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29 Dicembre 2022
18:26

«Sindaci varino ordinanze anti-botti»: l’appello della Sima per la notte di Capodanno

Sono circa 5mila gli animali che nella notte di Capodanno perdono la vita per cause dirette e indirette riconducibili a botti e fuochi d'artificio. La Società italiana di medicina ambientale ha quindi lanciato un appello per chiedere al sindaco di vietare questa pratica nelle città.

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cane capodanno

Sono circa 5mila gli animali, tra domestici e selvatici, che nella notte di Capodanno perdono la vita per cause dirette e indirette riconducibili a botti e fuochi d'artificio. Lo ha fatto sapere la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) che ha lanciato l’allarme su questa pratica che oltre a rappresentare un pericolo per la salute determina danni pesantissimi sul fronte ambientale e rispetto alla sicurezza animale.

«Botti, petardi ed esplodenti, oltre alle polveri sottili, rilasciano in atmosfera parecchie diossine, ovvero sostanze potenzialmente cancerogene – ha affermato il presidente Sima, Alessandro Miani – Prendendo in esame una singola città di medie dimensioni, i fuochi d’artificio esplosi nella sola notte di Capodanno possono arrivare a produrre emissioni nocive pari a quelle delle attività annuali di 120 inceneritori di rifiuti. Le sostanze liberate in atmosfera possono inoltre ricadere al suolo sotto forma di pioggia acida, inquinando terreni, raccolti, laghi, fiumi e persino falde acquifere»

In base ai dati ufficiali del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, tra il 2012 e il 2022 si sono registrati in Italia 6 morti e 3.040 feriti gravi a causa di petardi e fuochi d’artificio utilizzati nella notte di Capodanno. Tra le vittime, come visto, ci sono anche migliaia di animali che già nei giorni che precedono il 31 dicembre entrano in una vera e propria "trincea di Capodanno", una situazione che Kodami ha voluto raccontare in un video che permetta alle persone di immedesimarsi di entrare per qualche minuto nella pelle dei loro compagni animali.

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Sempre più Comuni stanno emanando ordinanze per vietare la vendita o l'uso dei fuochi d'artificio. Nel primo Capodanno senza restrizioni dopo due anni di pandemia cresce il numero di amministrazioni pubbliche che scelgono di mettere al bando questa pratica, ma non è ancora abbastanza.

Come ha sottolineato la Sima, c’è poi la questione ambientale, considerato che i botti di fine anno generano una impennata dell’inquinamento dell’aria: durante tutto l’anno i fuochi d’artificio sono responsabili di circa il 6% di PM10 presente nelle città italiane ma nella sola notte di Capodanno le polveri sottili registrano un incremento abnorme, raggiungendo valori medi su 24 ore quasi tripli rispetto al normale limite giornaliero, fissato a 50 microgrammi per metro cubo ed un livello pari a 1.000 microgrammi per metro cubo nella prima ora dopo la mezzanotte (con un aumento del +1900% rispetto ai valori massimi di legge).

Effetti pesantissimi soprattutto per gli uccelli che oltre allo stordimento causato dai rumori devono sperimentare anche il disorientamento causato da fumo e inquinamento che possono produrre effetti a lungo termini. I ricercatori del Max Planck Institute of Animal Behavior, in Germania, e del Netherlands Institute of Ecology, nei Paesi Bassi, hanno infatti studiato l'impatto a lungo termine dei fuochi d'artificio di Capodanno sulle oche selvatiche, scoprendo che i comportamenti anomali e costosi per gli uccelli non si fermano affatto con la fine dei festeggiamenti: proseguivano anche nei gironi successivi. I risultati di questo nuovo studio sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Conservation Letters.

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Cani, gatti, uccelli e selvatici: tutte le specie sono esposte agli effetti negativi delle esplosioni dell'ultimo dell'anno. «Come Sima rivolgiamo un appello ai sindaci di tutta Italia, affinché in vista della notte di Capodanno varino ordinanze anti-botti che, oltre a salvare vite umane e tutelare gli animali, eviterebbero effetti devastanti sulla qualità dell’aria con benefici per la salute pubblica», è la richiesta di Miani e della Sima

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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