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5 Gennaio 2024
11:46

Le buone notizie sulla natura dal WWF per iniziare il 2024 nel mondo giusto

L'anno nuovo è appena cominciato e proprio per questo le speranze che per la natura e la sua conservazione sia migliore di quello appena chiuso non mancano. A darci buone notizie il WWF, con alcuni successi ecologici raggiunti per la tutela degli ecosistemi e delle specie a rischio che sono di buon auspicio.

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Sono sempre così tante le brutte notizie che riguardano la natura, che iniziare l’anno anche con qualcuna positiva può essere di buon auspicio. A rallegrare coloro che ogni giorno lottano per rendere il Pianeta migliore, è il WWF il quale con le sue battaglie per la tutela degli ecosistemi in Italia e nel mondo, ha ottenuto alcuni importanti successi.

La prima vittoria per la conservazione delle specie a rischio ha come protagonista la tigre: a luglio 2023 il Global Tiger Forum ha stimato un aumento degli esemplari del 74% rispetto al 2010, che significa complessivamente un totale di 5.574 animali; una bella crescita rispetto a tredici anni fa, quando se ne contavano in natura soltanto 3.200 tigri.

I maggiori successi in Bhutan, dove l’ultima indagine ha registrato un aumento del 27% delle popolazioni. La popolazione è in crescita anche in India: secondo l’ultimo censimento nel Paese vivono 3.167 tigri, 200 in più rispetto a quattro anni fa. Un successo che è il risultato del lavoro congiunto del governo e di numerosi partner, tra cui il WWF, e che ha determinato un significativo passo avanti nella tutela della specie. Tutto questo, però, non vuol dire che la specie non sia ancora in pericolo a causa di chi rivende a peso d’oro sul mercato clandestino la pelle e le altre parti del loro corpo del grande felino e a causa della frammentazione dell’habitat.

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Anche sul futuro del koala ci sono buone notizie: l’organizzazione ha sostenuto la rinaturalizzazione di 10 piantagioni sul territorio nel nord del Nuovo Galles del Sud e nel sud-est del Queensland per riportare la vegetazione nelle aree colpite dagli incendi in Australia. Ma non solo, perché ha sostenuto anche il monitoraggio di 72 siti di koala e 50 nuovi accordi con proprietari terrieri privati per proteggere 2.464 ettari di habitat di questi bellissimi marsupiali a rischio estinzione. Tra le azioni anche diversi accordi con università, agenzie federali e organizzazioni indigene e senza scopo di lucro per la gestione di santuari per la fauna selvatica.

Per quanto riguarda gli elefanti africani si è cercato di capire meglio la distribuzione e le problematiche che la specie deve affrontare tra cui c’è la necessità di percorrere distanze lunghissime alla ricerca di acqua e cibo, ma anche la difficile convivenza con l’uomo, che li espone al bracconaggio e ai conflitti con le popolazioni locali. Per dare informazioni precise, sono stati perlustrati 310.865 chilometri quadrati e questo ha permesso di stimare la presenza di 227.900 elefanti, distribuiti per il 58% in Botswana, il 29% in Zimbabwe e il resto in Namibia, Angola e Zambia.

Venendo all’Italia, hanno preso avvio due importanti progetti: il primo ha l'obiettivo di favorire il ripopolamento del cervo italiano, sottospecie endemica presente solo con 300 individui nel “Bosco della Mesola”, in provincia di Ferrara, spostando circa 20 esemplari all'anno a partire dal 2023 e fino al 2025 in Calabria dove si è identificata una nuova area adatta. Il secondo, invece, dal nome ULyCA2, vuole prevenire l’estinzione del mammifero più raro del nostro Paese, la lince, attraverso misure di rinforzo genetico. L'obiettivo è riuscire a creare un nucleo di linci che consenta il ricongiungimento della popolazione alpina con quella dinarica o adriatica.

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Passando alle bellissime tartarughe marine Caretta caretta, nell’estate 2023 centinaia di volontari hanno collaborato con gli esperti dell’Associazione alle attività di conservazione che il WWF Italia svolge da oltre 20 anni. L’impegno dei volontari è stato determinante per individuare e mettere in sicurezza fino alla schiusa delle uova più di 200 nidi, di cui ben 142 in Sicilia, 50 in Calabria, 15 nell’arco Ionico tra Puglia e Basilicata e altri 15 in Toscana. Un risultato eccezionale, se paragonato ai 61 nidi del 2022.

E, infine, grazie a Ri-Party-Amo, il progetto nazionale ambientale che ha visto oltre 10mila volontari riuscire, in meno di un anno, a ripulire oltre 20 milioni di metri quadri di spiagge, fiumi, laghi e fondali in tutta Italia per un totale di 90.266 chili di plastica e rifiuti raccolti. Compreso nel progetto l'iniziativa  “Formiamo i giovani” che ha sviluppato un programma di 8 workshop universitari dedicati agli studenti coinvolti in seminari multidisciplinari e pratici sui temi ambientali per confrontarsi con gli esperti e i volontari.

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Simona Sirianni
Giornalista
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