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3 Luglio 2021
8:30

Tanti topi in Friuli: il cambiamento climatico li ha aiutati a proliferare

Il gatto, questa volta, non ci ha messo lo zampino. È stato invece il cambiamento climatico ad aiutarli a proliferare. Il clima mite e le nevicate che li hanno fatti nascondere per lungo tempo dai predatori, ha permesso alle arvicole (una particolare specie di topo), di proliferare. Il fatto è avvenuto in alcune aree di montagna del Friuli-Venezia Giulia, nella Carnia, nell’area di Tarvisio e, più in generale, al confine con la Slovenia.

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Il gatto, questa volta, non ci ha messo lo zampino. È stato invece il cambiamento climatico ad aiutarli a proliferare. Il clima mite e le nevicate che li hanno fatti nascondere per lungo tempo dai predatori hanno permesso alle arvicole (una particolare specie), di proliferare. Il fatto è avvenuto in alcune aree di montagna del Friuli-Venezia Giulia, nella Carnia, nell’area di Tarvisio e, più in generale, al confine con la Slovenia.

Si tratta di topi di piccole dimensioni. Molti residenti hanno segnalato questa loro “eccessiva presenza”, anche perché sarebbero responsabili della trasmissione di alcuni hantavirus nell’uomo. A maggio di quest’anno il sindaco di Tolmezzo, Francesco Brollo, aveva cercato di rispondere ad alcune delle domande più frequenti da parte dei suoi cittadini perché preoccupati dell’invasione. «La popolazione di topi aumenta notevolmente a cicli, quando ha grossa disponibilità di cibo come i frutti del faggio, le faggiole, combinata con inverni non particolarmente rigidi», spiegava su Facebook. La crescita in corso in Friuli è legata in special modo all’arvicola rossastra e al topo selvatico dal collo giallo. La precedenti proliferazioni simili di cui si abbia memoria nella zona risalgono al 1993.

Le arvicole vivono prevalentemente in ambienti sotterranei, spostandosi da una parte all’altra e scavando gallerie. Gli esemplari arrivano a misurare fino a 15 centimetri, di cui un terzo di coda, e pesano una ventina di grammi. Vagamente somigliano a un topo domestico e hanno un pelo bruno-rossiccio sul dorso. Si tratta di animali principalmente erbivori, ghiotti di erbe, frutti e semi. Ma può capitare come non disdegnino insetti e piccoli invertebrati. La loro speranza di vita in natura è di circa un'anno e mezzo: molti rapaci, come i barbagianni o i falchi, sono ghiotti di loro. Ma anche le donnole, quando li trovano, avviano una caccia profonda.

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