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29 Gennaio 2024
10:33

Pitone di un metro e mezzo nella Villa Reale di Monza: probabile caso di abbandono

Gli addetti alle pulizie nel parco di Villa Reale a Monza ha trovato un pitone di un metro e mezzo vicino all'ingresso. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che lo hanno recuperato. Dai primi accertamenti, sembra che il serpente sia stato «lanciato» all’interno delle mura del parco.

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Sono rimasti piuttosto sorpresi quando durante il loro consueto giro, gli addetti alla pulizia del parco della Villa Reale di Monza, in Lombardia, si sono imbattuti in un pitone di circa un metro e mezzo. Un ritrovamento insolito che ha subito fatto scattare l'intervento dei vigili del fuoco che hanno recuperato il rettile posizionato vicino all’ingresso.

Dai primi accertamenti, sembrerebbe che il serpente sia stato «lanciato» all’interno delle mura del parco dalla strada da qualcuno di passaggio e, se così risultasse, il rettile diventerebbe l'ennesimo caso di abbandono di animali esotici da parte di persone che, passata l’euforia per l’acquisto dell’animale “strano”, se ne liberano lasciandolo dove capita. Nel corso delle prossime ore i veterinari cercheranno di capire il suo stato di salute: i pitoni, infatti, con il freddo sono totalmente inattivi. Ora sono in corso le indagini e la polizia locale di Monza ha effettuato anche una segnalazione ai carabinieri forestali per cercare di trovare il responsabile.

L’abbandono di animali esotici in natura è, purtroppo, un fenomeno che invade le nostre regioni, perché sono troppe le persone che li acquistano senza riflettere o senza documentarsi a sufficienza, non sapendo poi come gestirli. Serpenti, iguane, gechi, camaleonti addirittura piccoli caimani che spesso e volentieri scappano da recinzioni e giardini o vengono direttamente abbandonati in natura quando finiscono di divertire.

Liberarli, però, è molto pericoloso per gli animali perché la maggior parte degli individui presenti nelle case italiane sono nati in cattività da diverse generazioni, pertanto non hanno mai affrontato la vita senza le cure del proprio umano, dal cibo alle cure mediche. Inoltre, si rischiano gravi danni all'ecosistema, perché essendo animali alloctoni possono entrare in competizione con le specie autoctone e creare squilibri all'ambiente.

Per cercare di porre un freno a tutto questo, sarebbe opportuna l’attuazione completa del Decreto Legislativo 135 sul commercio e la detenzione delle specie esotiche che, pur avendo portato alla salvezza tanti di questi animali che non potranno più essere prelevati in natura e costretti a vivere in teche, acquari e gabbie, non è ancora stata completata. Manca ancora un atto fondamentale perché non è ancora stata emanata, infatti, da parte del Ministero dell’Ambiente la tanto attesa “lista negativa” riguardante le specie per le quali deve essere vietata la riproduzione e la detenzione anche se nate in cattività. Un atto fondamentale con il quale si potrebbe salvare la vita ad altri milioni di animali che ogni anno vengono trattati come morbosi oggetti da collezione.

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Simona Sirianni
Giornalista
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