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4 Settembre 2021
18:00

New York, una mostra in onore dei cani da salvataggio a vent’anni dall’attacco delle Torri Gemelle

In occasione del 20esimo anniversario dell’attacco alle Torri Gemelle, a New York è stata inaugurata la mostra "9/11 Remembered: Search & Rescue Dogs”, per raccontare la storia di Ricky, Trakr, Riley e degli altri cani che hanno affiancato gli umani nelle ricerche.

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L"11 settembre del 2001, a New York, c'erano anche loro tra le macerie delle Torri Gemelle, cercando la vita nell'inferno dell'attacco alle Twin Towers. C'erano Ricky (un Rat terrier), Trakr (Pastore tedesco), Riley (Golden Retrivier) e altri cani che sono oggi ricordati in una mostra a loro dedicata nelle Grande Mela in occasione del ventesimo anniversario dell'attentato.

Intitolata "9/11 Remembered: Search & Rescue Dogs", l'esibizione è stata organizzata nel Museo del cane dell'American Kennel Club. Il senso della mostra è raccontare la storia degli individui che affiancarono gli esseri umani nelle ricerche e andare oltre, facendo conoscere anche altri cani che hanno lavorato in contesti diversi e sempre per emergenze e non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo.

La mostra include anche diversi pezzi del progetto DOGNY, un'iniziativa artistica con sculture a grandezza naturale di Pastori tedeschi che sono state posizionate in diversi Stati e circa 100 sono state collocate in giro per New York dopo gli attacchi dell'11 settembre. L'esibizione fa anche seguito a una installazione temporanea in corso proprio al "9/11 Memorial & Museum" di Lower Manhattan intitolata "K-9 Courage" che aveva aperto nel gennaio 2020 ma che è stata vista a malapena a causa della pandemia. Al Memoriale sono stati esposti i ritratti realizzati dalla fotografa Charlotte Dumas di 15 dei cani che hanno aiutato nelle operazioni di recupero a Ground Zero. Gli scatti furono realizzati per il decimo anniversario nel 2011 e esposti insieme alle foto degli animali mentre lavorano tra le macerie.

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Orion, 13 anni, all’epoca dello scatto. Ha lavorato al World Trade Center per cinque giorni dopo gli attacchi e in seguito ha partecipato alle ricerche di escursionisti scomparsi nelle High Sierras, ad altitudini fino a 12 mila piedi. Il petmate di Orion diceva di lui che «amava il lavoro. Il suo scopo nella vita era fare il lavoro di ricerca e soccorso.». Foto credits: Charlotte Dumas

Nella mostra di New York le storie dei cani vengono descritte e raccontate a distanza di 20 anni. Ricky, che era alto 17 pollici, fu in grado di infilarsi in spazi ristretti. Trakr, che arrivava dal Canada, setacciò le macerie per due giorni, fermandosi solo a causa dell'inalazione di fumo, la stanchezza e le ustioni. Riley, che aveva all'epoca 4 anni, cercò in profondità nei campi di detriti e aiutò a localizzare i corpi di diversi Vigili del fuoco morti sul posto. Bretagne (nella foto in apertura) era un Golden retriever che aveva allora 2 anni: giunse sul posto la settimana dopo gli attacchi e trascorse 10 giorni alla ricerca di sopravvissuti. La sua umana Corliss ha raccontato al New York Times che Bretagne, morto nel 2016, è stato l'ultimo cane di servizio vivente conosciuto ad essere stato impiegato a Ground Zero.

Circa 2.753 persone persero la vita a causa dell'attacco terroristico di Al Qaeda che avvenne con il dirottamento di due aerei che furono fatti schiantare contro le torri del World Trade Center. Entrambe crollarono nell'arco di 102 minuti. Sul posto si precipitarono le squadre di soccorso di tutte le forze dell'ordine newyorchesi: polizia e Vigili del fuoco in primis. Centinaia di persone al lavoro per cercare di salvare quante più vite possibili e con loro c'erano anche le unità cinofile.

La prima squadra di ricerca e soccorso urbana K-9 del Dipartimento di Polizia di New York giunse alla Torre Sud appena 15 minuti dopo il crollo. Il lavoro fu ininterrotto per 12 ore al giorno per una media di 10 giorni consecutivi. La polizia della Grande Mela ha poi riferito che sebbene i sopravvissuti siano stati trovati tra le macerie, nessun recupero è avvenuto attraverso la scoperta di un cane. Diverse persone, tuttavia, hanno attribuito a Trackr di aver avuto un ruolo in un salvataggio. Il suo responsabile, un poliziotto canadese che è sceso in macchina dalla Nuova Scozia, fu anche sospeso dal suo lavoro per essere partito senza permesso quando i suoi responsabili lo videro in televisione mentre aiutava i soccorritori. Jane Goodall in seguito, come ricorda il New York Times, gli ha consegnato un premio per il servizio umanitario.

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