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7 Giugno 2021
17:31

L’ambra grigia nella carcassa di un capodoglio rende ricchi 35 pescatori in Yemen

Un gruppo di 35 pescatori dello Yemen ha trovato nel ventre di un capodoglio morto ben 1,5 milioni di dollari di ambra grigia. Questa sostanza, prodotta naturalmente nell'intestino dei cetacei, è uno dei prodotti più rari e apprezzati dall'industria dei profumi. Rivendendola i pescatori hanno cambiato per sempre la vita delle loro famiglie.

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Un gruppo di 35 pescatori nello Yemen ha trovato ambra grigia dal valore di ben 1,5 milioni di dollari nel ventre di un capodoglio morto. È questa l'incredibile storia che ha cambiato la vita a tante famiglie dei villaggi di al-Khaisah e di Hodeidah.

Alcuni uomini erano a bordo di una piccola imbarcazione nelle acque de golfo di Aden quando hanno avvistato la carcassa di un grosso cetaceo (Physeter macrocephalus). Per recuperarla è stato necessario coinvolgere altre nove barche e oltre 100 pescatori, grazie ai quali sono così riusciti a recuperare il grosso cetaceo e a portarlo a riva.

Nel ventre del capodoglio è stato così scoperto un enorme accumulo di ambra grigia (ben 127 kg), che i marinai chiamano anche oro galleggiante, che è stato venduto per una cifra di circa 1,3 miliardi di rial yemeniti, pari a quasi 1,5 milioni di dollari. L'ambra grigia è uno dei materiali più rari e apprezzati dall'industria dei profumi e viene prodotta dai capodogli come secrezione biliare per proteggere l'intestino. I pescatori l'hanno rivenduta dividendo in maniera equa i ricavati e donando una parte dei guadagni agli abitanti più bisognosi del villaggio.

La storia raccontata in un video della BBC

La preziosa e rara ambra grigia

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Da quanto ne sappiamo l'ambra grigia viene prodotta esclusivamente dai capodogli e serve a proteggere l'intestino dai materiali indigesti. Come per esempio i becchi duri dei calamari giganti, consumati in gran quantità dai cetacei. La sostanza grigiastra serve quindi a inglobare e facilitare l'espulsione di queste parti non digeribili che possono accumularsi in gran quantità nell'intestino.

L'ambra grigia viene infatti espulsa poi insieme alle feci e forse rigurgitata anche dalla bocca insieme agli accumuli di questi scarti. A volte può essere trovata anche all'interno dei cetacei ma è così rara che si stima siano solo tra l'1 e 5% dei capodogli ad averla.

Quando viene espulsa galleggia e non ha ancora una forma completamente solida ma col passare del tempo, grazie alla fotodegradazione causata dal sole e all'ossigenazione nell'acqua, si indurisce arrivando a una consistenza solida e cerosa dal caratteristico colore nero-grigiastro e dall'odore muschiato fortissimo. Galleggiando e vagando nel mare per anni finisce prima o poi per spiaggiarsi ed essere recuperata, cosa che avviene soprattutto lungo le coste dell'Oceano Atlantico e Indiano.

Nel corso dei secoli l'ambra grigia è stata usata in tantissimi campi differenti. Gli Egizi la bruciavano come incenso, i cinesi la chiamavano profumo di saliva di drago ed è stata persino utilizzata come farmaco di dubbia utilità durante il Medioevo. Le sue applicazioni più note sono però legate ovviamente alle forti capacità odorose e aromatizzanti. The English and Australian Cookery Book, pubblicato nel 1864, suggeriva di aggiungerne un po' al rum per preparare un delizioso cocktail. Mentre nell'Europa del XVIII secolo era utilizzata per aromatizzare caffè e cioccolate calde. Secondo lo storico Thomas Babington una porzione di uova e ambra grigia era addirittura uno dei piatti preferiti di Carlo II d'Inghilterra. Ma è nell'industria dei profumi che ha raccolto maggiore fama e apprezzamenti, per via delle sue incredibili capacità di fissare e far durare più lungo gli odori. Triturata in polvere viene aggiunta all'alcol e lasciata maturare per diversi mesi. Col tempo però è diventata sempre più rara, anche a causa del declino dei capodogli ed è stata via via quasi del tutto abbandonata a favore di altre sostanze di sintesi.

Ambra grigia e massacro delle balene

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Come appare l’ambra grigia solida

La popolarità dell'ambra grigia raggiunse il suo picco tra il XVIII e il XIX, quando l'industria baleniera prosperava. Per tutto il 1800 decine di migliaia di balene venivano uccise ogni anno per il grasso, le ossa e l'ambra grigia. La sua rarità e preziosità viene citata anche nel capolavoro di Herman Melville Moby Dick: sperando di poter recuperare lui stesso la preziosa ambra grigia, un marinaio di nome Stubb convince il capitano di una baleniera francese ad abbandonare il cadavere di un capodoglio trovato in mare. Speranza che poi si rivelerà fondata e che gli permetterà di recuperarne una grande quantità.

La caccia alle balene causò un declino drammatico delle popolazioni degli oceani che portò quindi alla moratoria del 1982 e al progressivo divieto di caccia di molti Paesi. Oggi per fortuna l'ambra grigia non viene più raccolta direttamente dai capodogli vivi, ma nonostante ciò molti Paesi, come Australia e Stati Uniti, ne vietano anche il commercio come operazione più ampia di tutela e contrasto alla caccia alle balene. Essendo un prodotto scartato ed espulso naturalmente dai cetacei la sua raccolta e commercializzazione è però ancora diffusa in molti altri Paesi. Chiunque la trovi può rivenderla a cifre esorbitanti, spesso tenute segrete, ma che possono valere una vera e propria fortuna. Circostanza che ha permesso però ora a tante famiglie povere di cambiare per sempre la loro vita.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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