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5 Ottobre 2022
15:59

Questi sono i primi video ad alta velocità dell’attacco delle larve di zanzara

Nuove immagini con telecamere ad alta velocità hanno rivelato i meccanismi dei movimenti fulminei con cui alcune larve di zanzara predano altri organismi.

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Incredibili predatori che riescono a colpire in una frazione di secondo: non stiamo parlando di un grande e rapido carnivoro, ma delle larve di zanzara. Grazie a video ad alta velocità sorprendenti, gli scienziati hanno per la prima volta visto e descritto dettagliatamente come larve di zanzara predatrici attaccano e catturano le prede.

Se dovessimo chiedere a un bambino o una bambina di descriverci un predatore vorace, con tutta probabilità ci parlerebbe di una tigre, un coccodrillo o uno squalo, non certo di una larva di zanzara. La colpa non è sicuramente dei pargoli: la maggior parte dei documentari in televisione o su internet si concentra su grandi specie definite "bandiera", ovvero animali carismatici che possono far suscitare curiosità nello spettatore.

Lo studio condotto dalla Metropolitan State University di Denver, negli Stati Uniti, e pubblicato sulla rivista Entomological Society of America, però, fa brillare i riflettori su un gruppo di animali spesso particolarmente bistrattato, ma con delle tecniche di caccia affascinanti e peculiari.

Le larve di zanzara, predatrici insaziabili

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È domenica mattina e i più fortunati di noi, durante una bella giornata, possono permettersi di bere un meritato caffè in balcone godendosi le prime luci del giorno, ignari che poco distante, nel sottovaso di una pianta, sta avvenendo una lotta senza esclusione di colpi. Centinaia di larve di insetto stanno cercando di sopravvivere e alcune di esse attuano tecniche di caccia letali.

Una zanzara solitamente depone le uova in un habitat acquitrinoso, proprio come i sottovasi delle piante che a volte dimentichiamo di svuotare. In pochi giorni dall’uovo schiudono le larve che vivono e si accrescono in acqua: sono molto attive nel loro ambiente e respirano attraverso un particolare sifone che arriva fino alla superficie.

Molte larve filtrano le particelle in sospensione per nutrirsi per 4-8 giorni, ma non tutte. Alcune di esse sono predatrici e attendono che un microrganismo, spesso un'altra larva, passi vicino per poter attaccare in un battito di ciglia. Come le larve riuscissero a catturare le proprie prede, però, non è mai stato documentato correttamente, fino ad oggi.

La tecnica di predazione delle larve di zanzara

Da quando l'uomo è in grado di guardare cosa accade all'interno di una goccia d'acqua attraverso i microscopi, non ha mai interrotto la sua attività di ricerca in quel mondo minuscolo. Le prime macchine di ingrandimento, però, non sono mai state sufficienti per catturare i rapidi movimenti di alcuni organismi.

Grazie alle nuove tecnologie video oggi molti segreti delle veloci creature del "micromondo" sono stati svelati. In particolare, la tecnologia utilizzata nello studio americano consisteva in una fotocamera in grado di catturare 4.000 fotogrammi al secondo con un costo totale delle riprese che, secondo gli studiosi, poteva essere paragonato a una piccola produzione cinematografica indipendente: 12.000 dollari.

Con questa macchina i ricercatori hanno analizzato 10 video di larve di zanzara dove sono emersi chiaramente dettagli anatomici e movimenti mai visti prima. 5 video hanno riguardato larve di Toxorhynchites amboinensis e Psorophora ciliata, che sono predatori obbligati, ovvero la loro dieta si basa unicamente sul mangiare altre larve di insetti. Gli altri cinque video hanno preso in esame Sabethes cyaneus, una specie che si nutre sia di microrganismi che, a volte, di altre larve.

Le immagini della predazione sono straordinarie: in entrambe le specie Toxorhynchites e Psorophora, le predatrici obbligate, colpiscono la preda con un'improvvisa estensione del collo. Contemporaneamente, le sue mandibole e diverse setole vicino alla bocca si aprirono e poi si chiudono sulla preda in brevissimo tempo. Dalle immagini sembra vedere un piccolo cacciatore in mare aperto che, dall'alto del suo vascello, lancia un arpione e poi tira a se la sua vittima.

Le larve di Sabethes, invece, non presentano il meccanismo di estensione della testa e preferiscono intrappolare la preda usando la coda come un uncino per portare il malcapitato alla bocca. La coda chiamata "sifone" normalmente viene utilizzata per respirare aria fuori dall'acqua e funge da tubo di collegamento con l'apparato respiratorio. In questa specie, però, sembra avere anche l'incredibile ruolo di "arma letale" per la caccia.

Riuscire a osservare il comportamento di queste larve così nel dettaglio non è solo interessante dal punto di vista zoologico, ma può aiutarci anche nella lotta biologia alle malattie di cui proprio le zanzare sono vettori.

Ad esempio, le specie del genere Toxorhynchites sono state studiate come potenziale strumento per il controllo delle zanzare portatrici di patogeni in quanto una singola larva potrebbe predarne ben 5.000 altre. Il risvolto pratico, dunque, è estremamente concreto e quantomeno paradossale: mai ci saremmo aspettati di riuscire a combattere le zanzare con altre zanzare.

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