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8 Ottobre 2021
16:36

Pescatore thailandese trova 30 chili di vomito di capodoglio: il valore supera il milione di euro

Lo straordinario ritrovamento di un pescatore davanti alla spiaggia di Niyom: un blocco da quasi 30 kg di vomito di balena, la sostanza che i capodogli producono per proteggere l'intestino e poi espellono diventata rarissima. Il valore supera il milione di euro proprio alla luce della rarità e dell'alta richiesta del mondo della cosmesi.

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Un blocco da 30 chili di vomito di capodoglio, che per un errore di traduzione in Italia viene spesso definito "vomito di balena", è il fortunato ritrovamento di un pescatore thailandese. L'uomo, infatti, senza rendersene conto si è trovato tra le mani un milione di euro. Il vomito di capodoglio è, del resto, famoso anche con il nome di “ambra grigia” o "vomito d'oro" proprio per il suo valore.

Il ritrovamento è avvenuto davanti alla spiaggia di Niyom, nella provincia di Surat Thani. Naron Phetcharaj, che guadagna in media poco più di 230 euro al mese pescando, stava rientrando da un’uscita in barca quando ha notato un blocco grigiastro trasportato dalle correnti. Consapevole del valore dell’ambra grigia e sospettando che potesse trattarsi di questa sostanza lo ha trascinato a riva, senza aspettarsi però che un esperto dell’Università Prince of Songkla gli comunicasse non solo che era autentico, ma che avrebbe potuto fruttargli qualcosa come 1,1 milioni di euro, visto che l’ultimo prezzo di vendita del vomito di capodoglio reso noto si aggirava intorno ai 40.000 euro al chilogrammo.

«Nessuno ha mai visto o toccato un vero pezzo di ambra grigia prima, al villaggio eravamo tutti molto felici», ha detto Phetcharaj al Daily Mail. L’uomo, prima di portare la sostanza agli scienziati dell’università, ha anche provato a condurre un test “casalingo” che in passato si è rivelato efficace per accertarsi di essere in presenza dell’ambra grigia: ha staccato un pezzetto dal blocco e usando un accendino ha provato a scioglierlo riuscendo a ridurlo in un liquido viscoso, che è la forma che assume il vomito prima di indurirsi.

Questa sostanza è particolarmente pregiata perché viene utilizzata per produrre profumi e creme. Se inizialmente ha un cattivo odore, infatti, quando si asciuga emana una fragranza dolce e duratura che la trasforma in un ingrediente molto ricercato dall’industria cosmetica. Il ritrovamento di una blocco da 30 kg può essere quindi estremamente remunerativo, come aveva già avuto modo di scoprire il gruppo di pescatori che lo scorso giugno ha trovato nello Yemen un altro blocco, questa volta del valore di 1,5 milioni di dollari, nello stomaco di un capodoglio morto. Ma che cos’è esattamente il cosiddetto “vomito di balena”, e da che cosa ha origine?

Cos’è il vomito di capodoglio

L’ambra grigia è una sostanza che viene prodotta dall’apparato digerente del capodoglio e che, quando in eccesso, viene espulsa. A stimolarne la produzione è la dieta di questi cetacei, principalmente a base di molluschi cefalopodi (per esempio i calamari giganti) che a causa del loro becco corneo risultano indigesti e infiammanti per l’intestino. Per gestire questa controindicazione, il capodoglio secerne una sostanza assorbente, una sorta di mucillagine, che ricopre i becchi cornei dei molluschi rendendoli innocui e annullandone il potere irritante. Questa massa solida – che è poi l’ambra grigia – viene espulsa dal capodoglio quando rischia di occludere l’apparato digerente attraverso le feci, oppure rigettata. Appena espulsa è nera e ha un cattivo odore, ma una volta secca si schiarisce virando al grigio e acquisisce una consistenza simile a cera che emana un forte odore muschiato e che assorbe eventuali altri odori facendoli durare più a lungo.

Molto ricercata, come detto, nel campo della cosmesi, negli ultimi decenni è diventata sempre più rara anche a causa della netta diminuzione del numero di capodogli che popolano l’oceano, in parte anche a causa della caccia indiscriminata di cui sono stati oggetto proprio per la ricerca della preziosa ambra grigia. Oggi l'ambra grigia può essere raccolta solo se trovata in mare, come accaduto al pescatore thailandese, o presa da capodogli morti ritrovati alla deriva o spiaggiati, e per scoraggiare ulteriormente la caccia molti Paesi, tra cui Australia e Stati Uniti, vietano il commercio sul territorio nazionale.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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