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11 Maggio 2023
11:58

Sindrome della cauda equina nel cane: sintomi e come si cura

La sindrome della cauda equina è una manifestazione neurologica dovuta a un danno alle strutture del tratto lombo-sacrale della colonna vertebrale. È frequentemente nei Pastori Tedeschi e i sintomi principali sono dolore nella zona lombare, zoppia, incontinenza urinaria. La diagnosi si basa sull’esame neurologico e tecniche strumentali. Si cura con farmaci, ma talvolta è necessario ricorrere alla chirurgia.

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Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
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La sindrome della cauda equina è una manifestazione neurologica che si verifica per un danno alle strutture del tratto lombo-sacrale della colonna vertebrale. Si verifica più frequentemente nei Pastori Tedeschi ed è caratterizzata da dolore nella zona lombare e della groppa, zoppia, talvolta incontinenza urinaria. La diagnosi è basata sull’esame neurologico e sull’impiego di tecniche strumentali che permettono di valutare con precisione il tipo di danno. La terapia può essere basata sulla somministrazione di farmaci, ma talvolta bisogna ricorrere alla chirurgia per la risoluzione della sindrome della cauda equina.

Che cos'è la cauda equina?

Cauda equina è un termine latino che sta ad indicare la "coda del cavallo". Si tratta di un aspetto tipico del midollo spinale (parte del sistema nervoso centrale) i cui nervi spinali nel tratto terminale (regione lombo-sacrale) emergono con una forma che ricorda la coda del cavallo. In particolare, lo sviluppo del midollo spinale è asimmetrico rispetto a quello della colonna vertebrale per cui l'ultima parte della colonna vertebrale non contiene il midollo ma le radici e parte dei nervi spinali che derivano dai segmenti terminali del midollo formando la cauda equina.

Dunque, da un punto di vista strettamente anatomico la cauda equina è composta dalle radici nervose della settima vertebra lombare, delle tre vertebre sacrali e delle cinque caudali. Qualunque lesione in questa regione anatomica può dare luogo alla sindrome della cauda equina.

Le cause della cauda equina

La sindrome della cauda equina è causata dalla compressione delle radici nervose che passano nella regione sacro-lombare verso la coda. La causa più comune è il restringimento del canale vertebrale a livello dell'articolazione lombosacrale (chiamata stenosi lombosacrale) che può essere dovuto a fenomeni degenerativi, ernia del disco intervertebrale, infiammazione delle articolazioni e proliferazione anomale delle strutture legamentose.

Altre condizioni acquisite che possono causare la sindrome sono la presenza di neoplasie, infezione del disco lombosacrale (discospondilite) ed eventi traumatici.

È più frequente nei cani di razza Pastore Tedesco, Alano, Bassotto, Beagle ed in quelle razze con morfologia anomala dell'ultima vertebra lombare o sacrale.

I sintomi della cauda equina

Il sintomo più comune associato alla sindrome della cauda equina è il dolore nella regione lombare, coda e arti posteriori. Il dolore determina riluttanza a saltare e/o salire le scale, scarsa mobilità della coda, difficoltà a defecare e piagnucolii/pianti se si tocca la parte bassa della schiena. Si manifesta anche con debolezza o zoppia di uno o entrambi gli arti posteriori e in presenza di un forte dolore gli animali sollevano l’arto. Si può manifestare incontinenza fecale e urinaria quando la lesione è molto grave.

Diagnosi

Un attento e minuzioso esame neurologico rappresenta lo step fondamentale per una diagnosi corretta. La prima osservazione riguarda l’andatura dell’animale che potrebbe rivelare zoppie o una camminata rigida. La palpazione del tratto lombosacrale servirà per localizzare  il sito in cui l’animale avverte più dolore. La regione dei fianchi e la coda sono in genere molto dolorose. Infine, verranno valutati i riflessi e il posizionamento degli arti. Ai fini diagnostici si eseguiranno indagini strumentali per la valutazione del tratto coinvolto. Tra queste, la radiografia diretta può essere utile per la valutazione dei segmenti ossei coinvolti; l’iniezione di un mezzo di contrasto nello spazio tra midollo spinale e membrane (mielografia) può essere utile per valutare la presenza di un’eventuale ernia del disco intervertebrale. È possibile eseguire anche una epidurografia per valutare in dettaglio questa condizione.

L’indagine diagnostica di maggior valore e che deve essere preferita è la risonanza magnetica per esaminare le radici nervose ed i segmenti articolari oltre alla conformazione dei dischi intervertebrali e la loro corretta posizione.

L'elettromiografia degli arti, della coda e del perineo è un’indagine che serve per valutare l’attività elettrica dei nervi destinati alla muscolatura. Questo esame può rivelare un’alterazione della trasmissibilità nervosa anche se un ‘elettromiografia normale non esclude una diagnosi di sindrome della cauda equina.

Diagnosi differenziali della sindrome della cauda equina sono:

  • Infarto spinale.
  • Tromboembolismo acuto iliaco aortico.
  • Fratture traumatiche del tratto lombosacrale, sacrococcigeo.
  • Agenesie del tratto lombosacrale più frequente in alcune razze (gatti di razza Manx, cani di razze senza coda: Bobtail, Boston terrier etc.).
  • Neoplasie.
  • Disordini degenerativi.

Come si cura la sindrome della cauda equina

Il trattamento per la sindrome della cauda equina è direttamente correlato al grado dei sintomi e alla causa.

Infatti, la sindrome della cauda equina dovuta a lesioni traumatiche e/o presenza di tumori si risolveranno con la terapia specifica di ognuna di queste cause.  Ai cani che manifestano un dolore lieve sono prescritti farmaci antidolorifici e riposo.

Se l’animale non risponde alla terapia medica ed il dolore persiste insieme ai segni neurologici bisogna considerare l’opzione chirurgica. Ovvero un intervento che mira a rimuovere parte della lamina dorsale delle vertebre del tratto coinvolto per liberare le radici nervose compresse ed il disco intervertebrale erniato o comunque danneggiato.  Se invece compare  instabilità dell'articolazione lombosacrale, questa và stabilizzata opportunamente con mezzi di osteosintesi. Successivamente il cane deve osservare riposo assoluto accompagnato da un periodo di riabilitazione.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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