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9 Maggio 2023
14:37

Nel Regno Unito possono riprendere i test cosmetici sugli animali

Insorgono le associazioni animaliste, ma anche i cittadini e le aziende cosmetiche stesse contro il nuovo provvedimento che autorizza gli esperimenti sugli animali in determinate situazioni cancellando di fatto 25 anni di battaglie.

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La bellezza cruelty free non piace più alla Gran Bretagna. Il Governo ha autorizzato la ripresa degli esperimenti sugli animali per testare gli ingredienti utilizzati nell’industria cosmetica, cancellando di fatto un divieto che durava da 25 anni.

A informare i consumatori, però, ancora ignari di questa decisione, è stata l’associazione Cruelty Free International (CFI) che insieme ad altri attivisti per i diritti degli animali hanno sporto formale denuncia, ma senza successo.

Il provvedimento, infatti, come sentenziato dall'Alta Corte, sarebbe del tutto legale perché fatto per allinearsi con la decisione dell’ECHA, l'Agenzia europea per le sostanze chimiche e della Commissione Europea di poter testare sugli animali gli ingredienti utilizzati nella produzione dei cosmetici qualora durante il processo di fabbricazione ci sia un’esposizione dei lavoratori a tali sostanze.

Quanto accaduto è un enorme passo indietro per il Regno Unito, pioniere di una cosmesi più etica a livello europeo. Il divieto della sperimentazione degli ingredienti cosmetici sugli animali, infatti, era arrivato ben prima che nel resto d’Europa, esattamente nel 1998 quando fu bandita per legge questa pratica.

Chiaramente le associazioni animaliste temono ora un ritorno a pratiche anacronistiche e crudeli ormai abbandonate da più di due decenni anche se di fronte alle polemiche crescenti il governo britannico ha affermato che i test rimarranno per lo più vietati e che verranno effettuati solo per poche sostanze.

Le organizzazioni non si fidano e ritengono incomprensibile quest'azione fatta oltretutto da un Paese che si riconosce come «amante degli animali» e che ha stilato l’Animal Sentience Bill per rendere le leggi riguardanti il loro benessere sempre più rigorose.

Gli inglesi, peraltro, sono contrari in modo schiacciante ai test sugli animali e l'84% di loro ha affermato che non comprerebbe mai un prodotto cosmetico se sapesse che esso, o uno dei suoi ingredienti, è stato testato sugli animali.

Ma non ci sono solo animalisti e cittadini a preoccuparsi: anche da parte delle stesse aziende del settore cosmetico – comprese le più grandi del Paese come Boots, Avon, Waitrose e Co-op – c'è grande allarme e tutte hanno chiesto al Governo di fare marcia indietro.

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Simona Sirianni
Giornalista
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