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3 Marzo 2024
9:00

5 errori che potresti fare quando giochi con il gatto

Un’attività apparentemente banale come giocare con il gatto può nascondere delle insidie e portarci a commettere errori facilmente evitabili, come questi cinque.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Una delle raccomandazioni più diffuse dagli esperti, quando si tratta di gatti, è legata al farli giocare, interagirci, cercare di offrire loro la possibilità di mettere in azione corpo e cervello per promuovere salute, benessere e longevità.

Anche un’attività così apparentemente banale, però, può nascondere delle insidie e portarci a commettere alcuni errori facilmente evitabili. Si tratta di comportamenti che a volte dipendono dal nostro eccesso di entusiasmo o da un nostro modo grossolano di fare ma che, a lungo andare, potrebbero minare la voglia che il gatto ha di giocare con noi oppure potrebbero portarlo a comportarsi in modo troppo irruente.

Giochi con mani e piedi

Uno degli errori più gravi e anche più diffusi è quello di offrire mani e piedi al micio per farne la loro “preda”. Quando i gattini sono piccoli fa molta tenerezza vedere con quanto impegno si avventano sui nostri arti per ingaggiare lotte e scontri corpo a corpo. Non a caso questa pessima abitudine inizia a costruirsi proprio in questa prima fase della vita. Tuttavia, il gattino è destinato a diventare un gatto adulto nel giro di pochi mesi, cioè un individuo molto più forte e più “intenso” nei giochi.

Quella che inizialmente poteva apparire una interazione divertente, diventa così per noi una modalità di scontro difficile da gestire e da limitare perché un gatto adulto che si avventa su mani, gambe o piedi, morde e graffia fa male. Molto male.

I giochi di predazione, quindi, dovrebbero essere sempre proposti interponendo un oggetto tra il nostro corpo e il gatto, un oggetto che può essere rincorso, morso, graffiato, afferrato, lanciato a piacimento.

Giocattoli inadeguati

Un altro errore comune è scegliere dei giocattoli che per forma, grandezza o materiale sono inadeguati alla preferenze dei gatti. Spesso si tende a fidarsi di ciò che il mercato dei pet toys offre e così sugli scaffali, accanto a giocattoli che sono effettivamente in linea con ciò che un gatto sceglierebbe, ce ne sono molti altri che non risultano di nessun appeal e ce ne accorgiamo solo quando, portati a casa, non vengono considerati.

I giocattoli più interessanti sono piccoli, maneggiabili dalle zampe anteriori e se scricchiolano, luccicano e cambiano direzione in modo imprevedibile è anche meglio.

Giocattoli sempre disponibili

Mettere tutti i giocattoli in un cesta per terra in modo che il gatto, in ogni momento, possa scegliere con quale intrattenersi è molto diffuso ma poco adeguato. I gatti amano gli ambienti dinamici e gli eventi sorprendenti, ma se i giocattoli restano immobili e perennemente a vista perdono qualunque appeal.

Lasciare dei giocattoli disponibili va bene (ma meglio se sparsi per casa, anziché accatastati in una cesta) ma bisogna garantirne un ricambio frequente; inoltre, è necessario giocare attivamente con il micio almeno una volta al giorno, perché siamo noi ad introdurre quell’elemento di imprevedibilità che diverte davvero i mici.

Predazioni inefficaci

Un altro errore che si commette, soprattutto con i più piccoli, è di farli rincorrere per molti minuti consecutivi il giocattolo-preda, senza mai permettere loro di acciuffarlo. Come pet mate siamo chiamati a regolare il piacere che ci dà un micio che salta a destra e a manca per portare a termine la caccia e a comprendere che, perché il gioco non diventi inutilmente frustrante, questo termine deve arrivare e anche spesso.

Eccesso di intrusioni

Interferire troppo con le scelte che il gatto compie nel giocare con un oggetto o nell’interagire con qualcosa che lo sta divertendo può costare l’abbandono dell’attività da parte sua. Ad esempio, potreste lanciargli un topino di pezza ma poi portarglielo via mentre ancora lo sta trattenendo; oppure potreste accarezzarlo in un momento in cui è fortemente concentrato a non perdere d’occhio la sua “preda”. O, peggio, potrebbe sembrarvi estremamente divertente vederlo saltare da una mensola a terra e potrebbe venirvi l’idea di poggiarcelo sollevandolo di peso contro la sua volontà.

Queste intromissioni, anche se fatte con delicatezza e con buone intenzioni, ottengono il solo effetto di spazientire il gatto e convincerlo ad allontanarsi.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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