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19 Agosto 2023
11:00

Perché il mio cane non si mette seduto?

Può accadere che improvvisamente, o gradualmente, il cane non voglia mettersi seduto. Tra le cause possono esserci dolori fisici, ma anche altri disagi, ad esempio difficoltà a raggiungere uno stato di calma.

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Può accadere che, per diversi motivi, il cane non si metta seduto. Ciò può dipendere da fattori legati al suo stato di salute (perché potrebbe ad esempio provare dolore assumendo questa postura), ma anche da aspetti comportamentali, come la fatica a raggiungere uno stato di quiete, forse perché preoccupato o spaventato dal contesto in cui si trova.

Oltre a quelli già elencati, però, il cane può smettere di sedersi anche per altri motivi, vediamo quindi tutte le variabili legate a questo comportamento e come bisogna comportarsi in base alle diverse cause.

Cause fisiche che impediscono al cane di mettersi seduto

Per quanto riguarda lo stato di salute del cane, ciò che può portarlo a non sedersi più, potrebbe essere prima di tutto un problema che causa dolore all'ano, come ad esempio la presenza di adenomi, neoformazioni o fistole. Inoltre, potrebbe faticare ad assumere questa postura anche per via di problemi articolari, come la displasia delle anche, che è diffusa soprattutto nei cani appartenenti ad alcune razze, come il Pastore Tedesco. Potrebbe anche aver subito la rottura dei legamenti crociati del ginocchio, oppure una frattura del femore o del bacino.

Infine, è indispensabile verificare che non vi siano problemi della colonna vertebrale, come ad esempio ernie e spondiliti, che di solito portano il soggetto a mettersi seduto con una postura insolita, come se fosse poggiato di lato, in una posizione antalgica, ovvero capace di ridurre o evitare del tutto il dolore.

Non bisogna dimenticare, nell'analisi di questi aspetti, che la postura seduta risulta particolarmente complessa da assumere per alcune razze, come ad esempio gli American Bully, i quali potrebbero trovare alcune difficoltà date dalla loro morfologia, selezionata da parte dell'uomo e al giorno d'oggi decisamente muscolosa anche nella parte posteriore del corpo.

Cause comportamentali che impediscono al cane di mettersi seduto

Da un punto di vista comportamentale, il cane potrebbe trovare difficoltà nel raggiungere una condizione di quiete sufficiente per mettersi seduto. Questa postura, infatti, presuppone il fatto di abbassare leggermente la propria condizione di vigilanza sull'ambiente circostante e, se un determinato contesto viene considerato preoccupante, pericoloso o inadatto alla serenità, il cane potrebbe preferire restare in piedi, in modo da essere pronto alla fuga, in caso di emergenza.

Nel linguaggio del cane, il mettersi seduto può inoltre avere dei significati molto differenti da quello che gli attribuiamo noi umani, quindi, potrebbe trovarsi a disagio quando gli chiediamo di fare una cosa del genere in alcune situazioni, in particolare se si trova in presenza di altri cani con cui, nel frattempo, sta comunicando, magari proprio attraverso le posture del corpo.

Inoltre, nel caso in cui si tratti di un cane con un passato difficile, potrebbe aver avuto brutte esperienze legate proprio alla richiesta di assumere questa posizione e, per evitare che gli eventi negativi tornino a ripresentarsi, preferisce evitare di sedersi.

Infine, più banalmente, potrebbe fare difficoltà a capire ciò che intendiamo quando gli stiamo chiedendo di sedersi. Spesso, infatti, noi umani dimentichiamo che per comunicare con i cani è più efficace la comunicazione non verbale, rispetto all'utilizzo delle parole.

Piccola aggiunta di riflessione: molto spesso chiediamo al cane di stare seduto in situazioni in cui davvero non ha senso farlo, come se il dirgli "seduto" possa risolvere una situazione che noi non capiamo o non sappiamo come affrontare insieme a lui. Un esempio può essere quando il cane si agita per qualche motivo non necessariamente negativo, come il vedere una persona a cui vuole fare le feste e la sua manifestazione è particolarmente esuberante o sta incontrando un altro "cane amico". In questi casi vale quanto detto: comprendere la sua comunicazione e aiutarlo a trovare uno stato di calma, dargli un "comando" secco non è la strategia giusta per indirizzarlo che passa attraverso la conoscenza del soggetto e della situazione nel contesto in cui sta avvenendo. Se questo tipo di interpretazione della relazione vi affascina e ritenete che possa esservi d'aiuto, rivolgetevi a un educatore cinofilo per iniziare a immergervi nel mondo dell'etologia canina per approfondire quello che qui possiamo solo accennarvi perchè, ricordiamolo sempre, ogni cane è un individuo a sé come del resto lo siamo noi.

Cosa fare?

Se si tratta dell'unico sintomo di un disagio, la cosa migliore da fare è verificare prima di tutto che non vi siano problematiche fisiche che arrechino dolore e richiedano un intervento veterinario. Una volta esclusa questa possibilità, osservate se l'incapacità di sedersi è l'unico sintomo di un cambio nel comportamento del cane. Se così fosse, probabilmente preferisce altre posture, come ad esempio quella sdraiata.

Se invece, insieme a questo comportamento dovessero presentarsi anche altre sintomatologie più problematiche (come ad esempio irrequietezza costante o un aumento dell'allerta in molti contesti), si può pensare di contattare un istruttore cinofilo e, insieme al professionista in questione, realizzare un percorso che aiuti il cane a sentirsi maggiormente a proprio agio e voi a comprendere le motivazioni alla base del suo comportamento negli ambienti che vengono frequentati durante la quotidianità. L'incapacità di sedersi, infatti, in questo caso, non è il vero fulcro del problema, bensì un sintomo che potrebbe nascondere un disturbo più ampio.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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