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31 Ottobre 2022
12:29

Giraffe ed elefanti del circo camminano in un parcheggio in mezzo al cemento a Brescia

Un elefante e una giraffa camminano in un piazzale, in mezzo al cemento, a pochi metri dalle auto: succede a Brescia, per l’arrivo del circo Maya Orfei e lo spettacolo “Madagascar”, con più di cento animali. Proteste da parte dei cittadini e degli attivisti.

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Un elefante e una giraffa a spasso per un piazzale, in mezzo al cemento, a pochi metri dalle auto di passaggio e da un benzinaio. Succede in via Borgosatollo, periferia est di Brescia, per l’arrivo del circo Maya Orfei e lo spettacolo “Madagascar”, che si fregia di portare ben 100 animali in giro per l’Italia, tra cui appunto giraffe, elefanti, zebre e leoni, compreso un esemplare di leone bianco. Uno zoo itinerante, come confermano gli stessi circensi, che nel prezzo del biglietto per lo spettacolo includono anche la visita alle gabbie e ai piccoli recinti in cui gli animali vengono tenuti durante il tour.

Il circo resterà in città sino al 13 novembre, e l’arrivo del tendone ha già suscitato le proteste di molti cittadini e attivisti per i diritti animali. Da tempo ormai le voci che chiedono di vietare gli spettacoli con animali sono sempre più numerose e sempre più potenti, e la vista di animali selvatici che dovrebbero costretti in un angolo di città ha suscitato molta indignazione sui social: «È una cosa da non crederci», si sente in uno dei video postati sui social in cui si vedono l’elefante e la giraffa aggirarsi per il parcheggio, e ancora: «La Capitale della Cultura non dovrebbe permettere queste cose. Il circo con gli animali è una vergogna».

Alcuni cittadini hanno già inviato segnalazioni alla Asl per invitare gli uffici a effettuare un sopralluogo per verificare le condizioni degli animali, mentre altri si sono rivolti direttamente al sindaco per chiedere che venga adottato un provvedimento che vieti gli spettacoli con animali esotici, o quantomeno di istituire un regolamento che abbia regole più stringenti su questo fronte. La questione però è annosa e ben lontana dall’essere risolta, perché anche se il Comune dovesse emettere una specifica ordinanza in merito – come accaduto, per esempio, a Fiumicino – i circensi potrebbero rivolgersi a un Tar per chiedere che venga sospesa o annullata, e in molti casi l’esito di questi ricorsi è stato in loro favore, come insegna proprio la vicenda di Fiumicino.

In Italia i circhi sono infatti disciplinati da una legge che ha ormai oltre cinquant’anni, la legge numero 337 del 1968, che sancisce che «lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante. Pertanto sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore».

A fronte di questa legge, i giudici amministrativi non possono fare altro che applicarla, e la giurisprudenza conferma che a oggi la maggioranza dei ricorsi presentati dalle compagnie circensi contro amministrazioni che hanno imposto lo stop all’uso di animali sono stati vinti. Non c’è, inoltre, una normativa comunitaria che possa fungere da legge quadro per vietare gli spettacoli con gli animali nei circhi. La stessa Commissione Europea a dicembre ha ricordato che non dispone dei poteri necessari per intervenire in materia, rimandando ai singoli Stati membri la competenza. Alcuni, come la Francia, l’hanno fatto adottando leggi ad hoc, in Italia, con una risoluzione approvata dalla Commissione Cultura del Senato, il 15 gennaio del 2020 è stato preso l’impegno di far valutare al governo la possibilità di vietare l’uso di animali nei circhi.

A proporla la senatrice del Movimento 5 Stelle Michela Montevecchi, che ha chiesto al governo di «valutare, nell’ambito di un processo di revisione dei criteri di assegnazione dei contributi del Fondo unico dello spettacolo, tenendo conto del decreto ministeriale e della legge n. 175 del 2017, e nelle more dell'approvazione di provvedimenti normativi che prevedano il superamento dell'utilizzo degli animali nelle attività circensi, l'opportunità di disincentivare i circhi che utilizzano animali e che non si impegnino a non acquisirne di nuovi, garantendo un adeguato monitoraggio di tali processi di dismissione». A oggi, però, ancora nessun passo concreto è stato compiuto in questa direzione, e molte compagnie continuano a proporre, pubblicizzare e tenere spettacoli che includono lo sfruttamento di animali davanti a centinaia di persone. Proprio come accade a Brescia, dove la compagnia ha annunciato che le prime serate – il debutto è stato il 28 ottobre – sono andate sold-out.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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