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6 Giugno 2023
13:46

Riccio ruba i croccantini al Border Collie: il video che mostra l’importanza dell’interazione consapevole con i selvatici

In un video diventato virale alcuni ricci rubano e mangiano i croccantini di un cane. Immagini come queste ci aiutano a sottolineare i rischi del fornire cibo agli animali selvatici ma diventano soprattutto un'occasione per diffondere maggiore consapevolezza e comportamenti più rispettosi verso la fauna.

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I ricci che vivono intorno o addirittura all'interno delle aree urbane e dei centri abitati amano avventurarsi nei giardini privati e si spingono spesso persino all'interno delle abitazioni. In questi ambienti possono infatti trovare molto facilmente un riparo sicuro e, soprattutto, fonti di cibo praticamente inesauribili, come per esempio i croccantini per cani e gatti di cui vanno particolarmente ghiotti. Prova della loro audacia e adattabilità sono i tanti video diffusi online che raccontano le loro scorribande urbane, come quello diventato recentemente virale in cui un riccio ruba con una certa disinvoltura una ciotola di croccantini sotto il naso di un Border Collie.

Tuttavia, per quanto questi video possano sembrare teneri e innocui, occorre però analizzarli in maniera un po' più ampia e approfondita per capirne meglio le implicazioni, i rischi e le possibili conseguenze negative che situazioni e comportamenti del genere possono avere sui ricci. I video in questione arrivano dalla Finlandia e sono stati pubblicati inizialmente dal profilo Instagram mirihelenn. Il contesto antropico in cui sono stati girati è quindi parecchio diverso da quello tipico italiano e molto più vicino e sfumato con quello naturale. Anche gli aspetti legislativi e il contesto culturale sono differenti, per cui occorre fare molta attenzione quando si diffondo immagini dell'interazione tra selvatici, umani e animali domestici.

I ricci protagonisti di questi video (ce ne sono molti pubblicati dallo stesso profilo) sono evidentemente abituati e ormai condizionati a frequentare il giardino e, soprattutto, a interagire senza timore con gli esseri imani e il cane. Ma come spesso abbiamo sottolineato più volte su Kodami, alimentare e condizionare la fauna selvatica – oltre che essere spesso illegale – è nella maggior parte dei casi assolutamente da evitare, per molteplici ragioni. Che siano ricci, volpi o scoiattoli, gli animali selvatici che si abituano a ricevere cibo dagli esseri umani possono diventare facilmente completamente dipendenti da questa fonte di cibo (che può tra l'atro sparire da un momento all'altro), oltre che meno timorosi nei confronti delle persone.

E gli animali che diventano confidenti – ovvero troppo abituati al contatto con gli umani – finiscono per essere esposti a un numero infinitamente maggiore di pericoli. Possono per esempio perdere la capacità di procacciarsi cibo da soli, alterare i loro cicli naturali come il letargo o finire più facilmente vittime di incidenti stradali o feriti da gatti, cani e altri domestici. Ma rischiano anche di contrarre o diffondere parassiti e malattie tramite l'interazione con gli animali da compagnia oppure ancora, alimentandosi esclusivamente con rifiuti o crocchette, potrebbero sviluppare anomalie e scompensi fisiologici che ne minacciano la salute e la sopravvivenza.

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Esistono quindi numerosi ragioni per cui la fauna selvatica non andrebbe alimentata come in questo caso, a cui bisogna aggiungere, tra l'altro, anche il rischio di attirare predatori come lupi o orsi inasprendo così conflitti e incidenti con le attività umane. Chiaramente, chi lo fa è quasi sempre mosso da intenzioni evidentemente nobili e mosse dai più puri sentimenti di empatia e rispetto verso tutte le forme di vita e non intende di certo mettere a rischio la sopravvivenza e la salute degli animali. Proprio per questo, quindi, in casi come questi non serve reprimere, ma educare e diffondere sempre maggiore consapevolezza sul modo giusto di interagire con i selvatici.

La propensione delle persone verso gli animali – quella che spesso viene definita "amore" – è infatti una motivazione preziosa che va, semplicemente, direzionata verso comportamenti più consapevoli e rispettosi del benessere e della conservazione delle specie selvatiche, persino in città. Anche perché esistono comportamenti e alternative molto meno rischiose per la salute degli animali che ci consentono ugualmente (se non di più) di aiutare e attirare la fauna nel nostro giardino senza doverla necessariamente alimentare con cibi poco sicuri ed estranei alla loro dieta naturale.

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Un giardino incolto è uno degli aiuti più preziosi che possiamo offrire alla natura e agli animali selvatici

È possibile, per esempio, rendere molto più "wild" i nostri spazi verdi, lasciando semplicemente che la natura faccia il proprio corso. Lasciare una parte del giardino incolta e permettendo alle "erbacce" di crescere, consente a fiori e piante spontanee di creare un habitat perfetto per molti animali. Queste attirano infatti insetti e altri piccoli invertebrati che a loro volta possono attrarre ricci, lucertole, anfibi, uccelli e altri piccoli animali selvatici senza dover interferire più di tanto. È possibile, inoltre, allestire rifugi (come piccole cataste di legno) oppure un piccolo stagno che diventano un richiamo irresistibile (oltre che un aiuto prezioso) per tantissimi piccoli animali.

In questo modo, si può quindi ugualmente fare la nostra parte in soccorso dei tanti animali urbani che vivono intorno a noi, riuscendo così a osservarli, fotografarli e aiutarli in tutta sicurezza, evitando di mettere in pericolo la loro incolumità e quella nostra o degli animali domestici. Così facendo, molte più specie selvatiche ne troveranno giovamento e avremo contribuito in maniera decisamente più incisiva e rispettosa a sostenere la natura e la fauna selvatica.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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