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23 Agosto 2022
15:17

Sfattoria degli Ultimi, vittoria della Lav: tolto il limite dei due suidi per gli abbattimenti

La normativa per il controllo della peste suina africana prevede che maiali e cinghiali non destinati alla produzione alimentare non vanno abbattuti, a patto che il loro numero non superi i due esemplari. Il Ministero adesso ha rimosso questo limite, un importantissimo traguardo per tutti i santuari e i rifugi.

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Arriva un altro importante traguardo nella battaglia per la tutela dei maiali e dei cinghiali che vivono nei santuari, di cui la Sfattoria degli Ultimi di Roma è diventata un simbolo: il Ministero della Salute ha accolto la richiesta avanzata dalla Lav di eliminare il limite di due suidi per rifugi e santuari quando si tratta di abbattimenti previsti per il contenimento della peste suina africana. Il che significa – semplificando al massimo – che ai santuari e ai rifugi è consentito ospitare più di due suidi senza andare incontro al concreto rischio di abbattimento nel caso in cui sorgano in zona rossa.

Si tratta di un passaggio fondamentale proprio perché sino a ieri i rifugi e i santuari che ospitano maiali e cinghiali, (in molti casi in numeri decisamente superiori a due) e che sorgono all’interno delle “zone rosse” (quelle cioè dove vengono disposti gli abbattimenti preventivi per contenere il virus) si trovavano in un limbo giuridico. La normativa sul contenimento della diffusione della peste suina africana esclude infatti dagli abbattimenti gli animali cosiddetti “non Dpa”, ovvero non destinati alla produzione di alimenti, ma prevede anche che i privati cittadini possano tenere nelle abitazioni o nelle strutture private un massimo di due suini.

I volontari e i gestori della Sfattoria degli Animali, che a inizio agosto aveva ricevuto la comunicazione da parte della Asl del via libera agli abbattimenti, hanno più volte puntato i fari proprio su questo vuoto giuridico: tenendo conto della normativa vigente, solo due su 140 tra maiali e cinghiali che vivono alla Sfattoria avrebbero potuto essere risparmiati.

Anche a Kodami lo hanno ricordato, nel corso della giornata che abbiamo trascorso alla Sfattoria per raccontare in un video reportage un'esperienza vissuta tra momenti di tensione, intimità, confessioni, proposte e idee insieme proprio ai volontari e alle tante persone che hanno mostrato solidarietà al rifugio.

Il limite era previsto dal Dispositivo dirigenziale che il direttore generale della sanità animale del Ministero della Salute, Pierdavide Lecchini, aveva emanato il 18 maggio scorso. Adesso, grazie anche alla battaglia della Lav, non si applica più a rifugi e santuari: «Riteniamo che il limite dei due suidi sia restrittivo, non includendo tutte queste realtà presenti sul territorio italiano che svolgono un servizio di educazione civica nonché di innegabile supporto alla istituzioni nella gestione di animali provenienti da sequestri o da altre situazioni di maltrattamento, pur non ricevendo alcun sostegno pubblico – avevano scritto gli avvocati dell’associazione – Chiediamo, pertanto, di rimuovere questo limite, non necessario al rispetto delle misure di biosicurezza e gestione previste dal presente provvedimento».

A distanza di tre mesi il direttore generale ha emanato una nota che dà ragione alla Lav: «Con riferimento al dispositivo in oggetto (Sistema I&R – dispositivo dirigenziale inerente all’identificazione e registrazione dei suini detenuti per finalità diverse dagli usi zootecnici e dalla produzione di alimenti trasmesso con nota DGSAF 12438 del 18/05/22 – Chiarimenti applicativi) si chiarisce che lo stesso è applicabile esclusivamente a quelle situazioni in cui privati cittadini tengono presso le proprie residenze o abitazioni private fino ad un massimo di due suini per finalità diverse dagli usi zootecnici e dalla produzione di alimenti. Pertanto, le disposizioni contenute nel provvedimento citato non sono applicabili a rifugi per animali, né ad altre situazioni in cui gli animali sono tenuti per scopo ricreativo, dimostrativo, culturale e altro».

Un risultato importantissimo per tutti quei rifugi e santuari che accolgono maiali e cinghiali per garantire loro una vita dignitosa e incentrata sul benessere animale, e un ulteriore tassello fondamentale per la battaglia dei gestori e dei volontari della Sfattoria degli Ultimi. Che in questi giorni si stanno preparando all’udienza del 12 settembre davanti al Tar, che ha sospeso gli abbattimenti: sarà in quell’occasione che cercheranno di convincere un giudice ad annullare il dispositivo della Asl che impone l’abbattimento tramite elettrochoc di tutti e 140 i suidi che vivono alla Sfattoria, tutti sani, privi di sintomi riconducibili alla peste suina africana e tutti monitorati costantemente e quotidianamente secondo la procedura. Si attende intanto la riunione del tavolo tecnico sull'argomento annunciato a Kodami dal commissario straordinario per la peste suina africana, Angelo Ferrari.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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