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22 Agosto 2022
13:15

Oltre 11mila animali salvati dal CRAS Marche, il responsabile: «Un lavoro importante anche dal punto di vista sanitario»

Nazzareno Polini, un responsabile del CRAS Regione Marche, racconta a Kodami quanto sia importante il loro lavoro sul territorio, non solo per la conservazione della fauna, ma anche per la salute dell'uomo.

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Veterinario del CRAS all’opera, foto del CRAS Regionale Marche

Il CRAS Marche ha contato oltre 11mila animali salvati, recuperati e curati, numeri sorprendenti considerata la loro giovanissima età: ufficialmente, infatti, l'associazione è nata solo 3 anni fa.

«Abbiamo sventato eventi di bracconaggio e salvato molti lupi, ma non solo. Recuperiamo anche le carcasse di animali investiti fornendo campioni utili per monitorare lo stato di salute degli animali e tenere sotto controllo la possibile comparsa di zoonosi. Il nostro lavoro, quindi, è importante sia dal punto di vista della conservazione che sanitario», spiega a Kodami Nazzareno Polini, responsabile del CRAS (Centro di Recupero Animali Selvatici) Regione Marche di Fermo-Ascoli e Piceno-Macerata.

In particolare sono stati recuperati 1.369 animali selvatici nel 2019, 3.401 nel 2020 e 6.944 nel 2021. Numeri così alti evidenziano quanto ci fosse un disperato bisogno di un ente simile nelle Marche che si occupasse di curare e recuperare gli animali trovati feriti o in difficoltà e restituirli alla libertà. «Prima del CRAS c'erano piccole associazioni che, tramite volontari, svolgevano un ruolo simile – continua Polini – Nonostante ci fosse anche la polizia provinciale ad aiutare in alcune aree, la mole di lavoro era eccessiva e si riusciva a salvare solo una piccola parte degli animali bisognosi».

Il contributo dei CRAS è essenziale per la conservazione della fauna e può essere particolarmente rilevante nel momento in cui gli individui salvati appartengono a specie ecologicamente importanti o minacciate e in via di estinzione. Proprio per questo il CRAS fornisce informazioni sulla distribuzione delle varie specie con cui entrano in contatto e sulle differenti cause di ferimento e mortalità della fauna, consentendo la raccolta di dati scientifici di tipo biologico ed ecologico, utili a migliorare la gestione delle risorse faunistiche e la conservazione della natura.

Sul perché il CRAS delle Marche sia così importante, però, Nazzareno Polini tiene a specificare una cosa: «Un compito importante del nostro CRAS è anche quello di rimuovere le carcasse di animali coinvolti da incidenti stradali. Questo ha fatto discutere molto i membri delle diverse associazioni che hanno aderito al nostro progetto perché la considerano un'attività non pertinente, ma secondo noi fa parte dei nostri compiti ed è importante per dare ulteriore dignità all'animale».

Un altro motivo per cui è necessario recuperare le carcasse degli animali coinvolti negli incidenti stradali riguarda l'aspetto sanitario, particolarmente importante sopratutto in questi ultimi mesi in cui si sente sempre più spesso parlare di Peste suina africana. Gli animali trovati morti, infatti, vengono spesso inviati all'Istituto Zooprofilattico, sopratutto nel caso in cui i veterinari del centro individuano come causa di morte una malattia potenzialmente pericolosa per gli altri animali o per l'uomo.

Così facendo degli esperti possono valutare tempestivamente un piano d'azione per far fronte al diffondersi dell'eventuale malattia e applicarlo il più rapidamente possibile. In questo senso il CRAS svolge una vera e propria attività di monitoraggio dello stato di salute degli animali e degli ecosistemi e funge da primo campanello d'allarme nel momento nel quale si rivela la presenza di una possibile zoonosi.

Data la fondamentale importanza di questi centri, dunque, fa particolarmente piacere sapere che in futuro è in programma l'istituzione due ulteriori CRAS nella provincia di Macerata e Ascoli Piceno, altri baluardi che si ergono in difesa della conservazione delle specie animali presenti in tutta la regione Marche e della nostra salute.

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