23 Gennaio 2022
9:01

Blitz dei forestali, in un’azienda abruzzese scoperto un pesce dragone dal valore di migliaia di euro

Era vivo e vegeto, ma pur sempre in cattività. I militari del Nucleo Cites del Gruppo Carabinieri Forestale di Pescara hanno sequestrato nella sede di una ditta di Scurcola Marsicana (in Provincia dell’Aquila) un esemplare vivo di Pesce dragone, specie inclusa nella Convenzione di Washington. Hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Avezzano, per la sua detenzione illecita, un cinquantenne. Il blitz è avvenuto a seguito di segnalazione di un cittadino del posto che si era insospettito per lo strano pesce nell’acquario.

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Era vivo e vegeto, ma pur sempre in cattività. I militari del Nucleo Cites del Gruppo Carabinieri Forestale di Pescara hanno sequestrato nella sede di una ditta di Scurcola Marsicana (in Provincia dell’Aquila) un esemplare di Pesce dragone, specie inclusa nella Convenzione di Washington. Hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Avezzano, per la sua detenzione illecita, un cinquantenne. Il blitz è avvenuto a seguito di segnalazione di un cittadino del posto che si era insospettito per lo strano pesce nell’acquario.

Il pesce (Scleropages formosus) è conosciuto come Arowana asiatico ed è tutelato sia dalla Convenzione di Washington del 1973 che dal Regolamento Ce n. 338/97, perché in pericolo di estinzione per la caccia illegale. Il valore commerciale di animali di questo genere, fanno sapere dai Forestali, può arrivare anche a 300.000 euro, in base alle dimensioni e alla colorazione.

Nella tradizione popolare dell’Asia orientale questo pesce è considerato simbolo di buon augurio e i suoi esemplari vengono regalati agli amici e ai parenti come portafortuna. Il titolare dell’azienda non aveva la certificazione Cites del pesce che invece è obbligatoria per legge. Non potendo dimostrare la provenienza legale, l’esemplare è stato sottoposto a sequestro d’iniziativa, già convalidato dal pubblico ministero della Procura di Avezzano.

In via provvisoria è stato affidato in custodia giudiziale allo stesso indagato, in attesa del trasferimento in un acquario autorizzato a detenere esemplari vivi tutelati dalla Convenzione di Washington. L’uomo ora rischia ora l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da quindicimila a centocinquantamila euro.

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