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28 Novembre 2022
17:05

Stop alla vendita e alla schiavitù, protesta a Lecco contro la mostra di animali esotici

La protesta è stata organizzata dal Fronte Animalista contro la mostra a Lecco organizzata da Esotika Pet Show. Ma il tema riguardante la regolamentazione della detenzione e del commercio degli animali esotici è da tempo nell’agenda europea visto che sono 500 milioni i nuovi esemplari che entrano in Europa ogni anno, di cui tre quelli in Italia.

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«Contro la compravendita e gli allevamenti di animali esotici, contro la schiavitù, contro ogni gabbia…..contro ogni aguzzino! BISOGNA ESSERCI!!!». Questo l'appello lanciato e, ieri mattina, c’erano molti esponenti del Fronte Animalista davanti al Palataurus nella provincia lombarda di Lecco a protestare contro la fiera di animali esotici e domestici Exotica per show.

Gli attivisti, con cartelli e megafoni hanno urlato il loro dissenso, tentando di convincere gli avventori a non entrare e spiegando che non ci sarebbe stato nulla di bello nel vedere piccole cavie peruviane, tartarughe esotiche ed europee, camaleonti, gechi, serpenti e insetti di ogni tipo chiusi in teche senza possibilità di movimento.

«La nostra protesta è contro la compravendita di animali che passeranno tutta la vita in minuscole teche o gabbie! Non sono oggetti», hanno spiegato gli attivisti su Facebook, social da cui è partito il richiamo a partecipare alla protesta. «Gli animali meritano di vivere liberi nel loro ambiente, non alla mercé di aguzzini collezionisti senza nessun rispetto per le loro anime!».

Una convinzione che il Fronte Animalista persegue da molto tempo, raggiungendo tutta Italia per cercare di sensibilizzare più persone possibili. La prossima manifestazione, per esempio, sarà sabato 3 dicembre, a Cremona contro la Fiera Zootecnica Internazionale definita «uno dei mercati di schiavitù più grossi in Italia, dove allevatori di tutto il mondo si riuniranno per mostrare, comprare e vendere gli animali che, a distanza di pochi giorni, non avranno altra strada che il macello! Basta!».

Il tema che riguarda la regolamentazione della detenzione e del commercio degli animali esotici è da tempo nell’agenda europea. Con circa 500 milioni di animali esotici in Europa, quasi tre milioni di nuovi esemplari che entrano in Italia ufficialmente ogni anno, con un “non censito” che peraltro si attesta sul 140-160%, la dimensione del mercato sta diventando davvero troppo rilevante.

Si tratta principalmente di un tema legato alla salute pubblica, visto il rischio della diffusione di zoonosi e batteri resistenti che, come confermano diversi studi, sarà sempre più alto. Ma non solo: infatti, molti di questi animali fanno parte di specie ad alto rischio estinzione in natura.

Di fronte a questo mercato che non vede crisi, l’Italia sta cercando di regolamentarlo in maniera più severa e al riguardo, l’11 ottobre scorso è stato pubblicato il decreto che, finalmente, vieta l’importazione di specie selvatiche esotiche prelevate in natura.

A restare escluse sono solo sei specie, tutte legate al mondo dell’acquariofilia, inserite nella cosiddetta “white list” che, invece, possono ancora essere prelevate dal loro ambiente naturale per essere detenute e commercializzate.

Tutti gli altri animali esotici, quindi, non potranno più essere strappati al loro habitat ed essere importati in Italia in gabbie, vaschette e teche per essere trasformati in innaturali animali cosiddetti da compagnia. Coloro che già hanno in casa un animale esotico, non potranno farlo riprodurre, ma potranno tenerlo fino alla fine della sua vita naturale.

Un passo importantissimo che però si completerà solo a marzo dell’anno prossimo, quando dovrà essere presentata la “lista negativa” che andrà ad allungare l’elenco già esistente delle specie animali che i privati non possono più detenere dal 1996.

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Simona Sirianni
Giornalista
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