19 Giugno 2023
12:56

Trovate le prime tracce dei nidi di tartaruga Caretta caretta anche in Salento

A Torre Pali, nel Comune di Salve, sono stati trovati due solchi ben visibili nella sabbia, segni di una breve perlustrazione. Le tartarughe Caretta caretta hanno quindi avviato le esplorazioni per i nidi anche in Salento, in anticipo rispetto allo scorso anno: per il 2023 sono attese più uova.

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Due solchi ben visibili nella sabbia, i segni di una breve perlustrazione sulla spiaggia. Le tartarughe Caretta caretta si preparano anche in Salento alla stagione di nidificazione 2023. Il primo segnale arriva da Torre Pali, nel Comune di Salve. A notare qualcosa di insolito sono stati due turisti che si sono imbattuti nelle tracce di quella che viene definita un’uscita di controllo. Prima di deporre le uova in riva al mare, infatti, le tartarughe eseguono una prima verifica per saggiare il luogo e capire se quello potrà essere il posto migliore per custodire le preziose uova.

Immediatamente la notizia è arrivata al vicino Centro recupero Tartarughe Marine di Calimera, che monitora la fauna marina in tutta la zona anche attraverso la preziosa attività dei Seaturtle Watcher: «Ci hanno contattato direttamente perché hanno trovato il numero 3206586551 su internet – spiega a Kodami Piero Carlino, responsabile del centro – ci sono le nostre locandine dove c'è scritto “scopri la traccia” con tutte le indicazioni. Abbiamo guardato bene i segni dalle foto e abbiamo visto che non si trattava ancora di una nidificazione, perché mancava l'impronta della tartaruga con il tentativo di scavo. Dopodiché abbiamo mandato i volontari che hanno eseguito un rilievo e abbiamo confermato che non c'era nidificazione. Naturalmente hanno continuato a passeggiare un po' in spiaggia per cercare, nel caso la stessa tartaruga avesse scelto un altro punto. Ci aspettiamo comunque un’uscita positiva nei prossimi giorni».

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Una delle squadre dei Sea turtle Watcher

In questo periodo riprende anche l’attività di monitoraggio delle coste. Una misura necessaria per preservare i nidi che potrebbero essere distrutti dall’attività dell’uomo. Non a caso nei prossimi giorni è previsto un incontro con gli operatori balneari per fornire le giuste indicazioni e collaborare per la stagione in arrivo.

La tipologia e la tempistica delle nidificazioni è, come sempre, oggetto di analisi e studio da parte del centro. Quest’anno l’appuntamento è arrivato, infatti, con un certo anticipo rispetto al 2022: «L’anno scorso abbiamo avuto la prima traccia, però con nido, attorno al 7 luglio – continua a spiegare Carlino – quindi quest'anno sembra che le tartarughe abbiano anticipato di parecchio i tempi. Qui in Puglia di solito arriviamo dopo rispetto a Calabria, Sicilia e Campania. In media le prime nidificazioni si registrano una quindicina di giorni dopo. In Italia per ora i nidi si contano sulle dita di due mani. La maggior parte si trova in Sicilia dove ce ne sono già 8, 2 sono in Campania e 1 in Calabria. Poi ci siamo noi, anche se quello trovato non è ancora un nido, però è una traccia di emersione. Per noi è un po' più anticipata rispetto all'anno scorso, sebbene per gli altri sia abbastanza in linea con il calendario». Pochi giorni fa, intanto, un nido è stato individuato anche in Toscana.

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La stagione che sta per arrivare peraltro è attesa con molto ottimismo. Le femmine di tartaruga caretta, infatti, non nidificano ogni anno: «Gli ultimi due anni sono stati abbastanza tranquilli rispetto al 2020 – aggiunge il responsabile del centro – quell’anno abbiamo avuto tantissimi nidi ma si tratta di una dato abbastanza normale, proprio perché le femmine non nidificano ogni dodici mesi. Probabilmente la popolazione 2020 delle femmine si scatenerà quest'anno. Non a caso proprio nel 2020 hanno iniziato a giugno come in questo caso. È un dato che fa ben sperare, per la possibilità che siano le stesse femmine».

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Il monitoraggio delle coste proseguirà anche nelle scorse settimane. La speranza è che la grande attività di sensibilizzazione aiuti a far accrescere il rispetto per la fauna marina. L’impatto delle attività economiche non deve danneggiare la natura, questo vale per il turismo come per la pesca. Un approccio consapevole può aiutare molto: proprio l’integrità della natura può essere la risorsa per arricchire anche questi settori.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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