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31 Agosto 2022
16:43

Proteste e atti vandalici contro il circo Maya Orfei a Montesilvano

Proseguono le proteste contro il circo Maya Orfei che ha portato a Montesilvano, comune in provincia di Pescara, il suo spettacolo “Madagascar”. Purtroppo, però, dalle semplici polemiche si è passati agli atti vandalici.

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Proseguono le proteste contro il circo Maya Orfei che ha portato a Montesilvano, comune in provincia di Pescara, il suo spettacolo “Madagascar” in cui vengono fatti esibire elefanti, zebre, cammelli, tigri e leoni.

Molti cittadini hanno avuto parole di fuoco contro quello che viene definito soltanto sfruttamento e maltrattamento. Purtroppo, però, dalle polemiche si è passati ai fatti, ovvero agli atti vandalici. Nella notte appena trascorsa qualcuno ha imbrattato con la vernice spray alcuni caravan della compagnia posteggiati nel piazzale del centro d’intrattenimento Porto Allegro con frasi che invitano, ovviamente non gentilmente, il circo ad andarsene dalla città.

«Riteniamo che quanto è accaduto sia un gesto gravissimo dal quale prendiamo con convinzione le distanze», hanno scritto in una nota i consiglieri comunali di Montesilvano Romina Di Costanzo (Pd) e Gabriele Straccini (M5S).

Ma i due Consiglieri, però, pur condannando il gesto, comunque ricordano anche che nei giorni precedenti avevano espresso con la stessa convinzione «dubbi e riserve sull’opportunità di accogliere uno spettacolo viaggiante con animali, specie su un’area commerciale destinata a parcheggio».

Ribandendo in maniera forte il proprio essere contrari «a questo genere di spettacoli che per “divertire” gli spettatori si basa sulla sfida e coercizione tra l’uomo e l’animale imponendo esercizi al comando del domatore».

Secondo Di Costanzo e Straccini, infatti, «gli animali non sono al servizio dell’uomo che ne può disporre a piacimento. Si tratta di un contesto che ha di per sé una natura anti pedagogica specie per i più piccoli, in quanto l’educazione deve avere alla propria base il rispetto per l’altro, tanto più doveroso quanto l’altro è più debole».

Detto questo i due concludono augurandosi «che grazie alle telecamere di sorveglianza si riesca a risalire ai responsabili del deplorevole gesto».

Anche l’associazione ambientalista Nuovo Saline Onlus, che nei giorni passati non aveva preso una “posizione politica” sulla faccenda, in un post su Facebook, condanna il gesto: «Anche l’opinione più giusta, se manifestata con violenza, vandalismo e maleducazione, perde di significato e di valore. Come Associazione ambientalista di Montesilvano che si dedica alla tutela degli animali prendiamo le distanze da chi ha compiuto questo insensato gesto vandalico ed esortiamo, chi abbia visto gli autori, a denunciare alle autorità».

Sullo stop allo sfruttamento di animali nei circhi, sembra che anche l’Italia sia, finalmente, pronta a mettere al bando questa crudeltà. Dopo anni di battaglie da parte delle associazioni animaliste, il nostro Paese ha compiuto finalmente un passo decisivo allineandosi così ad oltre 50 Paesi del mondo in cui sono già vietati da tempo.

A luglio scorso è stata approvata in via definitiva dall’Aula della Camera dei Deputati, la nuova Legge delega sullo spettacolo, che rinnova quella decaduta nel 2019 e prevede la «revisione delle disposizioni nei settori delle attività circensi e degli spettacoli viaggianti, specificamente finalizzata al graduale superamento dell’utilizzo degli animali nello svolgimento delle stesse».

Una gran bella notizia che però non permette ancora di cantare vittoria. Infatti, nella legge delega viene chiarito che il Governo si impegna a «valutare l’opportunità, in fase di attuazione dei decreti delegati, di prevedere il completo superamento dell’utilizzo degli animali nelle attività circensi e negli spettacoli viaggianti».

Questo significa che gli animali nei circhi non spariranno dall’oggi al domani. Ma anche se il desiderio sarebbe quello di uno stop immediato, questo graduale superamento darà la possibilità alle aziende circensi di adeguarsi e convertirsi verso uno spettacolo libero da questa barbarie.

Scelta peraltro ormai, praticamente, obbligata dalla scarsa affluenza di pubblico a spettacoli dove siano presenti ancora gli animali.

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Simona Sirianni
Giornalista
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