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14 Giugno 2022
11:51

Ritrovato Beney Axannso, il Malinois fuggito dopo l’incidente sul Passo Pennes

Dopo circa 36 ore dall'incidente, il cane è tornato con i suoi umani. Ma perché i cani scappano dopo gli incidenti?

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Il Pastore Belga Malinois Beney Axannso é stato ritrovato poco prima delle sette di mattina del 14 giugno nei pressi della strada dove aveva avuto inizio la sua fuga. Il cane, addestrato dalla Polizia della Repubblica Ceca, era scappato intorno alle 20 di domenica 12 giugno, sul valico alpino del Passo Pennes, in Provincia di Bolzano, quando il rimorchio all'interno del quale stava viaggiando insieme ad altri 3 cani, si è staccato dall'auto.

Il carrello è caduto lungo il pendio che costeggia la strada e ha terminato la sua corsa 50 metri più a valle. Fortunatamente, nessuno ha subito conseguenze dell'incidente e solo Beney Axannso è scappato verso la Val Sarentino, mentre gli altri 3 cani sono stati immediatamente recuperati dai loro umani, due turisti di origine ceca.

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In seguito all'incidente, le ricerche sono proseguite senza sosta fino al mattino di oggi, quando il Pastore Belga finalmente è stato ritrovato anche grazie all'intervento dei Vigili del Fuoco volontari di Stilves, Pennes e Dosso, che si sono immediatamente attivati e hanno anche condiviso un post su Facebook, chiedendo la collaborazione dei passanti.

«Per tutto l'arco della giornata successiva all'incidente abbiamo continuato a intravederlo a distanza, ma non siamo riusciti a catturarlo – racconta a Kodami Siegfrid Kofler, capo plotone dei Vigili del Fuoco Volontari di Stilves – Le maggiori difficoltà che abbiamo riscontrato sono state causate dall'intenso traffico di motocicli, il cui rumore lo spaventava, facendolo allontanare dalla strada».

Durante le ricerche, a cui hanno partecipato anche le squadre del soccorso alpino di Vipiteno e della Val Sarentino, sono stati utilizzati i droni dotati di camere termografiche, in grado di rilevare la temperatura del corpo del cane, più alta rispetto a quella dell'ambiente circostante. Il ritrovamento, però, è avvenuto grazie al fatto che Beney, nelle prime ore del mattino, ha cominciato ad abbaiare. «Abbiamo riportato il cane, illeso, alla sua umana che, ovviamente, era felicissima», conclude Kofler.

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Benney

Perché i cani scappano dopo gli incidenti?

Non è la prima volta che accade un fatto di questo genere in Trentino Alto Adige. Lo scorso dicembre, infatti, in seguito a un incidente avvenuto lungo la strada della Valsugana, era scappata Becky, una simil Jack Russel, ritrovata dopo aver vagato per quasi due giorni tra i boschi e le strade intorno all'area dell’incidente. In quel caso, il cane era stato ritrovato grazie alla segnalazione di un passante che era al corrente di quanto accaduto grazie ai post pubblicati sui social, attraverso i quali la pet mate chiedeva aiuto nelle ricerche.

Ma perché i cani scappano dopo gli incidenti? Cosa accade agli individui che, coinvolti in queste situazioni drammatiche, decidono di allontanarsi dai propri umani, ovvero le persone che, fino ad un istante prima, rappresentavano un punto di riferimento?

«Se guardiamo questi tragici momenti con gli occhi di un cane, gli incidenti stradali sono un insieme di rumori, odori, impatti ed eventi, percepiti spesso come "morte certa" – spiega Luca Spennacchio, istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami– Gli animali che viaggiano con noi non comprendono cosa stia accadendo e si fanno prendere dal panico, dando inizio ad una fuga senza obiettivi se non quello della sopravvivenza».

Nonostante la corsa abbia come scopo la salvezza, questi momenti sono particolarmente pericolosi perché, secondo Spennacchio, il cane perde la capacità di mettere in atto quei comportamenti che, in condizioni normali, risultano banali: «Per colpa della paura, il cane può perdere consapevolezza e divenire incapace di riconoscere i suoi punti di riferimento certi, scegliendo di fuggire accecato dal terrore – spiega – Anche i cani più abituati ad attraversare la strada, ad esempio, possono perdere improvvisamente l'abilità di controllare e rilevare l'arrivo di un veicolo, rischiando di rimanere investiti».

In questi concitati momenti, purtroppo, non ha senso nemmeno richiamare a sé il cane, perché sta fuggendo alla ricerca di sicurezza e non può sentire più nulla: «Si tratta di una risposta naturale dell'organismo – conclude l'esperto – Un comportamento che viene messo in atto quando non si riesce a trovare nessuna alternativa valida per restare in vita, se non quella di fuggire distante dal trauma appena vissuto».

Foto del ritrovamento:  © Soccorso alpino di Vipiteno/Sterzing

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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