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28 Maggio 2021
17:42

Roma: pronto il voto sul Regolamento di tutela degli animali, ecco cosa prevede

Arriverà la prossima settimana all’attenzione dell’Assemblea Capitolina il nuovo Regolamento di tutela degli animali di Roma Capitale. Giunge così a compimento l’iter di un testo che aveva iniziato il suo percorso consiliare nel 2018, dunque prima della pandemia di Covid-19, e che nell’ultimo periodo ha scatenato una serie di rilievi da parte degli animalisti.

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Arriverà la prossima settimana all’attenzione dell’Assemblea Capitolina il nuovo Regolamento di tutela degli animali di Roma Capitale. Giunge così a compimento l’iter di un testo che aveva iniziato il suo percorso consiliare nel 2018, dunque prima della pandemia di Covid-19, e che nell’ultimo periodo ha scatenato tutta una serie di rilievi da parte degli animalisti.

Una polemica si è accesa per l'articolo 19 che affronta la questione dell’eutanasia e che nella sua stesura originale prevede la soppressione anche per gli animali pericolosi. Una questione che non è andata giù ad alcune associazioni animaliste. Lav Roma aveva denunciato: «Parti inserite senza confronto». Ma questa situazione è stata subito smorzata dal presidente della Commissione ambiente di Roma Capitale, Daniele Diaco, che ha ricordato proprio su Kodami di aver presentato nel 2019 alcuni emendamenti per cancellare l’ipotesi di soppressione. Ecco però cosa prevede il resto del regolamento.

Gli animali in casa

«E’ consentito tenere nelle abitazioni, nei luoghi privati e in qualsiasi insediamento, un numero di animali di affezione non prestabilito ma che sia rispettoso dell’etologia degli stessi», si legge nel testo. Ma «nel caso di più di due animali di affezione di sesso diverso della stessa specie, fatto salvo il caso di allevamenti regolarmente registrati e riconosciuti, si deve provvedere alla loro sterilizzazione, che dovrà essere certificata da un medico veterinario».

L’animal hoarder entra nel regolamento

L’amministrazione capitolina, su indicazione dell’ufficio benessere degli animali, interverrà in caso di certificato sovraffollamento di animali nello spazio di abitazioni o luoghi privati, «anche riconducibile al fenomeno cosiddetto di "animal hoarding", ovverosia l’accaparramento e accumulo compulsivo di animali», si legge nel regolamento. Le operazioni di sgombero dovranno essere comunicate e coordinate con l’Ufficio benessere degli animali.

I gatti: obbligo di microchip e iscrizione all'anagrafe

E’ fatto obbligo di identificare con microchip i gatti di proprietà, di iscriverli all’anagrafe degli animali d’affezione e di provvedere alla loro sterilizzazione qualora vengano lasciati liberi. Le colonie feline sono quelle con più di due gatti. E hanno un tutor: così si chiama la persona che si occupa della loro cura e del loro sostentamento. Per diventarlo basta fare richiesta al Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria locale. Roma Capitale pubblicherà sul proprio sito internet l’elenco dei tutor riconosciuti. E queste stesse persone potranno rivolgersi anche alle mense delle scuole pubbliche per i residui alimentari da destinare all’alimentazione dei felini.

I cani, box di almeno 20 mq e sì ai cani di quartiere

I recinti di custodia devono essere almeno grandi 20 metri quadrati per ogni cane ospitato e per ogni cane in più deve essere previsto l’aumento minimo di superficie di 6 metri quadrati. Per i cani custoditi in box la superficie deve essere almeno di 10 metri quadrati per cane, con ogni cane in più che porta a un aumento di 5 mq. Sono previsti anche i cani di quartiere, cani liberi di cui si possono prendere cura i privati che dovranno mandare una richiesta direttamente al Servizio veterinario della Asl.

I divieti: no agli animali in terrazze o balconi per più di sei ore al giorno

Oltre al divieto di sottoporre gli animali a qualsiasi forma di maltrattamento, di tenerli in spazi angusti o all’esterno senza cuccia (che per essere a norma deve avere un letto impermeabilizzato, essere chiusa su tre lati e alzata dal suolo), non possono essere lasciati i cani liberi di vagare per strade o aree pubbliche. E’ vietato tenere gli animali in terrazze o balconi per più di sei ore al giorno «senza possibilità di accesso all’interno dell’abitazione e di integrazione con il nucleo familiare», ma è anche vietato isolarli in cortili, rimesse, box e cantine. E’ vietato lasciare gli animali soli chiusi in qualsiasi autoveicolo, anche se all’ombra e con i vetri aperti, per più di mezz’ora. Il divieto degli animali chiusi in macchina, al sole, vale anche se gli animali sono in compagnia, ma nella stagione più calda: dal 1 maggio al 31 ottobre.

Musica alta e botti: una sofferenza per gli animali

E’ vietato esporre gli animali, in luoghi chiusi o aperti al pubblico, a suoni, rumori o musiche a un volume tale da essere considerato nocivo. Ma è anche vietata l’esposizione degli animali agli effetti luminosi e rumorosi di petardi, botti e fuochi artificiali. Per questo il regolamento invita a seguire alcune regole di comportamento quando c’è una esplosione di petardi, tenendo gli animali il più lontano possibile dai festeggiamenti, non lasciandoli mai soli, non tenendo i cani legati alla catena perché potrebbero strangolarsi.

Cani e altri animali a catena: divieto assoluto

E’ vietato detenere i cani legati o a catena, se non per qualche caso particolare comprovato da un certificato veterinario. Altrettanto vale per i gatti, per i quali non è permesso lasciarli chiusi in gabbie o trasportini, tranne nel caso in cui non li si stia trasportando da una parte a un’altra, o i tutori delle colonie feline non li si stiano catturando e recuperando o per una motivata disposizione del medico veterinario. Non si possono detenere alla catena gli animali esotici e non si possono legare i volatili esotici (come i pappagalli) al trespolo (se non per il loro trasporto). E’ vietato l’uso di collari che provochino scosse elettriche, di collari a punte o a strangolo. Sono vietate le museruole “stringi bocca” a eccezione di alcune deroghe specificate dal veterinario.

Il taglio di code e orecchie

E’ vietato tagliare o modificare, per motivi estetici, code e orecchie di animali d’affezione, liberi o detenuti a qualunque titolo. E' vietato operare la devocalizzazione, tagliare la prima falange del dito o asportare le unghie ai gatti o praticare la onisectomia. E’ consentita l’apicectomia auricolare (il taglio di un piccolo lembo dell'orecchio) per il riconoscimento a vista dei gatti sterilizzati delle colonie feline che deve essere praticata secondo le regole previste dalle «buone prassi veterinarie».

Una città a misura di animali: i lavori per la viabilità e l'assistenza ai feriti

«A salvaguardia dell’incolumità pubblica e della tutela degli animali, nelle strade di nuova costruzione od oggetto di rifacimento dove viene rilevato un frequente attraversamento di animali, l’amministrazione individua tutti gli accorgimenti necessari come i sottopassi, i rallentatori del traffico o le barriere fisse o mobili di antiattraversamento stradale per impedire l’accesso degli animali sulla carreggiata», si legge nel regolamento. Una particolare sezione è legata all'assistenza degli animali feriti: «Chi causa un incidente stradale da cui derivi danno a uno o più animali e il soggetto coinvolto nell’incidente da cui ne è derivato il ferimento, seppur senza responsabilità nel causarlo ha l’obbligo di fermarsi e porre in atto tutte le misure che possano assicurare un intervento tempestivo di soccorso agli animali che hanno subito il danno – continua il regolamento – Lo stesso obbligo è rivolto a tutti coloro i quali vedono animali feriti».

Nei negozi: chi può entrare e a quali condizioni

I cani e gli animali d’affezione di piccola taglia (tranne quando non ci sia una eccezione disposta dalle norme) possono entrare in tutti i luoghi pubblici e aperti al pubblico, in tutti gli esercizi pubblici e commerciali, nei locali aperti al pubblico e su tutti i mezzi di trasporto pubblico e privato che svolgono un servizio pubblico. Dunque, possono entrare su bus, metropolitane, tram, treni e anche taxi, purché, però, siano con il guinzaglio e chi è con loro abbia una museruola da applicare in caso di necessità. Sui taxi i conducenti hanno la facoltà (tramite una preventiva comunicazione telefonica se prenotati) di rifiutare il trasporto di animali di grossa taglia, ma è sempre ammesso il trasporto di gatti, cani e altri piccoli animali se hanno il trasportino.

Sono sempre ammessi i cani guida per non vedenti o ipovedenti e che hanno una funzione di supporto ai disabili. Per i gatti e gli altri piccoli animali è obbligatorio il trasportino. Viene concessa la facoltà di non ammettere animali all’interno di uffici ed esercizi che abbiano una documentata e motivata comunicazione all’Ufficio benessere degli animali. Devono però esporre un cartello ben visibile e devono predisporre, all’esterno del locale, apposite aree con ciotole e ganci per custodire gli animali in sicurezza. I cani, accompagnati dal pet mate, hanno libero accesso in tutti gli uffici capitolini.

Le passeggiate in città

Nel regolamento viene consentito l’accesso a tutte le aree pubbliche e di uso pubblico, compresi i giardini, i parchi, le ville storiche. I cani non possono entrare in alcune aree, come quelle con i giochi per bambini. Ma è possibile attingere acqua dalle fontane pubbliche. In strada il guinzaglio non può essere più lungo di un metro e mezzo e, quando si passeggia, bisogna avere con sé una museruola da far indossare in caso di rischio per l’incolumità delle persone o degli altri animali. Chi ha un cane a rischio elevato di aggressività, iscritto nell’apposito elenco nella Asl compente per territorio, deve stipulare una specifica polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni contro terzi e deve sempre applicare guinzaglio e museruola (tranne eccezioni certificate dal veterinario).

L’accattonaggio: divieto di sfruttamento degli animali

E' vietata la pratica dell’accattonaggio con animali adulti quando questi vengono sfruttati o usati con l’intento di impietosire. E’ sempre vietato con i cuccioli, femmine che stanno allattando e animali malati. Per i senza fissa dimora, insieme alle associazioni di volontariato, Roma Capitale promuove un progetto mirato al riconoscimento di chi convive con i propri animali e non li sfrutta per l’accattonaggio. Gli animali dovranno, anche in questi casi, avere microchip, essere iscritti all’anafìgrafe ed essere vaccinati, sterilizzati e dotati di documento di riconoscimento.

Le adozioni e le sterilizzazioni: campagne con le associazioni

Nel regolamento si fa riferimento anche alle campagne di adozioni e sterilizzazioni da realizzare insieme alle associazioni di volontariato. Queste ultime per cani e gatti devono essere incentivate «in ogni forma per gli animali di proprietà». Cani e gatti non possono più essere ceduti se non microchippati e iscritti all’anagrafe.

Conigli sterilizzati e mai più crostacei vivi sul ghiaccio

I conigli da compagnia devono essere sterilizzati e Roma Capitale promuove la loro identificazione con microchip e l’iscrizione nell’anagrafe volomtaria gestita dalle associazioni nelle more dell’istituzione di un’apposita anagrafe nazionale ufficiale. Gli acquari non possono essere sferici o con pareti curve e c’è un calcolo ben preciso per l’acqua che deve essere fornita ai pesci: 2 litri per centimetro della somma delle lunghezze degli animali ospitati e non deve mai avere una capienza inferiore ai 30 litri d’acqua. Non possono essere conservate ed esposte per la vendita i crostacei vivi sul ghiaccio o su qualunque altro materiale che provochi negli animali ustioni o dolori. Le loro chele non possono essere tenute legate per più di 6 ore.

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