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23 Marzo 2022
9:49

Morto Ormea, il lupo “mascotte” di Entracque

Il lupo Ormea era stato catturato nel 2010 nelle vie della cittadina della val Tanaro da cui prende il nome: impaurito e affamato, era stato trasferito al Centro Uomini e Lupi di Entracque, dove è morto domenica.

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Foto Facebook Centro Uomini e Lupi – Claudio Pasi

Entracque e Ormea dicono addio al “loro” lupo, quel cucciolo spaventato e affamato che nel 2010, aggirandosi per le strade e i sentieri della val Tanaro, la vallata incastonata tra i monti della Liguria e del Piemonte, mangiò un pezzetto di focaccia tirata in strada dal panettiere snobbando un pezzo di pollo. Diventando così, in pochi istanti, una sorta di mascotte.

Ormea, ormai da 12 anni ospite del Centro Uomini e Lupi di Entracque, è stato trovato morto nel recinto che lo ospitava domenica 20 marzo. Un fatto del tutto naturale alla luce dell’età, sottolineano dal centro, ma comunque «doloroso per gli operatori del centro e i suoi visitatori». La sua storia è raccontata proprio da loro, oltre che da tutte le persone che nel 2010 incrociarono la sua strada: quando fu avvistato per le strade di Ormea, cittadina da cui ha preso il nome, era un cucciolo impaurito e privo di forze, rimasto senza il branco, probabilmente vittima di bracconaggio.

«Ormea, affamato, mangiò un pezzo di focaccia tiratagli dal panettiere, neppure guardò una zampa di pollo offertagli dal macellaio – ricordano dal Centro Uomini e Lupi – e prima di essere catturato dalle guardie forestali si affacciò all’uscio della rinomata pasticceria Lanfranco quasi a mendicare cannoli e bignè. Pesava appena 12 chilogrammi e fu affidato alle cure del centro, inaugurato qualche mese prima».

Il nuovo branco di Ormea era formato dalle lupe Emilia e Giulia, anche loro a Entracque perché vittime di incidenti che non consentivano un ritorno in natura. La visita cui il lupo venne sottoposto evidenziò un’alterazione dell’ulna per cui fu sottoposto a due interventi chirurgici: il recupero fu rapido e Ormea si rimise in forze, ma gli restò un piccolo difetto alla zampa operata che lo ha reso immediatamente riconoscibile a tutti i visitatori del centro. Alcuni dei quali hanno ricordato l’emozione nel poterlo osservare da vicino: «Mi dispiace tanto! Sono venuta al centro tante volte, almeno 1 o 2 volte all'anno quando ho accompagnato gli alunni per la visita al centro e per passione, perché i lupi mi hanno sempre affascinato, e ti ho fatto delle fotografie. Buon viaggio caro amico!», è soltanto uno dei commenti postati sulla pagina Facebook del Centro Uomini e Lupi.

«Con la perdita di Ormea nel Centro Uomini e Lupi, che si compone di tre recinti faunistici, rimangono sette lupi che a causa di incidenti motivi diversi non potrebbero sopravvivere in natura – spiegano gli operatori – Sette animali, ognuno con storie diverse, che vengono raccontate nella struttura del parco».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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