«In quasi vent'anni di questo lavoro non avevo mai assistito a tanta crudeltà e barbarie». Sono queste le parole con cui Sauro Pari, presidente della Fondazione Cetacea di Riccione, ha commentato il ritrovamento e il salvataggio di una tartaruga Caretta caretta con il carapace dilaniato da tagli fatti per incidervi delle iniziali.
La tartaruga è stata trovata da un pescatore nel porto di Cesenatico. L’uomo, che collabora con Cetacea nell’ambito del progetto per la tutela e la conservazione delle tartarughe marine "Life Medturtles", ha notato l’animale impigliato nella rete di un motopeschereccio ed è immediatamente intervenuto per il recupero. Una volta vicino ha visto che il carapace della tartaruga era segnato da tagli, apparentemente delle lettere, e sanguinante. Ha quindi contattato la Fondazione Cetacea per il trasferimento nel centro di Riccione e la presa in carico da parte dei veterinari
«Le immagini parlano da sole – ha detto Pari – abbiamo recuperato questa grossa tartaruga, perfettamente in salute se non fosse per quelle ferite inferte volontariamente sul carapace, ancora sanguinanti. Probabilmente due iniziali incise con un taglierino».
Qualcuno, insomma, ha catturato la tartaruga in mare e l’ha torturata per puro divertimento, prima di rimetterla in acqua. Un caso evidente di maltrattamento animale, su una specie tra l’altro considerata a rischio di estinzione, elencata nell'appendice II della direttiva Habitat (92/43/CEE) e contrassegnata come particolarmente protetta: «Ovviamente non resteremo in silenzio di fronte a questa insensata crudeltà, ma ci rivolgeremo alle autorità competenti – ha concluso Pari – Nel frattempo presteremo tutte le cure necessarie all'animale»