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18 Febbraio 2023
10:55

Perché i maschi di giraffa sembrano apprezzare la pipì delle femmine?

Uno strano comportamento delle giraffe reca quasi sempre disgusto agli occhi di alcuni visitatori dei safari. In verità però tale gesto ha origini biologiche profonde e non deve essere visto con diffidenza, anche perché ricorda molto il modo con cui noi esseri umani ci scambiamo informazioni di carattere sessuale.

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Ci sono comportamenti animali che in noi esseri umani generano una certa dose di disgusto, ma talvolta anche una discreta curiosità. Fra questi c'è l'abitudine di molti maschi di giraffa che sembrano apprezzare molto l'urina delle potenziali compagne, tanto da infilare la lunga lingua nel flusso di pipì stimolando allo stesso un maggiore minzione nelle femmine più giovani. Questo comportamento è stato al centro di uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Animals ed è stato analizzato a lungo da una coppia di etologi dell'Università della California che lavorano spesso in Africa, ovvero Lynette e Benjamin Hart.

«Sono state effettuate osservazioni presso le pozze d'acqua di Namutoni, nel Parco nazionale di Etosha in Namibia – affermano gli etologi – per monitorare i maschi che testano una ad una le femmine per controllare la loro ricettività sessuale. Abbiamo così compreso che in mancanza di segnali estrali, i maschi provocano volontariamente la minzione nelle femmine, annusandole e pungolandole ripetutamente, quando queste non si liberano naturalmente dei loro bisogni».

Per quanto venire a conoscenza di questo comportamento possa sorprendere la nostra specie, le femmine di giraffa sembrano accettare abbastanza tranquillamente l'atteggiamento dei maschi. Non si tratterebbe infatti di un comportamento violento legato ad una tradizione culturale di questa popolazione, ma di un espediente biologico della specie per far sì che i maschi possano comprendere meglio la fertilità delle femmine.

«Quando la femmina sta per urinare, prima allarga le zampe posteriori e poi assume una postura stabile, quindi urina – chiariscono gli Hart nel loro articolo – A questo punto il maschio accorre e raccoglie l'urina in bocca con la lingua, per poi eseguire frequentemente il flehmen per valutare il suo stato estrale».

Il flehmen è proprio quello che ha permesso di capire agli scienziati cosa succede. Questa smorfia, anche chiamata posizione del Flehmen, in cui le giraffe ma anche molti altri animali mostrano l'arcata superiore dei denti, è una manifestazione istintiva associata all'attivazione di un organo sensoriale che permette all'animale di aspirare con profondità odori e feromoni sessuali nei canali nasopalatini. Visto però che le giraffe hanno una capacità percettiva maggiore nella bocca rispetto al naso, i maschi preferiscono "gustare" i feromoni presenti nell'urina delle femmine, invece che annusarli, nel tentativo di capire se sono troppo giovani, se sono incinte, sterili, ricettive eccetera.

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«Le giraffe da noi studiate presentano delle papille sul palato duro che si aprono ciascuna in un dotto nasopalatino che entra nell'organo vomeronasale (VNO). Questo viene utilizzato per la valutazione dei feromoni, ormoni usati il più delle volte come messaggeri sessuali – commentano i ricercatori – Insolitamente, le giraffe nel corso della loro evoluzione hanno perso la connessione nasale prominente con il VNO e questo gesto è divenuto una possibile soluzione». 

Sarebbe quindi questa mancanza ad aver costretto i maschi ad assumere questo comportamento, anche se è probabilmente la loro caratteristica principale, il lungo collo, ad aver portato queste conseguenze. I loro lunghi colli e le teste pesanti rendono infatti molto difficile per questi animali il chinarsi per esaminare l'urina delle femmine sul terreno, come fanno altri animali. Bere l'urina delle loro compagne dunque è divenuta una chiara e semplice soluzione per aggirare il problema.

Alla fine non sarebbe neppure la prima specie a praticare questo comportamento bizzarro. Molte gazzelle, ma anche i cani, leccano direttamente l'urina fresca delle femmine sul terreno per verificare se sono pronte per l'accoppiamento, mentre altri animali, fra cui i nostri cugini primati, annusano con una certa intensità il "di dietro" delle potenziali conquiste, anche lontano dai periodi estrali, per la stessa ragione.

Gli scienziati dunque sono ormai sicuri che questo strambo comportamento sia solo una soluzione pratica alla necessità dei maschi di capire su quali femmine puntare, per la stagione degli amori. E avverrebbe anche in maniera simile a molte altre specie in cui  – per i maschi – è divenuto molto difficile accertarsi sullo stato sessuale delle potenziali partner.

Esiste però un'altra specie che ha risolto la stessa tipologia di problema in una maniera differente. Questa specie è la nostra, che, come le giraffe, ha perso la capacità di percepire buona parte dei feromoni, avendo una sensibilità davvero ridotta a livello dell'organo vomeronasale.

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Il bacio di Hayez

Il dibattito del perché la nostra specie a differenza di altre abbia perso buona parte della capacità olfattiva, anche nel sesso, è uno dei più diffusi della storia dell'antropologia moderna. Di certo alcuni zoologi e biologi hanno tentato di rispondere a questo quesito e scienziati come Desmond Morris, autore de "La scimmia nuda" o Jared Diamond, "Il terzo scimpanzé", hanno più volto tentato di suggerire delle spiegazioni.

Secondo loro, tutto deriverebbe dalla stessa evoluzione del bipedismo, che ha allontanato – come per le giraffe – l'organo vomeronasale dei maschi dagli organi sessuali delle femmine, che tra l'altro hanno reso il più delle volte le mestruazioni nascoste e meno abbondanti rispetto a quelle di altre specie, per ragioni evolutive.

Per rispondere così all'esigenza di chiarire ai maschi il loro status sessuale, le donne con il bacio avrebbero trasmesso direttamente alla bocca del loro partner i feromoni predisposti a comunicare un interesse sessuale. Con un bacio infatti la coppia "accende" il proprio metabolismo e inizia a produrre tutti quegli ormoni necessari ad entrambi per scambiarsi informazioni di carattere sessuale, tramite la saliva.

Per quanto possiamo provare dunque ribrezzo nei confronti delle povere giraffe, non siamo così molto dissimili da questi animali.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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