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14 Novembre 2022
13:45

Tigna del cane: cause, sintomi, cura e prevenzione

La tigna è una malattia causata da funghi dermatofiti (Microsporum canis), che colpisce la pelle, il pelo e le unghie del cane e che può trasmettersi all’uomo. Colpisce cani di tutte le età e le razze. I sintomi principali sono lesioni cutanee di forma circolare prive di pelo e talvolta arrossate. La diagnosi viene fatta con la lampada di Wood e analisi di laboratorio. La terapia è topica.

Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Dott. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale
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La tigna nel cane è una malattia della pelle dovuta a funghi dermatofiti. Tra questi Microsporum è il più frequente. Colpisce cani di tutte le età e razze e più frequentemente si può riscontrare in animali defedati o che non godono di un perfetto stato di salute. I cani colpiti presentano lesioni cutanee di forma circolare prive di pelo e talvolta arrossate. La diagnosi può richiedere analisi di laboratorio al fine di caratterizzare i miceti coinvolti. La terapia è topica, ma può giovarsi anche della somministrazione di farmacia per via orale. La tigna è una malattia trasmissibile all’uomo.

Come si trasmette la tigna

La tigna è un’affezione dermatologica del cane causata da funghi dermatofiti (Microsporum canis). Si tratta di una micosi che colpisce la pelle e gli annessi (pelo, unghie etc.) e che può trasmettersi all’uomo (zoonosi). Bambini e soggetti immunodepressi più facilmente possono essere contagiati.

La tigna è contagiosa e la trasmissione avviene per contatto diretto con un animale o una persona infetta o attraverso oggetti e/o superfici contaminate. Lo stato del sistema immunitario, l’età, presenza di comorbidità sono tutte condizioni dell’ospite che possono influire sull’insorgenza o meno della micosi e sulla sua durata. Inoltre, più frequentemente la malattia insorge in cani che vivono in ambienti caldo-umidi.

Sintomi della tigna nel cane

Nel cane, le lesioni da tigna di solito appaiono come aree di alopecia (assenza di pelo) di forma circolare. Quando queste lesioni circolari si allargano, l'area centrale guarisce e i peli possono iniziare a ricrescere nel mezzo della lesione. I fusti dei peli colpiti sono fragili e si rompono facilmente. La tigna in genere non è pruriginosa sebbene talvolta si può osservare un’infiammazione dell’area colpita che può diventare con il tempo crostosa. Nella maggior parte dei casi, le aree alopeciche sono disseminate su tutto il corpo dell’animale. Se il fungo colpisce le unghie, queste diventano fragili e vanno incontro a rottura. Esiste anche una forma di tigna asintomatica ovvero senza lesioni evidenti, ma gli animali affetti possono contagiare i cani e l’uomo.

Diagnosi

Le cause di alopecia nel cane possono essere varie. La tigna si può diagnosticare con irraggiamento delle lesioni con la lampada di Wood, che in caso di infezione fungina illumina le zone colpite con una luce fluorescente. Tuttavia, non sempre questo metodo risulta diagnostico anche perché non tutte le specie di dermatofiti emettono fluorescenza. Un metodo molto più accurato consiste nel prelievo di raschiati cutanei e di peli dalle zone alopeciche da sottoporre ad esame microscopico ed inviare poi in laboratorio per la coltura dei miceti.

Come curare la tigna nel cane

La terapia della tigna nel cane si basa sull’applicazione topica di farmaci antifungini. In alcuni casi si associa anche una terapia per via sistemica. Il trattamento non deve essere interrotto e parallelamente è necessario igienizzare l’ambiente dove vive l’animale.  I cani affetti da tigna devono essere separati dagli animali sani per evitare il contagio. È fondamentale utilizzare solo farmaci e/o prodotti prescritti dal medico veterinario.

Prevenzione

L’igiene degli ambienti in cui vive il cane è il presupposto fondamentale ai fini della prevenzione della micosi. Bisogna comunque considerare che in caso di tigna l’ambiente in cui vive il cane deve essere accuratamente lavato e disinfettato poiché le spore possono resistere oltre un anno in un ambiente contaminato.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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