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23 Febbraio 2022
15:41

Lo squalo elefante sta scomparendo dalle acque della California

Secondo un recente studio sono notevolmente diminuiti in California gli avvistamenti di squali elefante, classificati come "In pericolo" di estinzione nella Lista rossa dell'IUCN.

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Gli avvistamenti di squali elefante, il secondo pesce più grande al mondo, sono notevolmente diminuiti nelle acque della California. Lo conferma uno studio dell'Università della California a Davis e del NOAA Southwest Fisheries Science Center. Il lavoro esamina anche ciò che ne determina la presenza e la distribuzione ed è stato pubblicato sulla rivista Frontiers in Marine Science.

I risultati offrono importanti implicazioni per la conservazione globale di questi giganteschi pesci cartilaginei, classificati come "In pericolo" di estinzione nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).

Chi è lo squalo elefante

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Bagnanti osservano sorpresi un tranquillo squalo elefante

Si sa molto poco sugli squali elefante (Cetorhinus maximus), compreso quanto tempo vivono, dove si accoppiano o dove partoriscono. Innanzitutto le stime del numero degli individui sono decisamente lacunose: non sono mai state condotte valutazioni della popolazione che vive nell'Ecosistema Costale della California (CCE), che si estende da Baja alla Columbia Britannica, e non vi è alcuno sforzo di monitoraggio formale attorno alla specie.

Una delle certezze è il loro carattere mansueto: sono squali assolutamente innocui per l'uomo. È infatti un animale planctofago, cioè filtra tramite la grande bocca spalancata i microrganismi presenti nelle acque, come fanno solo altre due specie di squalo, lo squalo balena (Rhincodon typus) e lo squalo dalla bocca grande (Megachasma pelagios). Tuttavia certe volte integra la dieta con qualche "sgarro": occasionalmente lo squalo elefante può ingerire piccoli pesci come capelani, sgombri, sardine, aringhe.

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Gli squali elefante possono superare i 12 metri di lunghezza

Grande quanto un piccolo scuolabus – pensate che esemplari eccezionali superano i 12 metri – lo squalo elefante è il secondo pesce più grande dell'oceano. Si trova nelle acque temperate e tropicali di tutto il mondo, ed anche in Italia è stato recentemente osservato. Un tempo si pensava che gli squali elefante, con le loro enormi bocche e corpi, fossero mostri marini e sono stati scambiati per grandi squali bianchi a causa della loro struttura corporea simile. A metà del 1900, migliaia di squali elefante venivano osservati ogni anno al largo delle coste della California, mentre ora gli avvistamenti sono estremamente sporadici: un chiaro campanello di allarme per gli specialisti.

Per questo studio pubblicato su Frontiers, gli autori hanno quindi esaminato il set di dati più lungo disponibile: le indagini aeree sistematiche per piccoli pesci condotte dalla NOAA Fisheries tra il 1962 e il 1997. Infatti mentre le indagini si sono concentrate sui altre specie ittiche, sono stati anche raccolti dati sugli squali elefante, che si sono rivelati inestimabili. Queste informazioni sono state integrate poi da dati sulla pesca, attività di marcatura e ricerca e osservazioni pubbliche, ottenuti tra  il 1973 e il 2018.

Per darvi un esempio del declino di questi giganti, in questo dataset sono stati segnalati più di 4.000 squali elefante nel 1965. Dopo gli anni '90, invece, non sono stati più segnalati avvistamenti. Fonti aggiuntive hanno poi riportato meno di 100 avvistamenti all'anno dopo il 1990. Anche le dimensioni delle nursery sono diminuite di circa la metà tra gli anni '60 e '80, da 57 a 24 individui per gruppo e nei decenni successivi non ne sono state segnalate di superiori a 10.

«Sono uno spettacolo raro», ha detto l'autrice principale Alexandra McInturf, dottoranda presso il Dipartimento di biologia della UC Davis al momento dello studio e attualmente ricercatrice presso la Oregon State University. «Vogliamo sapere perché si sta verificando questo declino. È il cambiamento climatico? Pressioni indotte dall'uomo? A quali segnali ambientali rispondono e come potrebbe cambiare in futuro?»

Attualmente, la pesca degli squali elefante è vietata negli Stati Uniti, in Messico e in Canada. La speranza è che con queste protezioni in atto, la popolazione possa riprendersi. È necessario anche un ulteriore lavoro per comprendere le cause di mortalità nelle acque internazionali.

I cambiamenti stagionali nel comportamento degli squali elefante

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Le popolazioni di squali elefante sono suscettibili anche ai cambiamenti climatici periodici come El Nino

Lo studio ha anche rilevato un cambiamento significativo nel comportamento stagionale di questi pesci: gli avvistamenti avvenivano dall'autunno e dalla primavera nei primi anni delle indagini, mentre dopo gli anni 2000 sono stati sfalsati in avanti verso i mesi estivi. Cosa stia guidando queste tendenze non è ancora chiaro, sebbene i ricercatori abbiano trovato un legame significativo tra la presenza di squali e fattori ambientali, come la temperatura della superficie del mare, la presenza di prede, El Niño ed altre oscillazioni climatiche.

El Niño è un fenomeno climatico periodico che provoca un forte riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale che ricorre circa ogni sette anni.

Lo studio rileva che una mancanza di monitoraggio può anche aver avuto un parziale ruolo nella riduzione degli avvistamenti e che sono necessarie ulteriori ricerche. Infine, lo studio conclude con dei suggerimenti per la conservazione della specie, osservando che le aree costiere da Monterey Bay a Baja California rimangono habitat fondamentali per gli squali elefante, da proteggere ad ogni costo.

Secondo i ricercatori sarebbe importante coordinare la documentazione delle morti e degli avvistamenti di squali elefante in tutto il bacino del Pacifico, per creare stime della popolazione più solide. Bisognerebbe inoltre effettuare un maggiore monitoraggio dei mercati delle pinne di squalo, con lo sviluppo di marcatori genetici specifici per regione per garantire il rispetto delle normative internazionali per il commercio di specie in via di estinzione. Infatti è proprio il sovrasfruttamento una delle maggiori cause di declino di tutte le specie di squalo.

McInturf ha affermato che anche una maggiore consapevolezza pubblica sugli squali potrebbe aiutare tantissimo. Ad esempio, questi pesci sono suscettibili alle collisioni con le navi mentre si nutrono in superficie, quindi l'educazione dei naviganti è una parte importante per la loro conservazione.

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