video suggerito
video suggerito
6 Settembre 2024
16:08

Quando dovresti giocare con il gatto

Capire quando dovresti giocare con il gatto è molto semplice: quando vuole lui. Più difficile è interpretare correttamente la sua richiesta e interagire con lui nel migliore dei modi, vediamo quindi come fare e quali momenti sono più opportuni.

35 condivisioni
Immagine

Il momento migliore per giocare con il gatto è quando è lui ad avvicinarsi e a cercare attivamente un’interazione. In questi casi è bene assecondarli perché per loro il gioco rappresenta una parte essenziale della loro vita quotidiana ed è fondamentale per mantenere un alto livello di benessere.

Non esiste un momento preciso della giornata in cui è più indicato giocare con il gatto. Si può fare a qualunque ora e in qualsiasi momento, l'importante è che sia lui a volere l'interazione e a chiedere esplicitamente di giocare. Sapere interpretare i suoi segnali e fornire la giusta risposta è essenziale per una relazione sana all'interno dell'ambiente familiare.

Come capire quando il gatto vuole giocare

Capire quando un gatto vuole giocare è spesso più semplice di quanto si possa pensare. I gatti comunicano in modo sottile e sanno attirare l'attenzione del loro umano di riferimento con piccoli gesti.

Uno dei segnali più evidenti è quando il gatto si avvicina, cercando lo sguardo del pet mate e magari porta con sé un oggetto, come un giocattolo, sperando di essere coinvolti in un momento di gioco.

Gatti in sintonia con il loro umano di riferimento non sono insistenti e non ricorrono all'uso delle unghie o dei morsi per chiedere attenzione. Preferiscono mostrare il loro interesse attraverso comportamenti come correre improvvisamente per la stanza o rotolarsi sulla schiena.

Nel caso di un gattino molto giovane, che ancora non ha sviluppato una relazione completamente equilibrata con il proprio umano, è comune che il gioco corporeo diventi più frequente. I gattini possono "attaccare" mani, piedi o gambe delle persone come parte di una fase esplorativa in cui stanno imparando a conoscere sé stessi e le loro interazioni sociali. In questa fase, è importante indirizzare il micetto verso un tipo di approccio meno fisico, portando la sua attenzione su giochi e altri strumenti, e non sull'attacco a braccia e gambe.

Se questi comportamenti non sono corretti in tempo il gatto può fare suoi comportamenti di vera aggressività, e in questi casi l'atteggiamento cambia drasticamente. Un gatto che non gioca ma aggredisce si irrigidisce, si inarca e alza il pelo, emettendo miagolii intensi e gutturali. Se morde o graffia, lascia segni ben visibili e difficili da ignorare. Ciò accade quando il gioco corpo a corpo viene mal interpretato: il gatto, con pupille dilatate, orecchie spostate indietro e un comportamento teso, potrebbe essere provocato involontariamente da un umano che crede di giocare.

Quanto tempo giocare con il gatto?

I gatti non hanno bisogno di giocare continuamente durante il giorno. Solitamente, sessioni di gioco di circa 10-15 minuti, una o due volte al giorno, sono più che sufficienti per mantenerli mentalmente e fisicamente stimolati. Il resto del tempo lo trascorrono a dormire o a esplorare in autonomia.

Ovviamente, la quantità di gioco necessaria può variare da gatto a gatto. I gattini, ad esempio, sono notoriamente più giocosi e potrebbero cercare interazioni più frequenti. In questi casi, è importante rispondere alle loro richieste dato che il gioco è una componente essenziale del loro sviluppo e benessere. Questo non significa che invece con gatti adulti o anziani si possono trascurare i momenti di gioco, semplicemente in questi casi saranno più brevi e meno intensi.

Se un gatto richiede meno interazione, è fondamentale rispettare il suo ritmo: ogni individuo ha il proprio temperamento e preferenze, l'importante è mantenere un equilibrio tra il gioco e il riposo.

Come giocare con il gatto e farlo divertire in casa

Giocare con un gatto significa assecondare i suoi istinti, e tra questi il predatorio è il più importante. I felini amano cacciare, inseguire e fare agguati, e incorporare queste attività nei momenti di gioco è essenziale. Gli oggetti che simulano una preda, come peluche o piume attaccate a un bastoncino, sono ideali per stimolare il loro istinto predatorio. Muovere questi giocattoli come se fossero prede in fuga farà sì che il gatto li insegua, corra e salti, soddisfacendo il suo bisogno di cacciare.

Anche le palline rimbalzanti o rumorose sono un ottimo strumento di gioco. Molti gatti amano colpirle con le zampe, facendole schizzare da una parte all’altra della stanza. Questo tipo di attività non solo li tiene fisicamente attivi, ma stimola anche la loro curiosità.

Un'altra attività divertente e stimolante per il gatto è nascondere giocattoli o premi in giro per casa. Questo tipo di gioco lo incoraggia a esplorare l'ambiente, stimolando sia la mente che l'olfatto.

Un errore comune che si fa quando si gioca con il gatto è quello di incoraggiarlo a "catturare" mani o piedi. Questo tipo di gioco può sembrare divertente, ma rischia di confondere il felino, che potrebbe iniziare a vedere le mani come una preda da attaccare.

Cosa può succedere se non giochi con il tuo gatto

Se un gatto non riceve abbastanza stimoli, può diventare annoiato e apatico. Soprattutto i gatti che che vivono in appartamento non hanno la possibilità di esprimere compiutamente il loro istinto predatorio e ricevere il giusto quantitativo di stimoli. Se togliamo loro anche l'opportunità di giocare allora potrebbero emergere comportamenti problematici o, al contrario, diventare completamente inattivi. Segnali del malessere del nostro amico felino.

Anche se alcuni gatti sono meno inclini al gioco per natura, non bisogna ignorare i segnali di apatia. Se un gatto non mostra interesse per il gioco, potrebbe essere il suo carattere, ma anche un segnale di disagio fisico o psicologico. Il gioco è fondamentale per il suo benessere complessivo, poiché rappresenta un momento in cui può scaricare energie e frustrazioni, oltre che soddisfare il suo istinto di caccia. Il risultato è un gatto triste e spesso anche obeso.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views