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24 Novembre 2022
10:11

Neanche Simba ce l’ha fatta: trovato morto il Labrador scappato col fratello Zeus in Puglia

È stato trovato morto Simba, il Labrador che lo scorso mercoledì sera era scappato dalla villa dei suoi pet mate a Conversano, in Puglia. La notizia è arrivata dopo giorni di ricerche incessanti, dopo la morte di Zeus, l’altro cane di famiglia scappato insieme a Simba.

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Era riuscito a far smuovere mezza provincia di Bari. Decine e decine di persone si erano impegnate per le ricerche. È stato ritrovato purtroppo senza vita Simba, il Labrador che lo scorso mercoledì sera era scappato dalla villa dei suoi pet mate a Conversano, in Puglia.

La notizia che nessuno avrebbe voluto leggere è arrivata dopo giorni di ricerche incessanti, rese più leggere solo dal grandissimo spirito di solidarietà mostrato dalla gente. Un dolore ancor più grande perché si aggiunge a quello già patito pochi giorni prima per la morte di Zeus, l’altro cane di famiglia che insieme a Simba era scappato dalla sua abitazione.

Tutto era cominciato una settimana fa, forse per una disattenzione nell’apertura del cancello automatico della villa. Simba e Zeus, 4 anni per entrambi, nati da una cucciolata avuta in casa avevano seguito il loro desiderio di conoscere cosa c’era fuori dal loro mondo. Erano scappati, fuggiti in giro per le strade di Conversano senza l’esperienza e la coscienza del pericolo che un po‘ di più (ma non sempre) appartiene ai cani vaganti. Immediatamente tutta la famiglia si era mobilitata per cercare di trovare i propri piccoli. Annunci su Facebook, ricerche senza sosta intervallate da qualche falso allarme che alimentava almeno la speranza.

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Poi la prima doccia fredda, la telefonata di un giovane: aveva trovato i due cani sulla statale che collega Conversano e Castellana all’altezza di Turi. I cani non si lasciavano avvicinare, il ragazzo non si poteva trattenere. La possibilità di riabbracciare i due cani sembrava ad un passo. E invece una volta arrivati sul posto la terribile scoperta: Zeus giaceva senza vita a bordo strada. Tutto solo. Di Simba nessuna traccia. Un dolore che solo in pochi possono comprendere, ma che comunque non aveva costretto alla resa la famiglia umana di questi animali.

Subito erano proseguite le ricerche per salvare almeno uno dei due fratelli, Simba, il Labrador color miele (Zeus invece aveva il manto nero). In un video struggente Michele aveva chiesto, colmo di lacrime negli occhi, l’aiuto del web. La mobilitazione era stata massiccia. Domenica mattina tantissime persone avevano risposto all’appello del “papà” dei due cani, come lui stesso amava definirsi. Appuntamento sotto il ponte della statale dove era stato ritrovato Zeus per continuare con le ricerche. Una missione a cui si erano unite decine e decine di persone. Privati cittadini, associazioni animaliste, le Guardie Ecozoofile del Nogez. Perfino dei dronisti avevano messo a disposizione i propri strumenti per passare al setaccio la zona. «Una giornata meravigliosa – aveva scritto Michele su Facebook – piena di speranze e di emozioni. La speranza di ritrovare Simba, le emozioni per aver visto tanta gente che non conosci, amici e parenti tutti, uniti per la vita di un animale (per molti), di un figlio (per altri)».

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Purtroppo, però, anche in quella giornata di Simba nessuna traccia. Le ricerche erano proseguite comunque anche nei giorni successivi. Con appelli ricondivisi in ogni dove. Fino alla seconda terribile notizia, arrivata come una pugnalata in pieno petto per un una famiglia già distrutta per la prima perdita. Simba non ce l’ha fatta. Anche lui è stato trovato senza vita, ucciso da pericoli che, inconsapevolmente, ignorava. Michele ha affidato a un lungo post sui social tutta la sua tristezza per non essere riuscito a salvare i suoi “figli”.

Simba

«Era il giorno di Natale, in casa c’erano ospiti – ha esordito – vi ho visti nascere e, quando vostra madre vi aveva partorito e aveva rotto la placenta, io e i familiari più stretti vi pulivamo con degli asciugamani in cotone che appoggiavamo sui caloriferi per tenervi al caldo. I primi sei giorni ho dormito con vostra madre. Avevo la schiena a pezzi perché dormire in un cassone non è stato il massimo, ma vedervi lì mi riempiva il cuore e non mi faceva sentire il dolore. Pian piano siete cresciuti combinandone di tutti colori. Mi ricordo di quando avete aperto i sacchetti della farina. Zeus, tu e i tuoi fratellini neri eravate diventati bianchi. Oppure quando avete mordicchiato il tappo di gomma della lattina da 10 litri di olio facendo rovesciare tutto il suo contenuto giù per le scale. Che disastro! Proprio in quell’occasione avete fatto il vostro primo bagnetto. Dopo il terzo mese, ad uno ad uno, i vostri fratellini sono andati via, lasciando un vuoto. E poi siete rimasti voi due: Simba e Zeus. Non perché nessuno vi voleva con sé ma perché io vi avevo scelto. Il tempo passava, abbiamo scelto di vendere la casa per comprare una villa e darvi la possibilità di avere più spazio. Non avete mai socializzato con i vostri simili, idem con gli umani. Per questo pensavate che al di fuori di quel cancello c’era un mondo da scoprire. Adesso quando arriverò in villa mi sembrerà deserta perché voi due portavate gioia dopo giornate infinite di lavoro. Eravate luce nei giorni bui e ora mi mancate. Ho il cuore spezzato e non mi perdonerò mai per quello che è successo. Vegliate da lassù su vostra madre e sul vostro fratellastro Omar. Firmato, il vostro papà».

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Parole che non possono non toccare il cuore, strappando anche a noi, meri testimoni di questa storia, qualche lacrima di commozione. Quando giungono alle nostre caselle di posta richieste di aiuto per degli animali scomparsi, nell’animo di chi ha il compito di scrivere c’è sempre la speranza di poter dare un piccolo contributo, di poter raccontare a distanza di giorni, mesi, anni il lieto fine in una storia che è l’incubo di ogni petmate. Il più delle volte finisce bene: è stato così per Ermes, il bulldog americano ritrovato addirittura dopo tre anni vissuti in strada a Palermo. Ma possiamo dire lo stesso per le vicende che hanno riguardato il piccolo Steve, che ha percorso un’intera città per giorni prima di riabbracciare i suoi cari. O di Oscar, il gattino salito sul furgone di un corriere e ritrovato grazie alle condivisioni sui social. Non tutte le storie, però, possono finire così. Conoscere il proprio animale, approfondire le ragioni profonde dei suoi comportamenti, può essere un modo per prevenire certi episodi (a tal proposito abbiamo parlato in passato delle ragioni per cui un cane scappa e di che cosa fare perché ciò non avvenga). Ma ciò che possiamo dire al povero Michele è di non addossarsi le responsabilità per quanto avvenuto. La natura di animali di Simba e Zeus li ha portati a esplorare ciò che si trovava all’esterno del loro mondo. L’amore dimostrato per loro vale più di qualsiasi altra cosa.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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