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20 Dicembre 2021
13:25

“Pigcasso”, la scrofa che dipinge quadri quotati migliaia di euro

L'artista, una scrofa di cinque anni è stata salvata nel 2016 dalla sua compagna umana Joanne Lefson, che l'ha poi aiutata ad esprimersi davanti alla tela. 23mila euro il costo record del suo ultimo lavoro.

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Si chiama "Pigcasso" ed è una suina di cinque anni e duecento kili, con la passione per l'arte astratta. Capacità talmente spiccata da permetterle di produrre opere valutate migliaia di euro. Soldi che andranno in beneficienza: è questo lo scopo di Joanne Lefson, artista sudafricana dallo spiccato spirito ambientalista.

L'ultimo dipinto di Pigcasso, 1,6 x 2,6 metri, è un'estasi di sfumature blu oceaniche denominato "Wild and free" ed è stato appena venduto per 423mila Rand sudafricani, più di 23mila euro. Un record per l'arte animale che vanta oramai svariati esponenti – cavalli, primati, elefanti, altri maiali e perfino piccoli invertebrati come i cervi volanti – con diversi stili e attitudini personali.

Gli animali possono arrivare a dipingere in diversi modi: per alcuni vi è intenzionalità ma molto spesso si limitano a "compiere" arte tramite azioni involontarie muniti di pennelli ed altri strumenti oppure, come in questo caso, a seguito di un processo di apprendimento per rinforzo positivo. Infatti è la sua compagna umana Joanne Lefson ad aver messo Pigcasso di fronte alla tela, dopo averla salvata a soli due mesi da un macello nel 2016.

Joanne ha creato anche un sito in cui mostra le opere della scrofa e in cui spiega come ha insegnato all'animale a usare i pennelli, tramite rinforzo positivo, meccanismo di apprendimento che si basa sul far associare una determinata azione dell'animale ad un premio (solitamente di natura alimentare) o una gratificazione. Il processo pittorico messo in atto dalla scrofa è dunque una forma di collaborazione tra uomo e maiale: la donna seleziona i colori, Pigcasso afferra il pennello con la bocca e lo muove con attenzione sulla tela. Infine ogni originale è firmato con la punta del naso di Pigcasso.

Il ranch di Hog Heaven e la missione ambientalista

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La maison della grande artista si chiama Hog Heaven ed è un ranch sudafricano immerso nel verde. I visitatori possono qui incontrare Pigcasso e Jo Lefson e pernottare nella struttura, anche se le sessioni artistiche non sono un'esibizione. 

Sono molte le opere del duo artistico attualmente in vendita sul loro sito ed ancora di più sono state già aggiudicate da facoltosi collezionisti di tutto il mondo: il prezzo medio di ogni lavoro supera le migliaia di euro. Vi sono quadri per tutti i gusti, dai minimal alle grandi tele vivacemente pennellate di colori intensi, fino alle forme emergenti più curiose, una vera e propria galleria digitale.

Inoltre la loro produzione artistica non si ferma alla tela: Pigcasso ha preso parte ad una linea di orologi Swatch ed a un'etichetta di vini «dai grappoli che si sono miracolosamente salvati dal suo robusto appetito» come riportano sul sito.

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Ma cosa se ne farà mai un suino di tutti questi soldi? Tutti i proventi sono devoluti all'organizzazione no profit "Farm Sanctuary SA" che Lefson ha fondato nel 2016. Il duo mira a pubblicare un documentario e affermare Pigcasso come uno dei più grandi artisti del nostro tempo, il tutto per la missione più grande di evidenziare gli effetti dannosi degli allevamenti intensivi sul benessere degli animali e della Terra e gli effetti del cambiamento climatico – e per ispirare le persone perché si possa vivere su un pianeta più gentile e sostenibile per tutti.

L'arte animale come vera espressione emotiva

Ma l'arte animale non è sempre addestramento o accidentalità. Molte specie di primati ospitati in giardini zoologici e centri di recupero hanno mostrato tendenze artistiche spontanee, dopo essere state attrezzate nei loro ambienti dei giusti strumenti. Un processo chiamato arricchimento ambientale, che consiste nel fornire gli stimoli necessari a garantire il benessere psicologico e fisiologico di un animale in cattività.

Sono stati effettuati numerosi studi etologici a riguardo, come quello condotto in Giappone su cinque esemplari femmina di orango. Sono stati valutati vari elementi (forma, quantità di tela utilizzata, colori) di circa mille loro opere, e ne è emerso un chiaro stile personale, dipendente sia dal carattere dell'animale che dal suo stato emotivo e dalla sua età.

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