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25 Febbraio 2023
9:24

Rifornirsi di sesso, cibo o acqua? I topi sanno su cosa puntare

I topi maschi possono preferire la possibilità di effettuare un incontro galante, rispetto a cercare del cibo. Questo comportamento in apparenza assurdo è figlio della grande competizione sessuale presente all'interno della specie, ma anche in questo caso la natura ha posto dei limiti.

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Quando messo di fronte alla necessità di soddisfare alcune importanti esigenze, come la necessità di trovare il cibo o di trovarsi una compagna, il cervello dei topi sa su cosa è meglio puntare. Una ricerca pubblicata su Cell Metabolism mostra infatti che anche i topi moderatamente assetati o quelli che non si nutrono da giorni possono preferire fare del sesso piuttosto che nutrirsi. E per quanto ciò possa sembrare strano, tale comportamento rientra perfettamente all'interno della sfera riproduttiva e sociale di questo animale.

Ciò avverrebbe infatti attraverso la leptina, un potente ormone capace di agire sul cervello e di sopprimere qualsiasi comportamento indirizzato al procacciamento del cibo. Sopprime persino il senso dell'appetito. «Riesce a farlo perché attiva un sottoinsieme di cellule nervose che promuovono una sensazione di pienezza», affermano le neuroscienziate Anne Petzold e Tatiana Korotkova dell'Università di Colonia in Germania, tra gli autori della scoperta.  La leptina però si attiva anche quando i maschi dei topi interagiscono con membri del sesso opposto, per indurre il topo così a sfruttare il maggior numero possibile di chance riproduttive. Posto dunque di fronte ad una scelta, un maschio sceglie l'opzione che gli garantisce il maggior successo a livello evolutivo.

«Questi topi prediligono socializzare con le femmine rispetto al continuare a cercare il cibo – chiariscono gli autori – perché in generale ottengono maggiori garanzie riproduttive socializzando sul momento, rispetto a doverle cercare successivamente, al termine dell'ottenimento delle risorse». Di seguito infatti all'enorme competizione riproduttiva che esiste fra i maschi, ciascun esemplare coglie l'occasione di far sesso pur di riuscire a trasmettere i propri geni alle generazioni successive. Per confermare però questa teoria, gli autori hanno dovuto osservare il comportamento dei maschi che presentavano un'elevata presenza di leptina nel sangue, in raffronto al comportamento di topi normali.

Quello che hanno visto è ciò che auspicavano. I topi che presentavano elevati livelli di leptina, seppur disponessero di un accesso illimitato al cibo, avevano maggiori probabilità di ignorare il cibo, preferendo di gran lunga la compagnia di una partner alla cena. La presenza di una femmina potrebbe perciò così indurre il maschio a digiunare e ad impiegare le sue energie verso l'arte del corteggiamento e dell'accoppiamento, con la speranza di mettere al mondo dei figli.

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A tutto però c'è un limite. Qualora il maschio fosse infatti disidratato o digiunasse per più giorni, anche gli elevati livelli di leptina nel sangue non sarebbero sufficienti per non indurlo a non mangiare. Anche perché in quelle condizioni, il suo corpo non potrebbe garantire chissà quale prestazione sessuale. In questo caso allora il maschio si convincerebbe a trovare il più rapidamente possibile del cibo, in quanto « in seguito alla fame prolungata, altri sistemi entrano in gioco nel corpo, fornendo alla ricerca del cibo una priorità più alta» afferma Korotkova.

Come spiegare però la perdita di funzionalità della leptina? Secondo lo studio, la leptina viene solitamente prodotta quando i bisogni energetici di un animale sono stati soddisfatti. Quando un topo ha perciò finito di mangiare o trova una femmina con cui accoppiarsi, la leptina entra in circolo e lo induce a ridurre la ricerca di risorse. Inoltre esistono dei cibi così ricchi di leptina che possono ingannare il cervello del topo, facendolo sentire pieno. Tra questi alimenti abbiamo i cereali, i legumi, la frutta a guscio, l'uovo e vegetali come i broccoli e le carote. Un animale che dunque mangia uno di questi elementi può considerarsi sazio molto più a lungo, anche se tecnicamente questo non è vero.

Un animale però davvero affamato, per quanto indotto dalla leptina ad accoppiarsi, dopo un tot di giorni subisce una tempesta ormonale così potente indotta dalla grelina – che ordina al corpo di mangiare – che è spinto ad avvicinarsi al cibo e a migliorare le proprie condizioni di salute. «In quello stato d'impotenza alla fine sarebbe per loro impossibile riprodursi» commentano le scienziate, descrivendo lo stato pietoso di un topo dimagrito per via della fame.

I neuroni dei topi quindi, tramite i diversi livelli di leptina e di altri ormoni, sarebbero capaci di soppesare continuamente la fame e la sete rispetto a gli altri bisogni, a seconda dello stato di salute e dell'opportunità. Scoperta che sta interessando molto altri ricercatori, poiché questo modello scoperto nei topi è applicabile anche in altri organismi e agli stessi esseri umani.

«Studiare l'interazione tra leptina e comportamenti sociali nei topi potrebbe alla fine fornire indizi per comprendere l'alimentazione disordinata di alcuni soggetti che presentano disturbi del comportamento alimentare», concludono Korotkova e la Petzold, fiduciose che le loro ricerche possano in future contribuire a sconfiggere queste malattie.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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