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6 Luglio 2022
17:55

Perché le lumache giganti che hanno invaso la Florida sono tra le più dannose al mondo

Per la terza volta nella storia dello Stato scatta il piano di contenimento dopo il ritrovamento di una lumaca gigante africana, dannosissima per le colture e anche per l'uomo: può causare la meningite.

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lumaca

I cittadini di Port Richey, cittadina della conte di Pasco, in Florida, si trovano attualmente in quarantena sino a data da destinarsi per la scoperta di alcuni esemplari di lumache di terra africane giganti, una specie altamente invasiva e dannosa non solo per l’ecosistema locale ma anche per la salute umana. Questi animali trasportano infatti il verme polmonare del ratto (Angiostrongylus cantonensis), un parassita che può causare la meningite negli esseri umani.

La quarantena riguarda la zona che va dalla parte nord-ovest della Us Highway 19 a Ridge Road, una porzione di territorio in cui i residenti di fatto dovranno stare alla larga da terreni e giardini per evitare di entrare in contatto con le lumache. Da qui il divieto di spostarle, se si incappa in un esemplare, ma anche di muovere o spostare piante e terreno presenti nell’area designata di quarantena. Il consiglio è anche quello di rivolgersi al numero dedicato dell’Fdacs (Dipartimento dell'agricoltura e dei servizi ai consumatori della Florida) nel caso in cui si pensi di avere avvistato una lumaca africana gigante, e di non toccarle mai a mani nude e senza adeguata sanificazione.

La prima segnalazione è arrivata il 23 giugno, quando un giardiniere della contea di Pasco ha segnalato la presenza della lumaca, poi confermata dall’Fdacs. Il sospetto è che la lumaca sia arrivata in Florida con il commercio illegale di specie esotiche: viste le dimensioni e la particolarità, non è escluso che qualcuno abbia voluto prenderne una come animale domestico, liberandola poi quando ha raggiunto le dimensioni dell’adulto, che si aggirano intorno ai 20 centimetri. Come spesso accade, la liberazione in natura di specie alloctone causa danni pesanti agli ecosistemi e può avere conseguenze anche molto gravi: in questo caso il rischio è in primis per gli esseri umani, che potrebbero contrarre la meningite a causa del parassita che le lumache trasportano, ma anche per la flora locale.

Chi è la lumaca gigante africana

Stando al sito dell’Fdacs, infatti, la lumaca gigante africana è una delle lumache più dannose al mondo e consuma almeno 500 diversi tipi di piante. Queste lumache potrebbero essere devastanti per l'agricoltura e le aree naturali della Florida, perché causano ingenti danni agli ambienti tropicali e subtropicali: non è un caso che negli Stati Uniti sia vietato sia il commercio sia l’importanza sia il possesso.

Non è d’altronde la prima volta che la Florida si trova a fare i conti con la presenza di questa lumaca altamente pericolosa sul suo territorio. I precedenti sono due, uno risale al 1969, e la lumaca è stata eradicata solo nel 1975; l’altro, molto più recente, al 2021, dopo un rilevamento del 2011 nella contea di Miami-Dade. Prima del 23 giugno scorso, l'ultima lumaca viva in Florida è stata raccolta nella contea di Miami-Dade nel dicembre del 2017, successivamente i tecnici si sono occupati di gestire le uova, numerosissime: si stima che una sola lumaca possa produrne a migliaia ogni anno, e solo tra il 2011 e il 2012 sono stati trovati 70.000 esemplari.

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Se la diffusione è molto rapida, insomma, l’eradicazione è invece molto lenta, e spesso richiede anni. L’Fdacs stima che ci vogliano almeno tre anni questa volta, e per portarla a termine utilizzerà un molluschicida a base di metaldeide, pesticida approvato per l'uso in una varietà di colture orticole e ornamentali in campo o in serra, su alberi da frutto, piccoli piante da frutto, in avocado e agrumeti, piante di frutti di bosco, piante di banana e in aree residenziali limitate. Il pesticida verrà disseminato nel terreno attorno alle piante o alle colture da proteggere, interrompendo la capacità di produzione di muco delle lumache e portando alla morte.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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