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13 Settembre 2021
13:01

Marsiglia, finito il congresso mondiale per la conservazione: la crisi economica post pandemia si supera anche investendo sulla tutela della natura

Si è appena concluso a Marsiglia il congresso internazionale dell'Unione Mondiale per la Conservazione della Natura. Tra i temi trattati la crisi climatica e quella della biodiversità, ormai indissolubilmente interconnesse, e le ripresa post pandemia, che dovrà necessariamente passare anche investendo nella natura. È stata inoltre aggiornata la Lista Rossa delle specie minacciate e presentato il Manifesto di Marsiglia sottoscritto da tutti i partecipanti.

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Il congresso mondiale per la conservazione dell'IUCN (International Union for the Conservation of Nature) si è concluso a Marsiglia sabato 11 settembre e ha stabilito quali saranno i programmi per il prossimo decennio e non solo sui temi della tutela della natura e della biodiversità. Punto cruciale tra i temi discussi è stata la ripresa economica post-pandemia. Il congresso ha esortato i governi mondiali ad attuare maggiori investimenti puntando sulla natura, investendo almeno il 10% dei fondi globali. Sono state inoltre adottate una serie di risoluzioni e impegni per affrontare con urgenza la crisi climatica e quella della biodiversità, ormai indissolubilmente interconnesse.

Sono stati quasi 6mila i partecipanti che hanno seguito l'evento in presenza e oltre 3500 quelli collegati online. Il congresso ha riunito rappresentanti di governi, associazioni, comunità indigene, religiose e spirituali, privati, ricercatori e mondo accademico, per decidere collettivamente quali dovranno essere le azioni da adottare per affrontare le sfide più urgenti legate alla conservazione della natura e della biodiversità. Il World Conservation Congress IUCN di Marsiglia si è concentrato su tre temi principali: lo stato di conservazione della biodiversità post-2020, che dovrà essere poi adottato dalle parti della Convenzione delle Nazioni Unite sulla Biodiversità; il ruolo della natura nella ripresa globale dalla pandemia di Covid-19; e la necessità di trasformare il sistema economico mondiale e gli investimenti diretti in progetti a beneficio della natura.

Un videoriassunto dell'evento appena concluso a Marsiglia

Amazzonia, salute pubblica e crisi climatica

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Fondata nel 1948 la IUCN è considerata la più autorevole e importante istituzione scientifica internazionale che si occupa di affrontare i temi legati alla conservazione della natura. Attualmente è composta da 1500 membri, che coinvolgono 91 Stati, 212 agenzie governative, 1213 ONG, 23 organizzazioni dei popoli indigeni e 52 membri affiliati. Fanno parte della rete internazionale oltre 18mila esperti provenienti da più di 160 Paesi del mondo. Come una sorta di parlamento ambientale stabilisce risoluzioni e misure da adottare indirizzando politica, ricerca e istituzioni sui programma da seguire per tutelare la natura e la biodiversità del mondo.

Il congresso ha stabilito quindi una serie di risoluzioni e impegni per affrontare con celerità le crisi interconnesse del clima e della biodiversità, tra cui un appello a proteggere l'80% dell'Amazzonia entro il 2025, fermare l'estrazione mineraria nelle acque profonde degli oceani e di adottare l'ambizioso approccio per una gestione integrata della salute pubblica conosciuto come One Health, che avevamo già affrontato nell'intervista a David Quammen per Meet Kodami. In totale sono state 148 tra risoluzioni e raccomandazioni, 39 votate al congresso e 109 attraverso una votazione online precedente all'evento. Tra le decisioni prese a Marsiglia si è anche deciso di creare una commissione per la crisi climatica che andrà a integrare le altre sei commissioni esistenti dell'IUCN.

Il Manifesto di Marsiglia

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Fondamentale è stata la partecipazione dei membri dell'Organizzazione dei Popoli Indigeni al processo democratico dell'IUCN, che ha focalizzato l'attenzione sui diritti delle popolazioni locali e sull'importante ruolo che questi svolgono nella conservazione della natura. In chiusura quindi tutti i partecipanti al congresso hanno firmato e adottato il cosiddetto Manifesto di Marsiglia, compreso l'impegno ad attuare la prima agenda indigena globale IUCN autodeterminata.

Più nel dettaglio gli impegni annunciati sono stati: quello della Francia, ospite dell'evento, a raggiungere il 30% della superficie nazionale protetta entro il 2022 e il 5% dell'area marina mediterranea entro il 2027; Oltre 30 governi subnazionali, città, organizzazioni partner hanno concordato di espandere entro il 2025 l'accesso agli spazi verdi comuni e di migliorare la biodiversità urbana in 100 città, che rappresentano circa 100 milioni di cittadini; sotto la guida degli Stati che affacciano sull'Oceano Indiano occidentale, l'IUCN e i suoi partner si sono impegnati a sostenere la Great Blue Wall Initiative, la prima rete connessa a livello locale per sviluppare un'economia sostenibile a beneficio di 70 milioni di persone che preservi e ripristini la biodiversità marina e costiera.

Aggiornata la Lista Rossa delle specie minacciate

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Al congresso è stato inoltre presentato l'aggiornamento della Lista Rossa della specie minacciate redatta dall'IUCN, il più importante e ampio documento sullo stato di conservazione delle specie viventi del pianeta. Su 138.374 specie viventi studiate, quasi il 28% risultano minacciate: tra queste il 33% sono mammiferi, il 41% anfibi, il 14% uccelli, il 33% coralli e il 34% conifere. Se da un lato c'è stato il recupero delle principali specie di tonno pescate dall'altro le crescenti minacce legate ai cambiamenti climatici per squali e razze (ben il 37% delle specie è ora minacciato di estinzione) e per il drago di Komodo stanno aumentando. La più grande lucertola vivente è ora inserita nella categoria In pericolo (Endangered) e si prevede che l'aumento continuo delle temperature globali e il conseguente innalzamento del livello del mare ridurranno il suo habitat di almeno il 30% nei prossimi 45 anni.

Infine è stato approvato un nuovo programma per l'IUCN per i prossimi quattro anni ed è stata eletta la nuova leadership dell'organizzazione, inclusa la nuova presidentessa Razan Al Mubarak, amministratrice delegata dell'Environment Agency Abu Dhabi e più volte premiata a livello globale per l'impegno mostrato sui temi della salvaguardia della natura e dello sviluppo sostenibile. Tutte le risoluzioni e le raccomandazioni stabilite a Marsiglia saranno presto disponibili sul portale dell'Unione ma nel frattempo il Congresso unito ha lanciato un messaggio chiaro e potente: il momento per invertire la rotta è adesso e il decennio appena iniziato sarà decisivo.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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