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12 Dicembre 2022
13:30

Bonus animali domestici fino a 900 euro: l’emendamento nella Manovra 2023

Tra gli emendamenti proposti per la nuova Legge Finanziaria 2023 c'è anche quello relativo al bonus animali domestici, con alcune novità rispetto all'anno scorso.

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cane gatto bonus

Sono mille gli emendamenti della Legge di Bilancio che verranno discussi oggi in Parlamento. Tra i provvedimenti più attesi c'è il bonus per animali domestici 2023, introdotto con un emendamento presentato da Michela Vittoria Brambilla, deputata del Gruppo Misto.

L'emendamento, firmato da altri esponenti dell'Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la tutela dell’ambiente, prevede un bonus per chi vive con animali domestici. Il bonus sarà corrisposto per ogni animale d'affezione iscritto nella relativa anagrafe regionale e potrà essere richiesto all'Inps dall'intestatario dell'animale.

L'importo del bonus varierà a seconda del reddito del richiedente. Se l'Isee della famiglia non supera i 15mila euro, il bonus andrà da 150 euro annui per ogni animale, fino a raggiungere un tetto massimo di 450. Nel caso di Isee del nucleo familiare inferiore a 7mila euro, l'importo dell'assegno può raddoppiare fino a raggiungere un importo massimo di 900 euro annui.

Un cambiamento sostanziale rispetto al precedente Bonus animali domestici 2022, dato che nella precedente Manovra elaborata dal governo Draghi non c'era alcun vincolo legato all'Isee ma una detrazione fiscale per le spese sostenute per gli animali domestici fino a una soglia massima di 550 euro. Il nuovo governo Meloni, invece, introduce una restrizione legata proprio al reddito, simile a quella già attuata per i bonus asili nido e pc.

Nell'emendamento presentato dall'Intergruppo si parla inoltre di riduzione dell'Iva per le spese veterinarie per portarle al 10%, e al 4% quella sugli alimenti. Si tratta però di misure che non sono ancora state ufficialmente accolte in Manovra. Come per gli altri emendamenti che verranno discussi dal Parlamento, anche queste novità per le famiglie con animali domestici potrebbero non vedere mai la luce.

È sicuramente fuori dalla Legge di Bilancio il Garante dei diritti animali nazionale. Nonostante la sua istituzione fosse stata prevista nel programma elettorale della Lega, oggi partito della maggioranza, anche nel 2023 non ci sarà nessuna figura deputata a garantire i diritti degli animali a livello nazionale. Non ha superato il vaglio della Commissione Bilancio della Camera neanche la previsione di un permesso retribuito ai lavoratori per in caso di malattia o decesso del proprio compagno animale della durata di due giorni.

Le associazioni di protezione animale hanno denunciato, inoltre, come non sia stato stanziato nemmeno un euro per agevolare la transizione verso l'allevamento senza gabbie. L’iniziativa End the Cage Age, che riunisce tra gli altri Animal Equality Italia, Animal Law Italia, Enpa, Hsi, Lav, Leidaa, Lndc Animal Protection e Oipa, ha raccolto oltre 1,4 milioni di firme di cittadini europei che hanno chiesto di vedere la fine dell’era delle gabbie in Europa. Tuttavia il Parlamento italiano nella previsione del prossimo bilancio non ha dato seguito alla richiesta.

In Italia la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 29 novembre scorso del decreto legislativo che disciplina il "Sistema di qualità nazionale per il benessere animale" offre una potenzialità per innovare il comparto zootecnico, «ma non ci sarà partita  se non verranno previsti adeguati fondi nella legge di bilancio per accompagnare la transizione negli allevamenti italiani verso un modello diverso, dove le caratteristiche etologiche degli animali siano maggiormente rispettate», hanno spiegato gli attivisti.

È già in Legge di Bilancio, all'articolo 14, l'istituzione di un fondo per gli animali confiscati e sequestrati. I sequestri eseguiti dalle Forze dell'ordine rappresentano un tema molto delicato in relazione ai diritti degli animali, poiché non esiste una legge ad hoc, ma si fa riferimento alla normativa per i beni deperibili.

Anche se per gli animali sequestrati è previsto l'affido ad associazioni o a privati cittadini, è sempre lo Stato a farsi carico delle spese di custodia. Per questo, al fine di provvedere alle esigenze del centro nazionale di accoglienza degli animali sequestrati e confiscati del Comando unità forestali, è stato messo a punto uno specifico fondo con una dotazione pari a 2,65 milioni di euro annui a partire dall'anno 2023.

Attraverso le risorse stanziate dal governo, l'Arma dei carabinieri sarà autorizzata ad assumere specifiche professionalità da impiegare nella gestione quotidiana delle attività del centro. I cui contratti tuttavia non potranno avere una durata superiore a trentasei mesi anche discontinui.

Secondo l'ultimo report del Raggruppamento dei Carabinieri Cites, nel 2021 sono stati eseguiti 44 sequestri amministrativi e ben 447 sequestri penali. Numeri importanti che hanno richiesto l'intervento dello Stato per la loro gestione quotidiana.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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