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21 Maggio 2021
9:54

Macerata, nasce una struttura per ospitare i gatti di colonia

A Macerata, nei pressi del cimitero, verrà costruita una struttura mobile per ospitare la colonia felina più grande della città. L'iniziativa nasce per tutelare e controllare i gatti dopo l'esplosione di una malattia virale, la panleucopenia felina, che c'era stata lo scorso gennaio. Il Comune ha stanziato ben 11mila euro.

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Nei pressi del cimitero di Macerata, nelle Marche, nascerà una struttura mobile per ospitare la colonia felina più numerosa della città. Per realizzarla sono stati stanziati 11mila euro che serviranno sia per la costruzione del rifugio che per ripristinare e mettere in sicurezza l'area.

Il progetto nasce dalla necessità di avere un punto di riferimento per poter facilmente monitorare, tutelare e assicurare condizioni igenico-sanitarie ottimali di questa colonia di gatti liberi sul territorio. Nel mese di gennaio infatti c'è stato un focolaio di panleucopenia felina, una malattia infettiva virale del gatto, accertata dall'Istituto Zooprofilattico di Ancona che ha causato la perdita di molti mici della colonia del cimitero.

La struttura permetterà quindi di attuare interventi di salvaguardia e controllo, tra cui la sterilizzazione per prevenire le nascite e la cura dei soggetti malati. Sapere dove si trovano i gatti liberi, qual è il loro stato di salute e com'è composto il gruppo è il primo passo per la gestione di una colonia felina, come sostiene l’assessore con delega agli Animali d’Affezione Laura Laviano.

Il gatto di colonia è infatti riconosciuto come animale libero secondo la legge 281 del 1991 in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo. Non può quindi essere prelevato dal territorio, se non per motivi urgenti di salute, ma deve essere tenuto sotto controllo sanitario dagli enti e dalle associazioni d'intesa con le ASL. Inoltre è vietato rimuovere o danneggiare gli oggetti necessari alla loro cura e alimentazione.

I gatti liberi inoltre devono essere identificati obbligatoriamente mediante microchip applicato al momento della sterilizzazione che viene registrato all'Anagrafe Canina secondo l’Accordo Stato-Regioni del 2013 in materia di identificazione e registrazione degli animali d’affezione.

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