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5 Maggio 2021
12:43

Sulle orme del fantasma dei boschi, connettività e progetti europei aiutano il gatto selvatico

Due importanti progetti europei hanno contribuito alla ripresa del gatto selvatico in alcune aree dell'Austria. Le azioni di miglioramento delle infrastrutture verdi nelle aree urbane e semiurbane hanno favorito la connettività tra le aree verdi che ha permesso gli spostamenti e la colonizzazione di nuovi territori da parte del raro del felino.

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Il gatto selvatico (Felis silvestris) è uno dei mammiferi più misteriosi ed elusivi di tutto il continente europeo. I naturalisti e i biologi che lo studiano da anni spesso non riescono nemmeno a osservarlo tanto è sfuggente. Grazie però a tracce, segni e soprattutto alle fototrappole siamo in grado di rendere più tangibile la presenza di questo fantasma dei boschi per poterlo sia studiare che, soprattutto, per proteggere l'habitat in cui vive e favorire la sua ripresa. Sono questi alcuni degli obiettivi di due importanti progetti europei, MaGICLandscapes e Connecting Nature, che hanno puntato al miglioramento delle infrastrutture verdi, incrementando la presenza di elementi naturali nelle aree urbane e semiurbane, per far aumentare la connettività tra aree naturali, agevolando gli spostamenti della fauna.

La ripresa del gatto selvatico

L'impronta transnazionale di questi progetti è fondamentate per creare una rete di protezione comunitaria che metta in collegamento le aree naturali dei diversi Paesi favorendo sia la ripresa della fauna selvatica che il miglioramento delle funzionalità ecosistemiche. Le iniziative intraprese hanno infatti portato a un aumento sensibile della popolazione di gatti selvatici sia nel Parco Nazionale Thayatal che nella valle di Wachau, in Austria.

I ricercatori hanno piazzato paletti di legno profumati con la valeriana, contro cui i gatti amano strofinarsi, per raccogliere campioni di peli per poi analizzarli geneticamente. L'aumento della popolazione è stato possibile proprio grazie agli interventi di connettività che hanno permesso agli animali di muoversi liberamente tra le aree verdi per colonizzare nuovi spazi.

L'importanza della connettività

I due progetti, con la promozione di un uso consapevole e sostenibile del suolo nelle aree rurali e urbane di Austria, Germania, Italia, Polonia e Repubblica Ceca hanno permesso di creare un maxi ecosistema transnazionale, in grado di favorire il recupero della biodiversità proprio grazie alla formazione di corridoi ecologici tra parchi e i territori limitrofi.

Entrambi i progetti si sono conclusi nel 2020 ma le iniziative che mirano alla rinaturalizzazione dovranno necessariamente continuare. Una delle più grandi sfide che dobbiamo affrontare oggi è proprio contrastare la crisi della biodiversità, elemento fondamentale per la nostra stessa sopravvivenza. E possiamo farlo proprio con il restauro degli ecosistemi e con l'implementazione della connettività tra le aree naturali.

Non basta più proteggere i parchi le grandi aree verdi, ce lo dice la stessa Europa con la nuova Strategia per la biodiversità per 2030. L'obiettivo di tutti i Paesi deve essere quello di ripristinare gli ecosistemi terrestri e marini degradati implementando l'agricoltura biologica e la naturalità per ottenere un aumento della biodiversità tra i terreni agricoli.

Solo così gatti selvatici, lupi, linci e tutti gli altri animali potranno riprendersi e colonizzare nuovi spazi.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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