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13 Dicembre 2022
16:50

Nessun finanziamento per la transizione in allevamenti senza gabbie nella Legge di Bilancio

L’allevamento intensivo oltre ad essere responsabile di estrema sofferenza per gli animali ha anche un grave impatto sulla nostra salute. Per questa ragione si auspicava che la Manovra finanziaria attualmente in discussione in Parlamento potesse incentivare politiche cage-free.

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Nessun finanziamento per gli allevamenti cage-free nella Legge di Bilancio 2023 del Governo Meloni. Nel testo della nuova manovra finanziaria attualmente in discussione in Parlamento non sono stati stanziati fondi per incentivare gli allevamenti senza gabbie.

In Italia ogni anno oltre 4o milioni di animali (galline, scrofe, vitelli, conigli, quaglie e anatre) vengono ancora allevati in gabbia per una parte significativa della loro vita. Si tratta di miliardi di vite private della dignità e recluse per tutta la durata della loro esistenza.

Questo trattamento poco etico e inumano è fra quelli che principalmente scatenano le proteste dei gruppi animalisti, nel nostro Paese come in tutta Europa. Per questo la Commissione Europea si è impegnata a proporre, entro la fine del 2023, una legge che sia utile per eliminare del tutto l’utilizzo delle gabbie negli allevamenti intensivi. Una risposta comunitaria alle istanze avanzate dall'84% dei cittadini italiani, che ritiene l’uso delle gabbie crudele ed equiparabile ad una tortura, mentre l’83% chiede che i fondi agricoli vengano utilizzati per migliorare la condizione di vita degli animali e la transizione verso allevamenti senza gabbie.

Con una raccolta firme che ha coinvolto 1,4 milioni di persone, tra cui molte iscritti ad associazioni ambientaliste ed animaliste, ci si aspettava dunque che anche le istituzioni nazionali rispondessero alle richieste dei cittadini, offrendo azioni immediate che potessero migliorare gli standard di vita degli animali destinati il più delle volte al macello.

Nonostante sia stato presentato un emendamento alla Manovra che va a innalzare a 900 euro il tetto massimo del "bonus animali domestici", nessuna iniziativa è stata presa per tutelare gli animali da fattoria.

Le associazioni tra l'altro ricordano come la transizione verso allevamenti cage-free non è soltanto fattibile ma soprattutto doverosa e non più rinviabile, per rispondere alle richieste della società, delle sfide globali e rispettare quanto dice chiaramente la scienza in fatto di emissioni che portano al surriscaldamento climatico globale.

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Fonte immagine: Pixabay

Quali sono però le associazioni che cercano di promuovere un regolamento Cage Free in Italia e in Europa? Bene, la coalizione italiana End the Cage Age è composta da diverse realtà che presentano un comune interesse nel tutelare il benessere degli animali. Fra queste abbiamo Animal Law Italia, Animal aid, Animal Equality, CIWF Italia Onlus, LAC-Lega per l’Abolizione della Caccia, Lega Nazionale Difesa del Cane, Legambiente, Amici della Terra, HSI Italia, Il Fatto Alimentare, Terra Nuova, Confconsumatori, Jane Goodall Institute Italia, Terra! Onlus, Animalisti Italiani, ENPA, LAV, Partito animalista, LEIDAA, OIPA, LUMEN.

L'obiettivo è difendere gli animali stipati in spazi piccolissimi, i quali mostrano chiaramente le scioccanti condizioni di vita a cui sono destinati milioni e milioni di esseri viventi. Da quello però che è stato possibile studiare dalla legge di bilancia che il governo italiano vuole approvare entro la fine del mese, il sessantottesimo esecutivo guidato da Giorgia Meloni non vuole puntare verso il cambiamento e fare la differenza, in un cambio di passo che faccia primeggiare la nazione con politiche economiche mirate a sostegno della inevitabile transizione.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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