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9 Febbraio 2023
13:11

Perché Malta è l’unico paese in Europa dove ancora si spara agli uccelli in primavera

Malta è l'unico paese d'Europa in cui è ancora possibile cacciare gli uccelli in primavera, in aperta violazione delle norme europee di tutela delle specie. L'arcipelago al centro del mediterraneo è anche una delle più solide roccaforti del bracconaggio dell'intero bacino del mediterraneo.

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Molti uccelli migratori sono già partiti o partiranno presto per affrontare il lungo viaggio che li riporterà nelle aree di nidificazione, dove daranno il via a una nuova stagione riproduttiva. Sarà un viaggio lungo, rischioso e ricco di pericoli, che non tutti riusciranno però a portare a termine. Anche per questo, per evitare ulteriori pressioni sulle specie durante questa delicata fase, la stagione di caccia si chiude a fine gennaio in tutta Europa, tranne però che a Malta, l'unico stato membro dell'Unione in cui ancora si spara agli uccelli in primavera, in aperta violazione con le più importanti direttive europee.

Ogni anno sul piccolo arcipelago al centro del Mediterraneo, all'incirca dalla metà di aprile fino agli inizi di maggio, è infatti possibile cacciare alcuni uccelli che non possono essere sparati in nessun altro posto in Europa. Legalmente, sono solo due le specie oggetto di prelievo: la tortora selvatica (Streptopelia turtur) e la quaglia (Cortunix coturnix), ma nonostante ciò tantissime altre specie protette dalla Direttiva Uccelli vengono uccise dai bracconieri ogni anno.

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Le piccole isole mediterranee, come Malta, sono luoghi di sosta fondamentali per gli uccelli migratori

Malta è in infatti, tra tutti i paesi che affacciano sul Mar Mediterraneo, quello in cui vengono uccisi illegalmente il maggior numero di uccelli per km²: ben 343. Ciò accade per una serie di ragioni socio-politiche, geografiche ma anche legate alla biologia e all'ecologia degli uccelli migratori, che rendono questo piccolo arcipelago una delle maggiori roccaforti del bracconaggio in Europa. Le piccole isole del Mediterraneo sono innanzitutto una tappa fondamentale per gli uccelli durante la migrazione di ritorno dall'Africa verso l'Europa.

La maggior parte delle specie non può infatti posarsi in acqua e utilizzano perciò le isole come luoghi di sosta durante i loro lunghi viaggi, anche perché sono i primi pezzi di terraferma su cui possono posarsi dopo aver sorvolato i mari. Soprattutto per i piccoli passeriformi, sono quindi delle vere e proprie stazioni di servizio, dove è possibile riposare, mangiare, ricaricare le batterie e infine ripartire. I ricercatori che studiano le migrazioni chiamano queste tappe intermedie siti di stop-over o stepping stones (pietre di passaggio) e in alcuni periodi, come ad aprile, le concentrazioni di individui che arrivano stremati dal mare in questi luoghi raggiungono numeri elevatissimi.

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Malta è tra i paesi col maggior tasso di bracconaggio del Mediterraneo

Proprio per questo, storicamente sulla maggior parte delle piccole isole del Mediterraneo la caccia agli uccelli migratori è un'attività ben radicata, una sorta di tradizione, che un tempo svolgeva anche un ruolo importante per il sostentamento alimentare delle popolazioni isolare. Tuttavia, oggi gli uccelli migratori sono protetti in tutta Europa e non rappresentano più, per fortuna, una fonte di cibo significativa per le popolazioni umane, ma nonostante ciò il bracconaggio sulle isole continua a resistere, anche in Italia.

Le coste campane e laziali, comprese le isole Pontine e Campane, rappresentano infatti una delle principali kill zone italiane, dove però, grazie al lavoro di ornitologi e ricercatori si sta decisamente invertendo la rotta. In virtù del loro ruolo strategico, le piccole isole sono infatti anche un luogo privilegiato per studiare la migrazione degli uccelli. Proprio per questo, dal 1988 è nato a Ventotene il Progetto Piccole Isole coordinato dall'ISPRA. Si tratta di un progetto di inanellamento a scopo scientifico che, a partire da Ventotene, si è poi diffuso in molte altre isole del Mediterraneo e che sta trasformato questi lembi circondati dal mare, oltre che in laboratori di studio permanenti, in veri e proprio paradisi per il turismo legato al birdwatching e alla fotografia naturalistica.

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Si potrà cacciare anche la tortora selvatica, tra le specie più in diminuzione in Europa

Malta non sembra però avere alcuna intenzione di rinunciare all'antica tradizione della cattura degli uccelli, anche perché ci sono circa 11.000 cacciatori autorizzati e con 35 cacciatori per km² è tra i Paesi con la più alta densità venatoria al mondo. Proprio perché si trova al centro del Mediterraneo, però, questo piccolo arcipelago rappresenta una tappa tra le più importanti per molti uccelli che dal Nord Africa devo compiere "il salto" verso l'Europa scavalcando le acque del mare e le densità di individui che sostano qui sono altissime.

Ogni anno si consuma quindi un vero e proprio massacro, con tantissimi uccelli che vengono feriti o uccisi durante il loro viaggio verso i luoghi di riproduzione, privandoli così della possibilità di riprodursi e far crescere le popolazioni in tutta Europa. La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha condannato più volte Malta per la violazione della Direttiva Comunitaria Uccelli e apre di continuo nuove procedure d'infrazione per il mancato raggiungimento degli obiettivi di conservazione e tutela delle specie, in particolare nei confronti della tortora selvatica, tra le due specie legalmente cacciabili anche quest'anno.

Come evidenziano tutti gli studi scientifici più recenti, compresa l'ultima Lista Rossa degli Uccelli Europei, la tortora selvatica e altre specie da sempre oggetto di prelievo venatorio stanno infatti subendo un forte calo numerico in tutta Europa. Pratiche agricoli intensive, perdita di habitat e massiccio uso di erbicidi stanno riducendo la disponibilità di cibo e siti riproduttivi, perciò la tortora selvatica è considerata Vulnerabile nella Lista Rossa delle specie minacciate di estinzione ed è spesso al centro di continue battaglie a colpi di ricorsi al TAR tra associazioni, Regioni e cacciatori, anche qui in Italia.

Ma in consapevole contrasto con le indicazioni, gli inviti e le norme europee, il governo de La Valetta continua ad autorizzare la caccia primaverile e alla tortora, contribuendo così a far aumentare anche il bracconaggio nei confronti delle altre specie. Proprio per questo, diverse associazioni che si occupano di conservazione e tutela degli uccelli, organizzano ogni anno a Malta campi di monitoraggio antibracconaggio, per garantire che gli uccelli non cacciabili riescano a continuare il loro viaggio in sicurezza segnalando alle autorità eventuali illeciti.

Come BirdLife Malta, che è ora alla ricerca di volontari che vogliano partecipare alle attività antibracconaggio del progetto Spring Watch. Le attività si svolgeranno prevalentemente sul campo, in zone rurali e alla ricerca di attività illecite da riportare alle autorità locali per consentire ulteriori indagini. Se si è in possesso di buone capacità di identificazione delle specie, di un buon livello di inglese e se si vuole lavorare sul campo contribuendo a proteggere gli uccelli, è possibile candidarsi sul sito dell'organizzazione. Le attività si svolgeranno dalla metà di aprile a inizio maggio e per qualsiasi ulteriore informazione basta scrivere a blmcamps@birdlifemalta.org 

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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